S_CAROGNEAvvertenze: questo è un blog, bipolare come i più comuni disturbi dell'umore |
Sara
AREA PERSONALE
Vecchio Paz
Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
Cazzaturificio: esperienze e profezie di sfiga
Sliding Doors
Funeral Party
La strana coppia
C'eravamo tanto amati
Sliding doors 2
Maledetto di un gatto
Ad Maiora
Similia similibus
Pari opportunità
Cazzaturificio 2
Convivenza
Non ho (più) l'età
Facciamo finta che
Scientology
Indovina chi viene a cena
I diari della motocicletta
Vogliosara ed io
Palese Macchie
Nella terra dei Cachi
Chiare fresche e dolci acque
Le metamorfosi
Orroroscopo 2009
Torna a casa Lassie
Angeli con le pistole
Lido Epitaffio
Paradise Lost
Quel che resta del giorno
Eldorado
Post fuori stagione
Come eravamo
Invettiva
Capovolgere prima dell'uso
La Creatura ed Io
La Creatura ed Io (reprise)
L'incontro
E' per te
Dentro la notizia
Indovina chi viene a cena
Necessaria_mente
Altro giro altra corsa
La sposa era bellissima
Mentre la mia bella dorme
Ogni promessa...
Il lungo addio
Pericolosa Creatura
Casa_1971
Natale in casa 1971
Pasqua con chi vuoi
Pasquetta mistica
Florence Nightingale
L'ultima cena
Pussycat
La casetta del Dr Moreau
Pinne, fucile ed occhiali
La finestra sul porcile
Il Natale ai tempi del colera
La cena dei cretini
A Sud di nessun Nord
Sans culottes
Hic sunt leones
Cantami o Diva
Pollice verde
Mestolo d'oro
Mestolo d'oro 2
Mestolo d'oro 3
Mestolo d'oro 4 La giusta regolarità
Mestolo d'oro 5 L'idraulico
Mestolo d'oro Dessert
Filo D'Oro
Mestolo d'oro La prova del cuoco
« Nominations | Convivenza » |
Post n°184 pubblicato il 15 Gennaio 2008 da erbavoglio_70
Siamo quello che mangiamo. Questo fino al momento in cui lasciamo la famiglia di origine. Poi siamo quello che cuciniamo. Lo ammetto, così evitate di dirlo, con parole più o meno carine nei commenti: mangiare bene non rientra nei miei bisogni primari. Mi accontento di poco, anche perché solitamente mangio spinta dal bisogno, direi mai per noia, e a quel punto non faccio troppe cerimonie. Il fatto che poi la mia fame si sazi con poco (ad esempio un'arancia) dipende dalle mie ridotte dimensioni fisiche. Dicevo: siamo quello che cuciniamo, ma se dobbiamo cucinare è necessario anche fare la spesa. Le due azioni generalmente non possono coesistere nella mia giornata, dato il ridotto tempo che posso dedicare agli svaghi da quando la serpe mi incalza con pressanti richieste. Ed ecco che il sabato redigo la lista, mio marito ha la concessione di fare la spesa, poi la domenica cucino il più possibile in modo da poter surgelare e sfamare i fortunati componenti del mio nucleo familiare fino al sabato successivo. A volte è necessario qualche rabbocco e così telefono a mio marito quando è al lavoro “stai per tornare, vero? Allora evitami per cortesia di uscire e pensa tu al latte”. Per esperienza sa che se ho notato l'assenza del latte nel frigorifero questo dipende dal fatto che è quasi vuoto, per cui prende i dovuti provvedimenti. Bene, ora che abbiamo gli ingredienti, passiamo alla scelta del menu. Sono mamma, per cui devo sapientemente bilanciare i seguenti fattori: apporto nutritivo, genuinità, alternanza, gradimento (non mi accanisco: se qualcuno odia le zucchine, non sarà da me perseguitato), presentazione (forma, colore), rapidità di preparazione. Diciamolo, non è proprio il momento più rilassante della mia giornata. Anche perché solitamente mentre sono ai fornelli i bimbi sono nei paraggi, quindi occhio al forno, occhio ai coltelli, occhio ai loro sguardi furtivi nella dispensa e alle conseguenti richieste e/o proposte. Ovviamente nove volte su dieci, inopportuno come gli interventi di Ruini arriva uno squillo di Sara. La richiamo prontamente, sperando in una buona notizia, ma anche in un miracolo: lei che dica “mi sposo e lui mi ha fatto giurare che non accenderò mai più un pc”. Invece niente: la ascolto berciare finché mi rendo conto che la frittata ha bisogno di due mani e le sbatto il telefono in faccia. Con il caratterino che mi ritrovo, se per caso qualche consanguineo osasse dopo tutto questo criticare, sbatterei la porta immaginaria del mio open space dicendo “ho di meglio da fare, cosa credete, non sono mica la vostra cameriera”. E il pensiero tornerebbe ai tempi felici, quando abitavo in terra straniera, in un monolocale ordinato e pulito in modo spontaneo, e cucinare per gli amici, ma anche per me sola, era un piacere. Uscivo senza lista, gli odori e i colori mi guidavano nella scelta degli ortaggi, tornavo a casa, lavavo e tagliavo, ora a rondelle, ora a quadratini, peperoni e cipolle, sorseggiavo un bicchiere di vino, ascoltavo musica, non avevo il cellulare, osservavo con calma il soffritto, parlavo con il cibo pensando alle poesie di Neruda. E la Cipolla, il Carciofo, la Patata, il Vino, il Pomodoro erano miei graditi ospiti. Altri tempi. |
https://gold.libero.it/scarogne/trackback.php?msg=3921399
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Erba
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: cassetta2
il 30/10/2023 alle 18:35
Inviato da: What weather today
il 12/04/2022 alle 14:11
Inviato da: Weather
il 12/04/2022 alle 14:10
Inviato da: Weather forecast
il 12/04/2022 alle 14:10
Inviato da: panglos
il 15/03/2021 alle 09:54
CERCA IN QUESTO BLOG
MENU
Guida Michelin
I riciclotteri
Lido Boscoverde
Vini e cucina
Pizzeria S. S.
Striscia la scarogna
Vuoi il mio posto
Programma elettorale
Controdecalogo
Cara ti amo
Mi vendo
The M.M. 1
The M.M. 2
Moratoria dello zigote
Gioventù bruciata
Silvia e Debbi
68
Venghino siori venghino
La grandezza di una nazione
Il segreto per diventare ricchi
Dai diamanti non nasce niente...
Illecito Sollecito
L'Intervista
Intervista col vampiro
In nome del Padre
L'intervista (3)
Il Gattopardo
Dell'Incognita e della Radice
Alla cortese pazienza dei lettori
Così fan tutti
Inviato speciale
La casualità dell'impasto
L'Arpia e il peloso
L'Undicesimo comandamento II parte
L'undicesimo comandamento
Mai dire mai - seconda parte
Mai dire mai
Arrivederci a presto
Un tranquillo weekend di paura
ma li mortacci mia
Superciuk
Casa dolce casa
Certe notti
Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio
Niente di nuovo sul fronte Sud
L'Allerta
La Sciura (?) Sara
(Par condicio, ma non solo.)
congus: non ricordo di aver condiviso con te un bicchiere d'acqua...
panglos:Congus, mi sfugge il motivo per il quale ti senti coinvolto: sei il curatore del blog di Giadatea?
Congus, ti dispiace chiarirmi l'arcano?
Siamo quello che mangiamo? No! Non può essere!
E io cosa sarei? Una zucchina carbonizzata? Che carattere ha una zucchina carbonizzata?
Il problema che incontrano le madri di famiglia nell'approntare il menu settimanale, è una invenzione decisamente moderna, ove per "moderna" intendiamo le ultime generazioni. Da che le madri hanno preso a gratificare i loro figli e a sedare i loro sensi di colpa con schifezze varie (snack, merendine, frollini ecc.), il gusto delle nuove generazioni è stato devastato in maniera irreparabile. Dosi scalari crescenti di prodotti edulcorati hanno fatto dei VOSTRI figli le vittime preferite di spot che impongono l'alimentazione sofficinosimile.
La generazione dei miei padri era in questo, solo in questo, molto più attenta. Da bambino non mi è stato mai chiesto "cosa vuoi mangiare?", ma, quando era l'ora, l'urlo di mia madre dalla cucina "a tavolaaaaa!" annunciava l'inizio del pasto. Noi ragazzi sapevamo che si mangiava quel che c'era, il problema di un'alternativa non si poneva nemmeno.
Per ciò che riguarda la spesa che sia settimanale o giornaliera, non parlerei con tanta sufficienza della sana abitudine di fare la lista prima di recarsi al supermercato. Se ci si reca al supermercato senza lista, si corre il rischio di riempire il carrello delle cose che ci colpiscono maggiormente solo perché meglio esposte (c'è tutto uno studio sull'esposizione dei prodotti) e non di quello di cui abbiamo maggiormente bisogno.
Gli esperti consigliano di recarsi al supermercato dopo pranzo, e comunque non quando si ha fame: la fame altera il nostro modo di percepire i cibi, finiremmo per portare a casa una valanga di porcherie solo perché in quel momento ci colpiscono particolarmente, porcherie dalle quali magari non saremmo attratti se non avessimo fame.
Ho lottato affinché si andasse oltre la chat, ma ho perso.
La cultura è ciò che resta quando si è dimenticato tutto.
"anche perché solitamente mangio perché spinta dal bisogno"... Ci sarà mica un perché di troppo?
"Il fatto che poi la mia fame di sazi con poco"... Ok, ok, è un errore di battitura. Ma sforzarti almeno di rileggerlo, no?
Senti, io mi ero armato delle migliori intenzioni, ma il terrore di trovare un terzo orrore mi spaventa troppo. Me lo farò raccontare da Sara a parole sue, dai.
Ehi, idiota, comprami!
-v-
(Felice di essere sempre l'ultimo a sapere le cose...)
Il disgusto di Eco era dovuto al fatto che evidentemenete il romanzo non lo avevano letto nemmeno.
(Ma lascialo perdere, Bin, quello non capisce una cippa.)
Binx, sono costernato, resta il fatto che per chi acquista il libro senza averlo letto quel titolo non ha alcun senso... ma se vogliamo seguire la ferrea logica di Vuelo, alla quale tu sciaguratamente ti associ, probabilmente Eco ha pensato di stimolare il lettore all'acquisto del libro solo dopo averlo letto.
Vueluccio, il tuo invito a lasciarmi perdere perché non capisco una cippa ha qualche legame con la figura barbina che sono stato costretto a farti fare in relazione alle tue farneticazioni sulla lana?
No, vero, assolutamente no!
Io direi che rischi di fare la figura del curioso: scusa Umberto, io il libro non l'ho letto, perché dovrei farlo?
La curiosità è quella che mi mantiene in vita, esaudita la curiosità parte il pettegolezzo...
(Immagino la puzza di cheratina combusta...)
Sono costernato Binx, praticamente sull'orlo di una crisi di pianto...
Però... però ti contraddici nell'arco della stessa frase, è una cosa che di solito riesce solo a Vuelo:
ti affermi seguace della scuola di pensiero che abbraccia il soggettivismo della percezione e poi, tre parole dopo, affermi che i Promessi Sposi non è un romanzo d'amore... ahi, ahi, ahi Binx, non è che stai frequentando troppo Vuelo?
Ciò che un VERO soggettivista come me non affermerebbe mai è "non è un romanzo su...".
Decisamente calantuccio, Binx...
Per me lettura è evocazione; Pavese affermava che qualunque libro è già scritto dentro di noi, il libro (l'oggetto) serve solo ad evocare ciò che dentro di noi è già scritto.
(Sciagurata.)
(Ecco il gatto misterioso!)