S_CAROGNEAvvertenze: questo è un blog, bipolare come i più comuni disturbi dell'umore |
Sara
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Vecchio Paz
Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
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Post n°430 pubblicato il 30 Novembre 2008 da sara_1971
L’adamantina preveggenza che mi contraddistingue mi aveva avvertita: prima o poi sarebbe accaduto. Ma procediamo con calma. Capita, più spesso di quanto non si creda che, in coma da noia e trigliceridi, si capiti su un blog e, visto il clima ruspante e genuino che si respira, si decida di rimanerci. E capita ugualmente spesso che, prima o poi, arrivi il fatidico momento in cui viene presa la ferale decisione di conoscersi. Stavolta Erba, memore delle precedenti catastrofiche esperienze e onde evitare che sul blog si resti in quattro, decide di presenziare (gli utenti che hanno il piacere di uscire con Sara solitamente dopo pochi giorni distruggono il portatile, cambiano numero di telefono, escono per comprare le sigarette e tornano dopo vent’anni). Perciò, qualche sera or sono, Sara, Erba e la fedele busta della spazzatura si incamminano verso il luogo prescelto per l’appuntamento, ovvero un sordido benzinaio in quel di Gioia del Colle, giusto per complicarsi un po’ la vita, casomai se ne sentisse il bisogno. L’incontro è emozionante, e lo si può dedurre dalle facce attonite dei due gagliardi utenti. Dall’auto scendono una bertuccia dell’altezza di un nano da giardino (Erba) ed un malriuscito meticciamento di geni italo-ucraini, truccata con tenui colori psichedelici quali il viola schimmogghia e il bianco catarifrangente, che reca seco un sacchetto blu da cui cola un liquido di natura imprecisata (Sara). L’utente 1, imbarazzato, si inginocchia per salutare Erba proferendo le seguenti testuali parole: “Non sei così bassa come credevo, sai?!”. Lei, in un impeto di sincerità, risponde compita: “E’ perché ho i tacchi”. Sara nel frattempo porta la busta blu colante liquido a socializzare con il cassonetto e con l’utente 2, che cerca di darsi frettolosamente alla macchia ma viene prontamente bloccato dal compagno di sventura, che a quel punto farebbe di tutto pur di non restare solo con le due. D’altronde le presentazioni migliori sono quelle informali, giusto? Giusto. Si decide per un locale nelle vicinanze. I due utenti riescono a sbagliare strada appena 15 volte (parliamo di un paese di circa 1000 anime) perciò dopo soli sessanta minuti di caccia al tesoro siedono intorno ad un desco su cui ogni parola rotola con la silenziosa semplicità di una palla. Io ne sono convinta da sempre: in questo allegro zibaldone di varia teppaglia che è il web ci si riconosce a fiuto. Certo, alcune leggiadre osservazioni dei due utenti (vi immaginavo diverse, non avremmo mai pensato, se solo avessimo saputo) fanno sorgere il legittimo sospetto che l’idea di una persona che ci si crea in rete possa risultare leggermente distorta, ma per evitare delusioni l’argomento non viene approfondito. Sara mangia come al solito per quattro e al momento del conto osserva Erba con lo stesso famelico sguardo con cui Paperone rimira la sua cassaforte piena di banconote. Parte un cordiale scambio di opinioni tra le due blogger che ha come oggetto la scarsa importanza di un prestito a fronte di una trentennale amicizia, che termina solo nel momento in cui i due utenti minacciano di far intervenire la forza pubblica. I due galantuomini saldano il conto scambiandosi significative occhiate. Appena fuori dal locale, mentre Erba con modi pacati e gentili chiede che le venga concesso l’onore di usare il suo bancomat per effettuare il necessario rifornimento per tornare a Bari, Sara interroga allegramente i due utenti: “Si va a bere qualcosa?”. Il buio della notte risponde silenzioso alla domanda che cade nel vuoto. In lontananza un brillare di fari e un sonoro strombazzamento che vorrebbe essere indice di repentino saluto. Ma il condizionale, si sa, è un tempo diplomatico. |
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Un appunto al post: com'è che non ci si può perdere in un paese di 1000 anime? Sono i posti più infrequentabili, dipende dalla densità abitativa. Ci sono solo 1000 persone di cui tre quarti non in strada e se chiedi informazioni acchiappi sempre gente che non è del posto.
Quando succede a me di solito o stappo una birra o litigo sul web... se lo fossi oggi non avrei bisogno di stappare una birra...
Perché il nuovo gestore non dovrebbe volerti? Io se fossi un cliente abituale vorrei essere servito solo da te... per il gusto di tormentarti.
Voi che avete fatto? A parte Panglos che ha fatto amicizia....
Un saluto a Sara e un saluto a Stella... perdonami, ma proprio non ce la faccio a chiamarti Stellina.
Scrivi anche il tuo post, poscia scriveremo la verità
Titolo, parziale, del contro-post
L'ultima cena.
Ma se all'uscita vi siete date praticamente alla macchia,
Per raggiungervi, dopo circa 4 km. sulla statale ho dovuto dar sfogo a tutti i 130 cavalli (di cui una partoriente) ammassati nel cofano!!
Sul contro-post ulteriori precisazioni su come guida la Sara e su come io, a sprezzo del pericolo, superatole fungevo da apri-pista.
Non volevo crederci quando lo ha narrato in post precedenti.
E' vero che si è presentata con una busta di monnezza puzzolente che la povera erba era costretta a sorreggere per tutto il viaggio per evitare che praticamente eruttasse in macchina.
Una puzza nauseabonda di cui sconosco la natura.
Disconosco il riconoscersi "a fiuto"
La puzza dei rifiuti ha danneggiato irrimediabilmente il mio olfatto, poco prima canino.
Rispetto a noi, Fantozzi che porta a cena la sognorina Silvani, ha fatto un figurone.
Dati:
n°1 bottiglia di birra
n°1 mezza confezione di cubetti di pancetta
n°1 gatto
n°1 scatoletta di tonno
Problema:
come preparo una cena?
Si accettano suggerimenti.
Grazie.
I peperoncini sì però. Sott'olio. Un barattolone. Sono anche buonissimi.
Mah, il gatto...c'avevo già pensato. La questione è se bermi la birra PRIMA di mangiarmi il gatto, per farmi coraggio, oppure DOPO averlo mangiato, per rifarmi la bocca...
Ah, come pare lontana la polenta col cinghiale di ieri...
stasera GATTO RIPIENO (al TONNO)!
Perchè non l'hai visto il mio "profilo"? Sì, vabbè, non è granchè ma...
Siamo sicuri che i gentili visitatori di questo tuo blog, colgano il fine umorismo in punta di fioretto di questi nostri scambi?
Battuta telepatica!
(comunque MENO MALE!!!)
Due maschietti SUCCULENTI
La Ibarruri nick mi piace, ha buon gusto in fatto di uomini, e poi ha detto una frase... "... odio quelli che trattano il web come la loro camera da pranzo...", giuro che ebbi a dire durante uno scontro sul web "... detesto quelli che considerano il web il proprio salotto buono..." [diciamo la verità, è anche meglio di camera da pranzo]. Detto questo la Ibarruri nick mi pare una di quelle donne tutta cervello, per me una donna deve averci anche un po' di culo e un po' di tette...
Saruccia, tu che conosci le lingue, devo offendermi per pragmatico e materialista?
P.S. Perché nessuno mi ha mandato un PVT dicendomi che sul blog di Stella (Stella uomo) erano consentite le parolacce?
Jodino, [scusa, ma su S_CAROGNE ormai andiamo di diminutivi], io il mio indirizzo te l'ho mandato... ti prego, dimmi perlomeno se alla fine si sposano...
Saruccia, la Passionaria deve mostrarsi... detesto chi fa del web il suo salotto buono, detesto chi non ci (ri)mette la faccia... io lo faccio sempre.
Ma sei sempre nei miei pensieri... panglotinuccinino
XD
Cià!
Clà!
Detto questo penso che mostrare il petto alla pugna sia da preferirsi all'aura di mistero che pur conferisce l'anonimato, ma sono punti di vista... come ho detto, io amo rimecettercela la faccia.
La seconda [torno da dove sono venuta] l'ho sentita su ciao.it un sacco di volte... vado via da questo luogo ove nessuno mostra di amarmi... è l'atteggiamento più ridicolo che si possa tenere sul web: la gente tre click dopo manco si ricorda chi eri. Poi, aggiundo, il ridicolo sconfina nella contraddittorietà essendo il proposito manifestato da chi tre righe sopra dichiara di amare un libero web in un libero State: tre commenti e già scappi, grilloparlante per lo meno ha retto mezza giornata...
Continuo a preferire salotto buono; a me camera da pranzo, ove per essa intendiamo "sala" ["camera da pranzo" fa troppo regionale] è un luogo che può non essere di ricevimento, quindi può essere informale. Il salotto buono invece, con il the e i pasticcini alle quattro del pomeriggio, è per antonomasia il luogo del formalismo borghese, ed è quello che a volte, troppo spesso, si respira in giro per il web.
Indifferente nell'averti deluso, i miei migliori saluti.
'notte