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Un blog creato da sara_1971 il 13/07/2007

S_CAROGNE

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Sara

 

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Vecchio Paz

Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...

 

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Diario di una gravida

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L'Intervista 4 - Carta Canta

Post n°577 pubblicato il 12 Ottobre 2009 da sara_1971

Sara: Presidente è sempre un grande onore per me averla qui.

SB: Io sono l’Unto del Signore: non crede anche lei ci sia qualcosa di divino nell’essere scelto dalla gente?

 

Sara: Molti italiani hanno visto le rivelazioni sulle prostitute ospitate a Palazzo Grazioli con indulgente divertimento.

SB: E hanno fatto bene. Quello che è accaduto negli ultimi due mesi è stato infame, indegno, incivile e gli italiani debbono saperlo. Come diceva Giulio Cesare, i nemici devi radunarli e sistemarli tutti in una notte sola.

 

Sara: Era Machiavelli, Presidente, non Giulio Cesare. Ma non divaghiamo, la prego.

Per me Berlusconi era proprio come un parente. La fiducia che aveva in me era pari a quella che io avevo in lui e nella sua famiglia. A Berlusconi ci voglio bene, fino ad oggi. E’ una persona onesta scrivetelo. Presidente, ricorda chi le ha dedicato queste commoventi parole d’affetto?

SB: Potrebbero essere state pronunciate da chiunque mi abbia conosciuto di persona.

Sara: Naturalmente. Nello specifico però si tratta di Vittorio Mangano, boss della famiglia Porta Nuova.

 

Sara: Si dice che Lei sia stato in passato membro della P2.

SB: E’ stato un increscioso quiproquo: quando mi arrivò la tessera della P2 rimasi offeso perché sopra c'era scritto "apprendista muratore": ma come, io già all’epoca ero un costruttore affermato!

 

Sara: Presidente, Lei all'Italia ha promesso in passato un milione di nuovi posti di lavoro in due anni. Un po’ mi ricorda quell’altro grande statista. Ha presente?*

SB: Non so a chi si riferisca, Signora, d’altronde io lavoro 27 ore al giorno e a differenza sua non ho la possibilità di seguire il gossip con la dovuta attenzione.

 

Sara: Appena una decina di anni fa Lei, Presidente, ha definito Bossi un pericolo per l’Unità Italiana, uno sfasciacarrozze, un folle, un incidente di percorso sulla strada della democrazia.

SB: Non ho mai criticato Bossi, siete stati voi giornalisti a dirlo.

 

Sara: La verità è che se Berlusconi non fosse entrato in politica, se non avesse fondato Forza Italia, noi oggi saremmo sotto un ponte o in galera con l’accusa di mafia. Col diavolo che portavamo a casa il proscioglimento nel lodo Mondadori.

Cosa pensa, oggi, delle profetiche parole di Fedele Confalonieri?

SB: In Italia c’è un’internazionale giacobina dei giudici pronta ad agire, agiscono con precisi obiettivi politici e il mondo sembra andare alla rovescia. Si proteggono i delinquenti e si perseguono le persone per bene… potrebbe capitare ad ognuno di voi… Ci vuole un arbitro che faccia rispettare le regole, questa non è democrazia. Poi non importa quello che dico io, importante è quello che pensano gli italiani: i cittadini vedono e ne hanno le scatole piene.

 

Sara: Presidente, dopo la bocciatura del Lodo Alfano il Times le ha suggerito di presentare le dimissioni.

SB: La solita stampa comunista: c’è una centrale italiana della sinistra che si mette in contatto con gli amici nei vari paesi, che attivano altri giornalisti e giornali amici per costruire critiche contro di noi. Secondo i miei sondaggi sono al massimo del consenso.

 

Sara: Presidente, la promessa di rispettare il verdetto della Corte…

SB: MI CONSENTA. L’accanimento delle toghe rosse minerà il mio onesto e operaio mandato così come il Processo Andreotti in passato ha offeso la dignità dell'Italia, l’appeal dei nostri prodotti e persino il Made in Italy. E se ne accorgeranno anche le persone di parte come Lei, più intelligenti che belle, no più belle che intelligenti, no vabbè, mi ha capito. Adesso con il suo permesso andrei a fare i miei soliti esercizi spirituali alle Bermuda. Con i suoi soldi, mia cara Primula Rossa, se lo ricordi. Ma tornerò, eccome se tornerò, ove possibile con più grinta di prima. E saprete allora di che pasta sono fatto.

 

Sara: La ringrazio per essere intervenuto, Presidente.

SB: E poi, diciamolo, avere tre televisioni mi ha danneggiato.

 

C’era una volta la Costituzione.

La bocciatura del Lodo Alfano è solo una parziale e timida riparazione del danno inferto al potere giudiziario dal potere politico.

Potere politico che ha affondato la Prima Repubblica e successivamente è diventato barzelletta del Governo Berlusconi.

Tuttavia questa illegalità elevata a regime, nutrita anche (ma non solo) dal consenso popolare plasmato via tv, non smetterà oggi di causare rovine, tutt’altro, perché i danni maggiori li farà adesso, nel momento in cui la disintegrazione della litigiosa sinistra ha convinto i più dell’impossibilità di una vera alternativa.

A questo si aggiungono, naturalmente, gli elettori. Ovvero gli italiani alle urne. Ovvero gli uomini e le donne che hanno raccolto l’eredità dei loro avi, caduti per la patria e perché i loro discendenti potessero acquisire il diritto universale di esprimere le loro coscienziose e meditate preferenze politiche.

Ao! Berlusconi è er mejo, è na forza, ao! Ma che je volete dì? ed in questa frase è riassunto tutto il loro pensiero politico. Un po’ pochino, è vero, ma questo è quello che abbiamo, e loro sono le mani che infilano la scheda elettorale nell’apposita cassetta raccoglitrice.

 

 

* Il governo nazionale nell’arco di quattro anni spazzerà via la miseria dei contadini tedeschi. Nell’arco di quattro anni eliminerà la disoccupazione. A questo colossale compito di risanamento della nostra economia il governo nazionale unirà l’attuazione di un piano di risanamento del Reich, dei lander e dei Comuni. In  tal modo l’idea dell’asseto federativo del Reich diverrà vigorosa e solida realtà. I partiti marxisti e i fiancheggiatori del marxismo hanno avuto a disposizione quattordici anni per dimostrare la propria capacità. Il risultato è un campo di rovine. Ora, popolo tedesco concedi a noi quattro anni di tempo e poi giudica tu. 

 

L’autore era Adolf Hitler ma noi per ragioni di decenza lo scriviamo in piccolo.

 
 
 
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