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Sara
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Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
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Post n°213 pubblicato il 15 Febbraio 2008 da erbavoglio_70
Sfoglio per caso, in bagno, un giornaletto di mia figlia. E capisco improvvisamente che Perrault non sarà l'unico imputato sul profilo che presto o tardi avrà sulla Community. Ci sarà anche “Il Giornalino – Il grande settimanale dei ragazzi”. Tra le ultime pagine, dopo qualche fumetto e qualche articolo sui classici per gli under 14, sul sistema solare e sullo squalo bianco, si annida il pericolo: la rubrica “Raffa x te”.
Cara Raffa, io e le mie amiche siamo quasi tutte fidanzate, e una mia carissima amica si sente sola perché non ha ancora trovato nessuno. Tende a staccarsi da noi, anche se cerchiamo comunque di coinvolgerla. Noi non vorremmo trascurare né i nostri ragazzi né la sua amicizia. Come fare?
Un'amica in pensiero
Risponde Raffa
Forse tutte queste vostre attenzioni, che nascono sicuramente con un buon intento, invece di rassicurarla la irritano... Come se le ricordaste sempre che lei è sola e voi in dolce compagnia. Io allenterei un po'. Nelle situazioni in cui i “ragazzi” non ci sono comportatevi come sempre: nell'amicizia, se si tratta di fare una ricreazione insieme, i compiti, una telefonata, che differenza ci può essere tra una che è fidanzata e una no? Sempre che le “fidanzate” non facciano altro che parlare delle loro dolci metà. Ma lasciate che lei trovi compagnie single per gli altri momenti...
Risponde erbavoglio_70
Ti definisci “amica in pensiero”. Anche io, al tuo posto, sarei molto preoccupata: a soli tredici anni sei ridotta così male che non so se per te sia possibile una redenzione. Parli di fidanzamento, come se volessi già incastrare qualcuno, come se nel tuo futuro non vedessi altro che un bel servizio di piatti, un Bimby e naturalmente la batteria Mondial Casa con tanto di televisore e imperdibile piumone con stampe floreali. Davvero anche le tue amiche sono come te? Se sì, iniziate a rilassarvi: il percorso è ancora lungo e impervio. Quei ragazzetti brufolosi dai quali vi fate sbaciucchiare non sono uomini. E quelli non sono baci. Inoltre, e questo dovrebbe tranquillizzarvi, la razza umana di sesso maschile non si inonda solitamente di profumo di scarsa qualità senza prima aver fatto una doccia. Le cose cambiano in fretta, e continuando così voi perderete gli anni migliori della vostra vita (non lo dico io, perché non sono ancora pienamente uscita dal tunnel dell'adolescenza, ma cito i genitori di sara_1971), trovandovi improvvisamente immerse in una realtà ben diversa. Le storielle con quelli che definite fidanzati dureranno assai meno di un governo Prodi e la prossima estate loro non riuscirebbero a ricordare il vostro nome neppure giocando all'impiccato. Scoprirete che ai ragazzi le deficienti piacciono, ma per brevi periodi, e che il trucco pesante, l'ombelico e i tacchi non sono sufficienti per conoscere l'amore. Probabilmente, passando di mano in mano, vi troverete single a 36 anni (e il pensiero cade leggero, soave, leggiadro, sulla mia socia), mentre la vostra amica, quella per cui vi preoccupate tanto, sarà felicemente sposata. Ricapitoliamo: l la vostra amica non esce di buon grado con voi e i vostri ragazzi perché non ha tempo da perdere, la annoiate mortalmente e la infastidiscono le suonerie dei cellulari che i vostri boyfriend usano al posto delle parole. Non è escluso che sia allergica agli ormoni imbizzarriti di cui si satura l'aria dei locali che frequentate; l tra quindici anni aprirete un blog perché irrimediabilmente single e piene di tempo libero, telefonerete alla vostra amica e la indurrete (un buon motivo di trova sempre) a scrivere per voi: diverrete delle serpi; l non crediate che lei sia sola nella sua stanzetta a piangere: invece di inviare sms idioti e di cantare a squarciagola i testi di Tiziano Ferro, lei legge e studia da donna, facendo scorta di pensieri utili per il futuro; l effettivamente vi conviene non tagliare del tutto i ponti con l'esclusa, perché presto sarete single, con l'aggravante dell'abbandono subito, e le sue conoscenze letterarie vi consentiranno di scrivere qualche post strappalacrime; l le dolci metà di cui parla Raffa, presto saranno nel vostro immaginario degli esseri pene muniti disposti solo a offrirvi un Big Mac e in grado di articolare le parole “calcio, mamma, figa”; l Raffa scriveva sul Giornalino quando me lo comprava mia nonna: non le chiederei un consiglio, dato che è ancora lì. |
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ma tanto per te questa non è più una priorità.
Vado a memoria, mi pare di ricordare che l'adolescenza è quella fase dalla vita che inizia all'incirca a 13 anni e finisce quando Dio vuole... ci sono adolescenti di cinquant'anni e passa.
L'adolescenza, al suo esordio, e con essa la sua componente spiccatamente sessuale, la pubertà, è caratterizzata da sentimenti che si propongono al soggetto per la prima volta, pulsioni sessuali secondo un'accezione ampia. E' una fase di grande confusione (parlo in soggettiva) tanto più confusa quanto più ci si arriva impreparati.
Il post di Erba pone l'accento sulla richiesta di aiuto che un adolescente fa ad un adulto, nello specifico Raffa. Chiedere aiuto è legittimo di fronte ai grandi temi che la crescita pone, personalmente consiglierei ad un adolescente di leggere dentro di se, le risposte che verranno proposte saranno sempre le migliori. Certo che così mi sbatterebbero fuori dal giornale, ma almeno non farei danni. Sono sempre stato dell'idea che un adulto non dare delle risposte, ma insegnare a porsi delle domande, le risposte degli altri non saranno mai nostre.
Una piccola tiratina di orecchi a Binx, quando dice che a 13 anni si deve pensare ad altro, alludendo al sesso. Sono fra quelli che pensano che, superata la pubertà (altra è la sessualità del bambino), è auspicabile e sano che ci siano approcci sessuali. Mi fa orrore il pensiero che ci sia chi propone anni di castità in nome di una sacralità del rapporto sessuale: devi farlo con la persona che ami, solo allora sarà bello. Cazzate!!! Avessi una figlia le direi: devi farlo quando ti va e con chi ti va. L'importante è che la scelta sia tua.
Il momento giusto per operare una scelta in campo sessuale non deve dircelo il cervello, ma il corpo. E' la nostra società che ha caricato di significati oscuri ciò che è del tutto naturale. Noi oggi pensiamo alla sessualità come a qualcosa di sacro, "la prima volta", "il grande amore", dimenticando che siamo fondamentalmente degli animali. Il momento giusto per fare del sesso è quando il tasso di estrogeni nella donna e di testosterone nell'uomo sale al di sopra di un livello soglia, nel caso dell'uomo aggiungiamo un pisello funzionante. Questo avviene a partire dalla pubertà. Un tredcenne può scegliere, sceglierà secondo il proprio gusto e secondo la sua esperienza, ma può scegliere. Cosa può succedere di brutto? Una scopatina non soddisfacente? Se il rapporto che hai col sesso è sano, ossia naturale, rimedierai con la prossima. Quello che dimentichiamo, CHE DIMENTICATE, è che l'Uomo è nato prima dei trattati di donna Letizia, voglio dire che l'Uomo animale è pronto per accoppiarsi a partire dalla pubertà ed è a partire dalla pubertà che dovrebbe farlo.
La chiesa ci ha insegnato il sesso sporco, cattivo, foriero di sofferenza. I sacerdoti di una società soggiacente ai dettami ecclesiastici hanno sporcato con le loro fobie il momento più alto dell'essere Umani.
Dai retta a me: a tredici anni si può scegliere!
Buonanotte!
Risponde vuelo_libertino
Cara amica_in_pensiero, quindici anni sono l'età giusta per maturare altruismo e spirito sessantottino: organizzate una festicciola in casa - tassativamente presso colei i cui genitori sono in viaggio per lavoro - e fate allegramente swinging facendole passare tutti i vostri morosi; lei si sentirà sicuramente appagata, e voi avrete provato una nuova, edificante esperienza. Il tutto porterà a legarvi ancor più attraverso una corroborata, inebriante complicità.
Questa Raffa avrà davvero fatto il '68. Per il resto rabbrividisco quando penso al Giornalino: Lucky Luke, la striscia su un angelo e i cowboy. Ho sempre odiato i cowboy: tutti così fighi... Per anni hanno cercato di convincermi che un animale grosso in 2d a chiazze rosse incapace di tenere una lingua in bocca fosse un cane.
Per il resto, lo distribuivano fuori dalla chiesa; altro motivo questo che mi fa rabbrividire...