S_CAROGNEAvvertenze: questo è un blog, bipolare come i più comuni disturbi dell'umore |
Sara
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Vecchio Paz
Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
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Post n°141 pubblicato il 30 Novembre 2007 da sara_1971
E’ bello a volte tornare lì dove è iniziato tutto, tra una borsa dell’acqua calda e una pera per il clistere, sotto il ritratto del patriarca appeso nel salotto buono, tra gli squattrinati con le sedie legate sul tetto della macchina e le vestigia di un passato non tanto remoto trascorso sugli alberi. Lì dove l’illecito contrabbando si diffonde come un fungo, e il lungo e tardo completamento delle strutture essenziali, spesso rimaste incompiute, è merito della fiorente edilizia popolare del passato che non ha mai disdegnato di unirsi con i clan egemoni della zona in fedeli e sontuosi matrimoni, spesso celebrati in sede penale. (GLOSSARIO: processo: lungaggini burocratiche: esborso di denaro pubblico) Nei vicoli del borgo, fra mille problemi e lamentele, camminando sulle chianche che sotto la luce del neon appaiono azzurre e tra signore appartenenti alle cosche più in voga che insultano e minacciano, viene alla luce una maledetta genia umana il cui unico pregio è quello di resistere a tutto, forte di millenni di evoluzione in ambienti disastrati e rafforzata dalla prospettiva della morte che, magari, potrebbe anche essere domani. Leggende metropolitane narrano di una troupe televisiva che, impegnata a girare un dossier sul degrado della zona, sia stata gentilmente invitata IN DIRETTA ad andare a Bagdad, per vedere la guerra, perchè “a bar vecch stonn l cristian aggarbat e tranguill, ci nisciun rumb u cazz” e che “ci qualchedun ven sparat…qualcheccos qualcheccos l’hav fatt!” (Traduzione per i non baresi: A Bari Vecchia ci sono persone garbate e perbene a patto che nessuno li importuni e se per assurdo vi è una sparatoria nella zona è semplicemente perché qualcuno non ha la coscienza linda e immacolata e in fin dei conti forse forse se lo merita!). Voi comunque, per assaporare le due estremità opposte dell’esistenza e dirmi poi dove finisce il blu e dove inizia il verde, potete andare a visitarla nei giorni di una festa popolare (che assomiglia più ad una sommossa) oppure ad agosto quando la città si svuota e nei locali di Piazza del Ferrarese si riversano autoctoni grufolanti. E noi? Noi stiamo sempre qui a parlarne: alcuni per brandire parole che dette da lontano puzzano come carogne, altri per trascorrere il lasso di tempo necessario per passare dalla colazione all'happy hour. Ma che vi piaccia o no la battaglia è troppo diversa dalle esercitazioni per non tenerne conto. |
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Quando uscì negli anni '80, il solo sentirlo nominare mi dava il mal di testa (giuro! letteralmente) perché era diventato il simbolo dell'essere IN: sei IN se lo hai letto, sei OUT se non lo hai letto.
Per dirne una lo cita persino Venditti... il poeta della banalità.
Poi, mosso più dalla curiosità che dalla voglia, l'ho letto, eravamo ormai lontani dai fasti degli anni '80.
Bellissimo!!!
Sappi che i complimenti a comando mi hanno sempre infastidito... ho fatto un'eccezione.
(Pcciù.)
(Soprattutto se formulato come lunga sequenza di vocali.)
http://it.wikipedia.org/wiki/21_grammi
(Ma vaff'...)
QUESTO e
QUESTO
-v-
philrep però ha una marcia in più: non solo ci ha messo la canzoncina (quello che le donne non dicono), ma anche la poesia.
E' Legge: quando vedo una poesia scappo via!
(Egocentrica!)
Sono io che cerco la poesia quando la mia anima ne ha bisogno; trovo di una violenza inaudita proporla in luoghi impropri (dicevamo nei cessi pubblici qualche tempo fa)... ecco la mia fuga.
Vuelo, ad una tua poesia potrei dare un'occhiatina veloce... non te ne approfittare però.
Va be', insomma: ci somigliamo. Quindi ci prendiamo, io e lei? -v-
"Farneticazioni solitarie" è una definizione che riservo solo agli scritti delle persone che amo... ti sono e ti sarò eternamente riconoscente per avermi dato un'ottima alternativa alle orecchiette coi broccoli, ero sul punto di trasformarmi in un broccolo, ora ho ripreso a somigliare a una salsiccia.
A te, e alla tua generosa carta di credito, la mia riconoscenza, a tua moglie la mia gratitudine.
Se posso approfittare (si che posso), potresti chiedere (alle brutte, estorcere) a tua moglie un piatto di verdure che si abbini con quella ricetta... l'insalatina verde mi sembra miserella.
Continua a farneticare, ed oltre a leggiadre fanciulle, avrai fra i tuoi estimatori orsi rompicoglioni.
(Qui io ce l'avrei messo, un bel congiuntivo.)
Il periodo Natalizio comincia l'otto Dicembre (Immacolata)!!! Qui fra un po' lo facciamo cominciare il martedì in albis.
E' solo a partire dall'otto dicembre che si tirano fuori le palle e i fili colorati!!!
Il mio sarcasmo spicciolo non voleva essere castrante, magari apparirà tale a chi è affetto da permalosià latente o manifesta. Voleva semplicemente essere la constatazione di quanto trovi fastidioso l'ermetismo in prosa, in poesia lo adoro.
Era rivolto, il mio sarcasmo spicciolo, al tuo lasciare intendere, al non detto, non al (poco) che era stato detto.
(Preferisco usare al meglio ciò di cui sono dotato.)
I fatti non possono essere lasciati all'immaginazione del lettore, i fatti devono essere narrati o, è una scelta, taciuti.
In assenza di narrazione esplicita un racconto diventa un'informe ammasso di vocaboli, impossibili da decodificare o interpretare; ove fosse usato in un romanzo, lo abbandonerei dopo le prime pagine annotandomi il nome dell'autore.
L'evocazione pura, l'ermetismo, ripeto, lo adoro in poesia, in prosa adoro il raccontarsi.
Si spettegola per il piacere di fare del male, chi si racconta per il piacere di conoscersi, nel senso di conoscere se stessi, e di farsi conoscere: qualcuno la chiama socializzazione.
Sommamente stupito, ai limiti dello sbigottimento, che tu, mia musa ispiratrice, faccia tua questa orripilante espressione.
(No, non a Sara)
(Sai, alle volte dai l'impressione di conoscere così poco quella persona che da 22 anni a questa parte cammina con te.)
Non di meno, esclamo: DATEMI ERBA!
(Fra un po' Libero vi farà pagare l'eccedenza...)
(Uhm... dove l'ho letta questa?)
Erba allarmata risponde: «Ma come, non erano per Sabato?!»
Sara-serpe con nonchalance le fa: «Sì amore, ma tu dai il meglio di te quando sei sotto pressione.»
(E' limitativo definirlo post?! Ora capisco il perché del tuo nick...)