S_CAROGNE

Ma come mai tu qui stasera

Ma come mai tu qui stasera

(Tutti i miei sbagli)

Sono stranamente calma. Sono ingiustificatamente calma. Dopo ventidue anni ho smesso di fumare. Per caso, per puntiglio. La tosse persistente disturbava il mio sonno, è vero, ma è stato un elemento sconosciuto a indurmi, a livello subliminale, a farla finita. E poi, ci sono alcuni fattori da non trascurare:

• l'ultima serata trascorsa in compagnia di Sara;

• il libro che mi ha prestato un'amica “È facile smettere di fumare, se sai come farlo” di Allen Carr. Prego? Io sarei così idiota da dover attendere Allen non so cosa per prendere una decisione del genere?! Por favor...;

• e poi, dopo aver visto “The Reader”, mi è scattato un ganglio da qualche parte; non so come dire: mi ha assalita una pura gioia, una strana consapevolezza, ma di questo magari parleremo poi, in contesti meno ameni;

• il piacere di un caffè scevro dal peso del binomio caffè-sigaretta ha l'ineffabile sapore di libertà.

Desidero, al momento, concentrarmi sul primo non trascurabile item.

Dopo il famoso incontro con Mister X e Mister Y (dal quale i due non si sono più del tutto riavuti), le due miti coinquiline baresi di questo blog hanno saggiamente evitato di incontrarsi. Ci sono decisamente svariate cose stimolanti da fare nella real-life e, poi, prendersi a pugni per strada non è conveniente. Non paghi dei resoconti non propriamente tranquillizzanti delle serate trascorse con gli avventori di questo posto, o forse per semplice mania di protagonismo, coraggiosi uomini provenienti da ogni parte d'Italia continuano a proporre a Sara una serata in pizzeria. E così, per spiccato senso di ospitalità, ma anche per codardìa, Sara riesce a trovare il tempo per comporre l'intero numero telefonico della sua più cara amica e a usare il – detestabile - tono mellifluo tipico dei suoi momenti di smarrimento (dietro i quali si cela il Sara-pensiero “Se tu mi dicessi di no saresti una serpe ancor più velenosa di me e il rimorso di sapermi tagliata a pezzi in una valigia su un aereo per l'Argentina ti darebbe più grane che sollievo.”)

Incuriosita dal numero di nuove rughe che dopo 4 mesi le solcano allegramente il contorno occhi (l'ignobile, all'indomani dell'incontro ha osato chiedermi: “Sii sincera: sembravo invecchiata in viso?”; io, che sono una signora, le ho solo risposto laconicamente: “Diciamo che non credo di dover faticare per convincere il tuo interlocutore che sei maggiorenne.”) e data la gentilezza dell'impavido fan, ho accettato di accompagnarla.

Rispettando puntualmente (avverbio che, associato a lei, lo so, è paradossale) le meno rosee previsioni, ha abusato della mia pazienza nelle ore precedenti l'incontro, tempestandomi di deliranti sms e di telefonate (esempio: “Non farmi fare parti di m****”, leggi “Non rivelare, bastarda, la verità sul mio conto.”). Per vendicarmi le ho mostrato durante la cena tutti gli sms con cui affannosamente tenta di seppellirmi, ivi compresi quelli aulici inviatimi durante quei giorni di burrasca... La notizia che io conservi anche ogni mail ha definitivamente increspato la sua fronte. Durante la cena, gentilmente offerta dall'incredulo lettore (che continuava a ripetere “Quindi è tutto vero, tutto vero.”) è emerso che: sì, è tutto vero, nel senso che lei è davvero bugiarda e stronza, al punto da avermi taciuto di aver ricevuto una ricompensa per la nostra faticosa collaborazione con un giornaletto ciociaro. Al nostro desco si è unito blusereno69, lieto di poter frequentare all'occorrenza la parte solare della coppia, che non è nata nel '71. La Serpe, dopo aver fatto incetta di vini e cioccolatini destinati ad entrambe, aver lasciato a Erba il compito di scegliere un posto in cui mangiare (a poco prezzo e senza attesa) il sabato sera a Bari (la scelta è ricaduta su uno di quelli consigliati da Carofiglio, sempre sia lodato), aver tracannato senza ritegno, quantunque, lamentabilmente, senza esiti benefici sul suo umore, aver avidamente ritenuto una porzione il dolce destinato a quattro persone (poverina, non è avvezza ai luoghi pubblici), aver borbottato costantemente, aver tentato di fare le fusa a Erba che prontamente e, sdegnosamente, ha rifiutato ogni avance, aver limato al tavolo le unghie laccate di fresco, aver sbadigliato indecorosamente lamentandosi della sua vita grama, ha preteso di andare via. Gli astanti, per nulla impressionati, l'hanno ignorata (scatenando un tripudio di rughette), preferendo accogliere la frizzante proposta di Erba di andare a bere qualche cicchetto in un locale nuovo di zecca e “pieno di figa”. A blusereno69, reduce da numerose uscite in compagnia di Sara, aventi come meta locali periferici e deprimenti, brillavano gli occhi, mentre al nostro amico forestiero, stanco e vagamente brillo, non sembrava ancora possibile che le due fossero davvero così dissimili e quasi gridava al miracolo: “Sembrava tutto costruito a tavolino: una del '70 - una del '71, una brava - una ciuccia, una angelica - una dannata, una sensuale - una sciatta, una benestante - una proletaria, una seria - una inaffidabile...” Per farla breve, i due, spossati dalla petulanza di quella a sinistra del vostro monitor (e poi, diciamolo, anche perché giustamente intimoriti dalla sua leggendaria sfiga), si sono accomiatati dopo una breve sosta, mentre Erba li ha garbatamente salutati, preferendo godere di una serata rilassante con vecchie conoscenze, al riparo da Sara.

Nota: blusereno69 ha virilmente sorriso mentre una delle ultime sigarette fumate da Erba, sfuggendo al suo controllo, ha tentato di incendiare i sedili in pelle umana della sua auto nuova. Gliene rendo merito.