S_CAROGNEAvvertenze: questo è un blog, bipolare come i più comuni disturbi dell'umore |
Sara
AREA PERSONALE
Vecchio Paz
Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
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I nostri lettori ci scrivono
Post n°432 pubblicato il 04 Dicembre 2008 da erbavoglio_70
Non sempre è vero ciò che appare. (L’ultima cena.) Per amor di verità abbiamo concesso ai due di dire la loro. Li ringraziamo. E li ringrazieremo. Come sapete la curiosità non è solo femmina, ragion per cui, dipiù_ipo, per mesi e mesi, in pvt, hanno bombardato le sodali con richieste di incontri e appuntamenti e cene. Il tutto nel terrore di dover sprofondare nel “C’è post@ per me”, sputtanati ai quattro angoli del pianeta, isole comprese. Le due, forse per pietà, forse per non perdere due assidui frequentatori del blog, o forse per capire in cosa potessero tornare utili quei due, tergiversando, lasciavano intendere che, prima o poi, tale incontro si sarebbe organizzato. Passano giorni, mesi e stagioni, ma l’appuntamento sembra slittare ben oltre le Alpi Apuane. Dal blog notiamo altresì che, almeno la Sara, organizza incontri e festini a luci rosse con alcuni commentatori e questo in barba alla nostra prelazione di ius primae noctis, in quanto quasi padri fondatori dello stesso blog. Finalmente si decide una data: slitta per il compleanno di uno sventurato amico di Sara. Vana e senza esito la nostra richiesta all’Ufficiale dell’Anagrafe di far cambiare il giorno di nascita del povero sventurato. Le nostre ricerche portano ad un’altra considerazione; la ragazza esce con baldi giovani, carne fresca, possiamo noi baccalà rinsecchiti, leggasi pesce in putrefazione, competere con cotanta fiorentina? Chi mai avrebbe immaginato che Sara, disgustata dai secondi, arrivata alla frutta (kiwi e banane) avrebbe finalmente accettato il nostro invito? Ormai, tornando ai secondi, la frittata è fatta. Dipiù_ipo, nei giorni a seguire, si scambiano un flusso incredibile di informazioni a ½ pvt e sms, sull’opportunità o meno di presentarsi a quella che, sicuramente, sarebbe stata un’ultima cena, ma che, forse, avrebbe avuto ripercussioni anche sull’accesso al blog. (intercluso per sempre). Incredibile ma vero: Sara riusciva a convincere Erba (rinunciando per iscritto ad ogni forma di ricatto) ad accompagnarla in quella che sarebbe stata, dopo cena (prima ed ultima), una via crucis. L’idea di cenare in un paesino dell’entroterra barese piace alle sodali che, a nostro avviso, hanno pensato: “Meglio lontane dalla città: si rischia di incontrare dei conoscenti ai quali non si può giustificare la presenza con delle persone anziane con il fatto che si è offerto loro, per puro volontariato, la cena di Natale”. Noi invece pensiamo: “Lontano dagli occhi, lontano da bastoni nodosi di mogli inviperite” e, lasciatecelo dire, buscarle per un adulterio lo si può anche mettere in conto ma, prenderle solo per il gusto e la curiosità di conoscere le due vipere (notare la similitudine con le mogli) è da coglioni e noi… lo fummo. Arriviamo sul luogo del delitto con alcuni minuti di anticipo (uno da est, l’altro da ovest) e nell’attesa, infreddoliti, si parla del blog, delle due. Dopo pochi minuti notiamo una Fiat punto che si avvicina, rallenta; a bordo due fanciulle con prospiciente balconcino bellamente esposto. Quasi si fermano, ci guardano e, senza un sorriso, riprendono la marcia. I nostri sguardi si incrociano come quelli di Franco e Ciccio e dipiù dice ad ipo: “Ecco, lo sapevo: le hai fatte spaventare e sono scappate via”. Mentre si stava quasi litigando rinfacciandosi il proprio non certo gradevole aspetto esteriore, ecco che arriva un altro veicolo, praticamente un catorcio, con l’anabbagliante destro spento. SONO LORO. I nostri cuori cominciano a pulsare… la paura che la Sara portasse seco tutta la tribù, extracomunitari, amici di blog e cani di varia taglia era talmente forte che ci paralizzava le gambe non permettendoci di fuggire. Nulla a che spartire con le due signorine che precedentemente si erano accostate: tristemente intabarrate, non lasciano spazio nemmeno alla più ricca delle fantasie per immaginarne le forme. Dopo i saluti di rito, con nonchalance tirano fuori dal catorcio la busta di rifiuti e, quasi si trattasse di una borsa Prada, la sbattono nel vicino cassonetto da perfette operatrici ecologiche. Nella penombra ci accorgiamo che la Sara ha l’occhio sinistro quasi chiuso, fortunatamente per lei, e soprattutto per Erba: l’anabbagliante della macchina spento è quello destro e che quindi quello funzionante, il sinistro, compensa la carenza visiva del corrispettivo occhio di Sara. Entrambe hanno sottolineato che si è girato nel paesino per diverso tempo senza riuscire a trovare il ristorante. Quello che ancora non sanno è il fatto che noi sapevamo perfettamente ove era allocato il ristorante, ma stavamo girando a vuoto nel tentativo (purtroppo fallito) di far perdere le nostre tracce e darcela a gambe. Nel ristorante 4 camerieri e relativo sommelier ci accompagnavano al tavolo, mentre dipiù, guardando in cagnesco ipo, sottovoce gli diceva: “Dove cazzo hai prenotato?” Neanche il tempo di guardar le ostriche (diciamo per non far figura di pezzenti) e la Sara le divorava lasciando esterrefatti gli altri commensali, Erba inclusa. Da questo incontro è venuta fuori una verità incontrovertibile confermata da tutti: Sara non è solo una buona forchetta, ma anche un ottimo mestolo, una superlativa pentola, un capiente tegame. Mentre si parla piacevolmente del più e del meno, dipiù_ipo si alternano nella conversazione e nell’occupare l’angusto bagno. Tutto procede quasi normalmente e, mentre Erba ci affascina con la sua Enciclopedica saggezza, l’altra aveva la bocca piena, improvvisamente estrae dalla sua borsa la famosa moleskine ( o come diavolo si chiama), insomma l’agendina NERA. Comincia a scrivere, a prendere appunti, mentre noi, attoniti, pensiamo: “Ecco: dopo aver toccato il fondo cominciamo a scavare. L’identikit è completo.” Finita la cena, mentre noi, da veri gentlemen, ci occupiamo di saldare il conto, Sara, quasi portandoci frettolosamente via, sicuramente ebbra, ci dice: “Ho mancia_to e, per la mancia, ho già provveduto io.” [omissis] Del rientro si è già narrato, ma una cosa si vuol aggiungere: ipo, sulla statale, notando che le due viaggiavano a fari spenti nella notte, a sprezzo del pericolo, le supera e si posiziona a pochi metri per dar loro indicazione della strada (come la stella cometa); le due arpie invece inseriscono gli abbaglianti accecandolo per l’intero tragitto del rientro (circa 20 km.) Nel frangente ha pensato che volessero solo divertirsi con i fari, ma dal post di Erba ha capito… Gli hanno preso il nr. di targa… (vipere) |
Erba
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