S_CAROGNEAvvertenze: questo è un blog, bipolare come i più comuni disturbi dell'umore |
Sara
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Vecchio Paz
Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
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Post n°163 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da erbavoglio_70
Sappiamo tutti che due sono i segnali inequivocabili dell'invecchiamento: il primo capello bianco e la frase “quest'anno non faccio regali a nessuno”. Io sono una ragazzina, infatti mi ostino a non voler tingere la mia chioma e amo comprare regali. Per intenderci, provo piacere anche nel regalare qualcosa a mia suocera. D'accordo, non vale godere nel regalare qualcosa solo per vedere qualcuno mentire ... È bello pensare a una persona e scegliere qualcosa che piaccia a entrambi. Nel caso della mia socia non è facile giungere a un compromesso, dato che la signora non ha i miei gusti (ma neppure lontanamente) né in fatto di letture né tanto meno in fatto di vestiti e accessori. La richiesta che ha avanzato “mi renderesti felice pagando una rata del mutuo” non l'ho presa in considerazione perché troppo impersonale. Ho provato a immedesimarmi in Sara. Vagando nel suo cervello ho visto Congus, Nick, il suoro e poco più. Allora, dato che il suo orologio biologico è agonizzante e che Panglos mi sembra allarmato, ho pensato che fosse il caso di concentrarsi sul suo look. Non sai mai riesca finalmente a imbrigliare qualcuno, non solo con le parole, e, voglio esagerare, a trovare un lavoro. Come è noto, mi piace fare le cose per bene. E così ho letto l'elenco dei must have della stagione direttamente dall'indefettibile Times. Insomma, indumenti e accessori irrinunciabili. Detta così potreste pensare che si tratti di cose necessarie per apparire belle, al passo con i tempi, dinamiche ... Giunti al fondo dell'elenco iniziate a pensare altro. Pare che senza la «clutch bag», la borsetta adatta a Skipper, la sorella di Barbie, non si possa andare da nessuna parte. Certo, direte voi, perché non ci entrano contemporaneamente le chiavi, i documenti, un bancomat e un euro per il parcheggio. O mio Dio! Ho dimenticato il cellulare! Decisamente non è il regalo adatto a Sara. Saltiamo allegramente il punto “guanti in pelle, preferibilmente di colori sgargianti”: in tutta onestà non riuscirei a regalarli neppure a mia suocera. Cosa leggono i miei occhi? Un tubino nero. Al Times non sanno forse che solo il cinque per cento delle donne che conosco starebbe bene con un tubino nero e che Sara, nonostante il vitino da vespa, non ha il physique du rôle. Banalmente annoverano tra i must have il mascara volumizzante, pensando forse di rivolgersi al nostro amato pubblico di Frosinone. Si passa disinvoltamente all'intimo contenitivo. Che tristezza. Passiamo oltre. Coraggio, non pensiamoci più. Se non è tubino ... due paia di jeans e una maglietta (bianca). Solito giochino: non vogliono che si abbandoni la lettura dicendo “che minchiate” e propinano un elemento casalingo. Bene! Sara ha addirittura tre paia di jeans! Ma questo è avanguardismo. Ora concentratevi: cosa manca? Le scarpe, diranno i bravi commentatori. E invece no. A quelle ci arrivate pure da soli, pensano al Times. Ciò che vi manca è un ombrello. Non quello! Colorato, coloratissimo, preferibilmente a fiori, oppure, a forma di animale. Sare', facciamo così: promettimi che ti impegnerai a cercare un ragazzo, un uomo, un essere, uno, anche qualunque, e ti regalerò un portatile. Se non lascerai il tuo lavoro, precario, va bene, ma sempre lavoro è, anche una pen drive. |
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Erba? Ma... non ti sembra leggermente anacronistico, questo post?
Che lavoro faccio? Do ut des? (Se Sara spiffera, l'ammazzo.)
Non è divertente, ha le idee chiare! (Soprattutto sul come incastrarmi per le festività... :| )
(Per il portatile possiamo metterci d'accordo. Parliamone.)
(Ma alla fine t'hanno invitato, queste due megere? A me manco col ca... calesse.)
(L'altra era di un acido, oggi...)
Oh, raccolgo i ferri e vado. A poscia. -v-
Dolcezza, tranquilla, sono ancora vivo...
Ma sai che ci pensavo?... Devo lasciare un testamento con Nick e password affinché quando sarò un angioletto che svolazza con le sue alucce per il Paradiso (mia unica possibile destinazione) qualcuno comunichi al WEB la buona novella.
Sono sul piede di partenza; ho lottato con ferocia ed ho perso contro l'entropia che regna sovrana in casa mia, abbiamo deciso per una pacifica convivenza: io lascio vivere lei e lei lascia vivere me. Metterò in valigia panni sporchi e panni da stirare nella certezza che a destinazione troverò una lavatrice e un ferro da stiro.
Prima tappa: Napoli. Per stapparmi ad una solitudine natalizia che a suo parere (proiezioni!) potrebbe condurmi alla meditazione del suicidio, mio cognato mi ha proposto la dolce e amabile compagnia del suo parentame, in camibio, giusto perché non mi annoi, chiederebbe una mano per approntare delle pubblicazioni commerciali. Mio cognato è un vero imprenditore: conosce a fondo il significato della parola "opportunismo".
Seconda tappa: dove vuole Dio, nella speranza che voglia per me montagne innevate. Sogno un brindisi in piazza in un paesino di montagna con in mano bottiglia e bicchiere, circondato da sconosciuti.
"...a tavola mettite o piatt mio; facite, quanno è a sera da viggilia, comme sì mmiezz'a vuie stess pur ie..."
Per quanto riguarda il post, io penso che il regalo più adatto a te sia un cospicua quantità di sale da versare con generosità nella tua zucca vuota!
Cosa significa che hai rassegnato le dimissioni? Perdio, per chi, per il suoro?!
Aspetto con ansia una smentita...
Un abbraccio.
E' inutile che tu faccia il guappo, panglos: ti sei allontanato e questo è palese. Motivo?
Su, torna da noi, ipo ha bisogno del tuo aiuto per reggere questo blog... ché se stiamo ad aspettare le padrone di casa, hai voglia a togliere la polvere dalle pagine.