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Il Natale ai tempi del colera
Post n°442 pubblicato il 23 Dicembre 2008 da sara_1971
Cari figliuoli, se, come probabile (vista la vostra permanenza su questo blog), non avete quattrini da sputtanare in costose e superflue inutilità, per una curiosa quanto naturale associazione di idee quest’anno vi offriamo la gagliarda possibilità di sfangare la tristezza delle feste comandate. Il bello di avere un inesistente stipendio da precario (cambiare mestiere, un consiglio che arriva alle mie orecchie sempre più spesso) è la evidente mancanza di periodicità nella propria vita, tuttavia la scadenza natalizia è riuscita ad imporsi persino in Casa_1971, facendosi precedere da una infausta scampanellata delle 4 del mattino ad opera del caro Geghe. Sara ha evitato di perder tempo e salute interpellando con poca gentilezza varie divinità e l’ha fatto entrare. Il bravo svantaggiato represso e interdetto, nel quartiere spesso citato a causa del caratteristico odore definito da molti critici come un buon compromesso tra l’ aroma di canile ed un bouquet di calze sporche, ha recato seco la gaia decisione di trascorrere le Sante Feste con la scrivente, preannunciandole anche il ritorno di Jay da una imprecisata Comune presso cui lo stesso ha trascorso le ultime settimane (neanche stessimo parlando del Che). Sappiamo che la collettività, rinchiusa in eleganti quanto anonime villette a schiera, traveste di benessere la desolazione con la malvagia intenzione di voler stendere una patina rispettabile sulla propria malsana quotidianità. Una ignominiosa finzione sociale verso la quale ci si affanna a trovare compatibilità per finire poi con il dare alla rabbia ogni volta un nome diverso. Falsità che contaminano l’animo ma non riescono a sopraffare la voce immacolata che continua a ricercare un senso che mai si nasconde nelle singole note quotidiane ma piuttosto in mezzo, nelle pause che le separano. (Ma che bel barchettone epocale eh!?). Tutto questo per dirvi, in sintesi, che se quest’anno proprio non vi ha detto bene (non mi meraviglia) vi offriamo la possibilità di dare una ripulita alla vostra misera esistenza. Con un piccolo contributo* potrete trascorre la notte dell’avvento con Sara, Geghe e Jay partecipando alla Lotteria dei Rom Italici. Dimenticatevi il salmone e l’aragosta, il trionfo dello spreco ed il falò delle vanità: per apprezzare il meglio spesso bisogna asportare la crosta superficiale. In Casa_1971 si racconteranno novelle di genere zoofilo intorno al fuoco scoppiettante (cosa che vi donerà un magnifico aspetto purpureo presagio di malattia) e sarà possibile apprezzare una rara carrellata di svantaggio mentale tra bipedi disadattati, gatti antipatici, cani rissosi e bacilli affamati intorno ad un presepe di biancheria da lavare spesso sovrapposta a quella da stirare. In questo gradevole contesto sarete liberi di pronunciare qualsiasi offesa generica (che giammai risulterà essere fuori luogo) e potrete esternare il vostro livore represso verso le avversità affrontate, con la rasserenante certezza che basterà volgere lo sguardo agli assisi al desco per trovare serio motivo di consolazione. Sotto tale accogliente rifugio (una grotta, come ai bei tempi) sarete felici di godere della innata simpatia di giovani ed avvenenti blogger che, come potete vedere, anche oggi si chiudono in casa a battere sulle logore tastiere con le loro gracili manine, per provare poi una sorta di disorientamento, quasi una vertigine, alla vista di un triste alberello spoglio modello orfanotrofio (con ancora attaccato il cartello “vendesi”) amorevolmente procacciato da Jay nel corso di una delle sue ferali scorribande. Dopo il cenone (antipasto di malattia virale) l’idea di poter vincere tre euro e cinquanta potrà costituire una leva motivazionale sufficiente a tenervi svegli fino all’alba insieme al ragionato timore che, nel sonno, un vibrione si accucci ai vostri piedi in cerca di tepore e vi aggredisca con poca gratitudine. In definitiva, Signori, a modico prezzo vi viene offerta la possibilità di essere, per una volta, lieti del poco che avete e felici di aver trovato, come pesce nell’acqua, talpa sotto terra, uccello nell’aria e salamandra - dicono - nel fuoco, il vostro posto nell’Universo, affinché il nerd che giace dentro di voi tiri un sollievo e benedica, una tantum, il creato… BUON NATALE! *Contributo a discrezione della scrivente da patteggiare in messaggeria. |
Erba
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