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Sara
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Vecchio Paz
Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
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Post n°233 pubblicato il 07 Marzo 2008 da erbavoglio_70
Giornata come tante. Peggio se è un venerdì e piove. Il vostro animo, turbato ed eccitato dalla facilità di comunicazione ormonale del terzo millenio, è adombrato. Possibile che oggi il vostro nick preferito e il vostro e-mate del mese non vi abbiano scritto? Neppure un pvt augurante il buongiorno o un velato complimento alla vostra modesta personcina. Nulla. Sareste tentati di scuotere il monitor, capovolgerlo, vedere se davvero non ci sia un gmail [una mail, un gmail] rimasto intrappolato dalla buoncostume. Aspettate, impazienti. Meditate. Provate ad avvicinare mouse e cellulare, spesso li confondete anche, a dire il vero, sperando che trovino reciproca ispirazione. Ancora silenzio: nemmeno un fottuto sms. Anche lo spam oggi latita. Funziona tutto, dovete prendere atto che oggi vi toccherà racimolare da soli un sacchetto di autostima e affrontare la giornata. Potete farcela. Chiudete gli occhi e cercate di praticare un po' di training autogeno: sono perfettamente rilassato, non ho bisogno di un computer, intorno a me ci sono pace e serenità... È arrivato però, nonostante gli sforzi, il momento in cui il monitor lo prendereste a sassate, ma la paura di non poter controllare la posta dopo l'atto inconsulto vi trattiene più dei consigli della mamma. Ebbene: non ho più di questi problemi, perché il mio ego smisurato è coccolato a distanza, in silenzio... Dopo lunghi mesi di cieca abnegazione a vantaggio della Community, ho ricevuto la mia ricompensa. Infatti le mie apparizioni, sia pur sporadiche quanto quelle degli arcangeli, per quanto meno agognate di quelle di Mina e decisamente più tranquille di quelle di Bin Laden, sono notate da qualcuno, che io immagino alto, bello e spiritoso (no, Sara, non mio marito). So che preferirebbe che io tacessi, perché è un timido. Lui è della redazione di Libero, è addetto a scegliere i post rilevanti, e poco gli importa che io tenti di evitare i contatti con la gentile utenza. Per contratto, ma anche per non adularmi troppo, inserisce in tempo reale i miei post dalla quarta posizione in giù, spesso anteponendo le amenità delle Big Babol (va be', perché loro “ci mettono la faccia”) o i deliri di Yornon (credo sia amico della moglie, quindi dandogli effimera notorietà lo tiene incollato alla tastiera, evitando che lui le stia sempre tra le palle). |
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Come spesso succede vado controcorrente, a me il post è piaciuto lo trovo estremamente interessante, anche se devo riconoscere che appare formalmente più curato nella prima parte.
Concordo con chi afferma (mi pare) che si tratta in realtà di due post; due sono, infatti, gli argomenti trattati: (1) La comunicazione virtuale. (2) Le classifiche sul web in generale e su Libero in particolare.
La comunicazione virtuale, e mi limito ad internet, l'unica forma di comunicazione virtuale che prendo in considerazione (sms ed mms manco so cosa sono) è un fenomeno relativamente recente, solo 10 anni fa non esisteva o, per lo meno, non aveva la diffusione capillare che ha oggi.
La possibilità di comunicare a distanza ed in anonimato con sconosciuti ha offerto alle persone una nuova e diversa possibilità di proporsi; si è aggiunta, cioè, accanto alla conoscenza dell'altro classica, viso a viso, la possibilità di farsi conoscere attraverso un monitor.
Molte sono le vie che si scelgono per proporsi nel virtuale, non rara, anzi diffusissima, è la creazione di un personaggio inesistente (alto/a, bello/a, ricco/a e famoso/a) nella vita reale; ove questo modo di proporsi risponda all'esigenza di giocare può essere anche condivisibile, meno condivisibile è quando questo modo di proporsi viene usato per irretire ossia per far credere all'altro ciò che non è. In ogni caso, non è il mio modo di propormi.
Due invece sono gli aspetti di questa nuova tecnologia che amo e che ritengo insostituibili, rivoluzionari: (1) la possibilità di entrare in contatto con persone con le quali sicuramente mai saremmo entrati in contatto. (2) Paradossalmente, la possibilità di essere veri.
Quando affermo che esiste oggi la possibilità di entrare in contatto con persone che mai avremmo conosciuto senza internet, non parlo dell'aspetto più ovvio, ossia della possibilità di colmare distanze fisiche, ma di un aspetto a mio parere estremamente più importante ed affascinante: la possibilità di superare distanze culturali. L'assenza di fisicità consente a persone che, nella vita reale, forse non si scambierebbero nemmeno un saluto perché diversissimo è il loro stile di vita, di incontrarsi. Certo, siamo abbastanza avveduti per avere la consapevolezza che la conoscenza, in assenza di fisicità, è popolata da proiezioni, si immagina l'altro come l'altro non è. Questo aspetto viene in parte superato col tempo, d'altra parte ciò avviene anche nella vita reale: la durata del rapporto di solito è accompagnata da una maturazione dello stesso, la conoscenza dell'altro si arricchisce di sfumature che lo rendono vero.
Intrecciato a questo aspetto, troviamo uello che ho definito possibilità di essere noi stessi. Questa affermazione potrebbe sembrare paradossale in un mondo, quello virtuale, dove spesso, come dicevo, si sceglie di mentire. A mio parere invece l'assenza di fisicità può anche essere sfruttata per vincere timidezze che difficilmente verrebbero superate nella vita reale, per essere quindi veri, senza inibizioni, se non quelle dettate dal buon gusto. Personalmente, è questo l'aspetto di internet che adoro.
Per ciò che attiene alla seconda parte del post, le classifiche, dirò solo che, grazie a questo post, ho scoperto con gioia che le Big Babol sono scivolate dal primo posto alla quarta pagina...
Quello che offre il WEB in più rispetto alla vita reale è la POSSIBILITA' di essere sé stessi, una possibilità che stà al soggetto sfruttare. Si ha cioè la possibilità di essere sé stessi fino in fondo, una possibilità che la comunicazione nella vita reale raramente offre. Per essere te stesso nella vita reale hai bisogno di un interlocutore che ti consenta di farlo, per essere te stesso sul WEB hai bisogno di una tastiera e di un monitor.
E', a mio parere, il WEB, una forma di comunicazione rivoluzionaria, nel senso che non esistono forme di comunicazione ad esso paragonabile. Sta al singolo sfruttare le infinite possibilità che il WEB offre; come dicevo, concordo con te che non tutti sfrutano questa possibilità, a mio parere perdono una grande occasione.
Ho ricevuto l'e_mail, mi intriga l'impresa che mi proponi, magari ne traggo una opinione da mettere su ciao... hai visto mai riesco a farmi bannare. Scusa se non ti ho risposto subito.
Venendo al quesito che poni, con me sfondi una porta aperta. Evidentemente mi sono espresso male, sono i limiti della comunicazione verbale; quando parlo di "persone da circolo" non parlo dell'enorme fetta di persone che vedono il circolo come importante momento di aggregazione, ma di quelle persone che considerano il circolo come palco dal quale sparare cretinate.
Da ragazzo ho gestito per alcune estati un circolo ARCI, se cominciassi a parlare di quella esperienza non la smetterei più: le persone che amo ricordare son Giannino, all'epoca un vecchietto dolcissimo che raccontava a noi ragazzi barzellette sconce, è Giovanni, un operaio che aveva perso alcune dita, ne ho un ricordo come di una figura forte, per me ragazzino del Sud appena trapiantato quasi paterna. Il Circolo è per me sempre stato un luogo di aggregazione sano, dove trovavi di tutto, dal fanfarone alla persona politicamente impegnata ed è per questo che lo amavo e lo amo.
Non è vero che noi consideravamo i giocatori di bigliardo loschi figuri, anzi, i più bravi, erano stimatissimi ed invidiatissimi; ricordo Marco (tuo omonimo), quando lui veniva a chiedermi di attivare il contatore del bigliardo, trovavo sempre una scusa per andare in pausa e nascondermi fra le tante persone che si affollavano ad assistere alle sue esibizioni. Per me, schiappa assoluta, era uno spettacolo!
Ciao, a risentirci spero presto...
(n.d.r.: ossia, colui che studia il comportamento degli animali non umani.)
Ho come la sensazione che, finito il '59, le madri abbiano buttato via lo stampo...