S_CAROGNEAvvertenze: questo è un blog, bipolare come i più comuni disturbi dell'umore |
Sara
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Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
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Delusi ed arrabbiati siamo noi
Post n°132 pubblicato il 21 Novembre 2007 da sara_1971
Ci hanno illuso. Con la ricchezza facile, quella fatta di cifre scambiate su mercati inesistenti: dicevano che quei numeri ci avrebbero fatto vivere bene, ci avrebbero arricchiti e resi felici anche a costo della corruzione. Siamo stati quelli che avrebbero voluto cambiare il mondo e quelli che si sono accorti che niente è come sembra, siamo stati malati di calcio, di macchine, di pasta e di figa e subito dopo ci siamo persino dimenticati di esserlo. Mi chiedo se abbiamo una personalità, se non ne abbiamo affatto, se ne abbiamo più d'una, e nel caso come ci si debba comportare quando queste decidono di parlano tutte insieme. La brutalità l’abbiamo strombazzata sui cartelloni pubblicitari, la carità l’abbiamo trasmessa in televisione: abbiamo riunito famiglie lontane, regalato denaro, offerto lavoro, alla lotta abbiamo preferito l'apparenza, al poco il niente. Il bambino? La più grande operazione commerciale di tutti i tempi. Istruiti al narcisismo, all'egoismo, al consumo del piacere. Piccoli despoti a cui non far mancare nulla, i nostri figli, e che quelli altrui mangino brioches. Poi, improvvisamente, senza che qualcuno ci avesse avvertiti, siamo diventati gli sfigati, quelli che stanno pagando i sogni infranti degli anni '70, il suono ammaliatore degli anni '80, i debiti degli anni 90, l’Europa unita, la recessione. Dello Statuto dei lavoratori ne abbiamo fatto carta straccia. Non perchè non esista più (nonostante il fine ultimo sia questo) ma perchè abbiamo permesso che il precariato diventasse la nostra colonna portante. Ci pieghiamo quotidianamente all'uso indiscriminato della flessibilità, della mobilità, del dumping, del mobbing: nel declinare le nostre responsabilità ci siamo trasformati in gerundi in eterno divenire di una esistenza fragile, eretta precariamente su fondamenta fatte da debiti colossali. Ci siamo arrampicati sulla cuspide di mutui e secondi mutui, matrimoni e secondi matrimoni, stando attenti a non scivolare sulle guglie di figli, assegni per il mantenimento, alimenti, altri figli, vacanza, impegni mondani, finendo per ritrovarci immancabilmente al verde. Siamo quelli a cui non è stato spiegato come sopravvivere a tutto questo, quelli che si spaccano la schiena dal mattino alla sera, cercando qualcosa di solido su cui ripiegare la propria esistenza stropicciata prima di riporla in un cassetto, cercando una parola che non vogliamo scegliere e non sceglieremmo se solo riuscissimo a tornare indietro. Siamo la perfezione militante in ognuno di noi che c’era una volta e non ci sarà mai più. E non ci sentiamo nemmeno troppo bene. Non meravigliatevi se poi ci ritroviamo dietro un monitor a scrivere stronzate. |
Erba
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