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Sara
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Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
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Post n°504 pubblicato il 28 Aprile 2009 da sara_1971
(protagonisti: Sara, Erba, Blus e Aldo)
Adorati e rupestri lettori che quotidianamente vi arrampicate sulle vette delle nostre quattro cazzate, finalmente si è deciso di tentare un esperimento: si prendono due blogger border-line, si mescolano ad altrettanti affezionati lettori e li si deporta per una sera nel luogo cult per eccellenza: il Pellicano. Trattasi dello stesso pub con annesso ristorante di cui parla anche Carofiglio in uno dei suoi inutili libercoli autoreferenziali lontani anni luce dalla magnificenza letteraria de La Creatura (lui però ha pubblicato). Per intenderci stiamo parlando dello stesso pub in cui, nei mitici anni 80, le due autrici crapulavano con la spigliatezza di un girino nella melma e che continua, nonostante gli anni, a possedere un fascino particolare, dato dal cenare nella riservatezza di un ritrovo di adolescenti metal-punk rimasti inalterati nei due decenni trascorsi (il pressante imperativo morale che mi aveva spinta all’epoca ad andare in giro con anfibi e capelli viola era quello di scassare le palle al consorte della Regina Madre con ogni mezzo, obiettivo finemente raggiunto, tra l’altro). Non staremo certo qui a celebrare il nostro talento conviviale (non l'abbiamo mai avuto) ma ci limiteremo ad esporre i fatti che, tra l’altro, son preoccupantemente gli stessi. Quando il lettore inconsapevole si trova davanti la fattucchiera dall’occhio cisposo (Sara) si osserva un dilatamento della pupilla che esprime sempre la stessa tremolante emozione data dallo smarrimento. Immediatamente successiva è l’offerta di usufruire della propria auto per raggiungere il luogo dell’incontro (l’igiene, un lusso contemporaneo eppure così vetusto in certi casi). A questo punto si aspetta un’oretta sotto casa di Erba, in attesa che La Signora si degni di scendere, e ci si incammina litigando verso il pub. Ci si accomoda, si ordina, e solo a questo punto Sara si ricorda di avvisare Blus, che allieta la telefonata con un madrigaletto di improperi. La precaria stima dell’inconsapevole lettore a questo punto è già pericolosamente virata sull’ambiguo ma comunque la serata procede. Il pubere che è ancora incastonato in noi fa capolino nel momento in cui vengono servite le birre (annacquate, e che maniere) e raggiunge il suo apice nel patto di sangue stretto tra Erba e Blus in ambito musicale. Sara, che abbina la voracità del camionista alla puntualità dell’orologiaio, si ritira nella sala conciliare e quando ne esce, per una volta intatta*, gli astanti tirano un sospiro di sollievo. Una dimostrazione di accattivante schizofrenia viene elargita generosamente dalle due blogger che si minacciano a vicenda dichiarandosi pronte a rivelare l’una i mazzi dell’altra: intuendo la delicatezza della conversazione Blus ed Aldo si tengono a debita distanza, ripensando simultaneamente a tutto quello che avrebbero potuto fare di meglio in una sola sera. La perplessità di Aldo viene fuori ad ondate e si esplicita nella domanda guardinga posta al momento del dolce: “Ma quindi siete tutti veri? Anche Vogliosara esiste?” e che trova risposta in un Blus che annuisce mesto con il capo senza smettere di masticare. Poi si esce (scavalcando il corpo di un quindicenne riverso in una pozza di vomito) e si va in giro per la City. Sara vorrebbe prendere un caffè veloce in un posto tranquillo (il distributore automatico della Esso all’angolo di casa sua), Erba invece nutre il desiderio di avventurarsi per locali chic in pieno centro. La scelta del percorso turistico viene decisa amichevolmente: Sara cerca di zittire Erba a calci, questa minaccia di gettarsi dall’auto in piena corsa, Blus attiva le chiusure di sicurezza, Aldo finge di interessarsi al lungomare che gli si para davanti agli occhi esterrefatti. E così, in letizia, si va avanti fino alle 2 del mattino successivo, che si rileverà ben presto essere uno di quei giorni che alzarsi dal letto no, proprio no. C’è chi decide di prendere in mano carta e penna per raccontare la propria vita, e chi per dimenticarsela una volta per tutte. Delle due la seconda, ma questo voi magari già lo sapete. |
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Carinissimo, oltre che vomitevolmente snob (sine nobilitate) il fatto che tu mi rimproveri non di non essere mai stato a Londra, ma di non esservi stato nel 198o... come dire che uno, per essere coperto, deve andare a Londra almeno una volta l'anno... hai un mese che preferisci?
Io di andare a cercare sul web con motori o biciclette di ricerca a cercare un circoletto snob nel quale se sei fortunato ti sbattono in faccia una birra così che potrai sparati la posa per tutta la vita non ne ho nessuna voglia... si lo so, agli snobbettini acculturati questa mia ritrosia a calarmi nello snob, ad intrupparmi nel gregge, ad uniformarmi, a preferire un bicchiere di quello inacidito fra amici anzicché una ceressssss al The venuuuuuu sembrerà inspiegabile... ma tu sapessi qunt'è bello poter dire ai miei nipoti Io non c'ero!!!
Divertiti al lago, io parto domani e sto via due giorni...
Due passerine parlano di come va con i loro LUI.
Una dice: Mi mette sempre il becco lì!
L'altra: E cosa vuoi di più dalla vita...?
E questa risponde: UN PELLICANO!!
Non ci siamo mai ubriacati non perché fossimo virtuosi...
Poi un giorno mio padre arriva a casa... Mi hanno trasferito a Pisa
Sono stato fortunato a vivere in una famiglia monoreddito dove l'unico reddito era quello di un appuntato dei carabinieri (mica guadagnavano quanto oggi, sai)... sono stato fortunato che con quel reddito ci dovessero campare sei persone (madre/padre/quattro figli), un gatto e due pappagallini... sono stato fortunato perché in piena adolescenza, con un processo di apertura alla vita in atto, vivendo quella che ho definito in sede di analisi Felicità consapevole, qualcuno è tornato a casa e, non ricordo se prima o dopo cena, mi dice Tutto questo fra un anno finirà, fra un anno io vi porto a Pisa... sono stato fortunato che fosse proprio Pisa perché a Pisa, nel '74, i meridionali erano visti come vengono visti oggi gli extracomunitari, fortunato perché questo mi consente di sentirmi oggi perfettamente a mio agio in un mondo multietnico... sono stato fortunato perché il prodotto della sofferenza generato dal trasferimento mi ha portato dritto dritto fra le braccia di uno psicanalista... freudiano, eh! (tu sapessi che testa di cazzo era... ma sono stato fortunato)... sì, sì, sì!... a pensarci bene, dipiu, sono stato molto fortunato...
P.S. Avrei ancora moltissimi esempi di eventi fortunati che mi sono capitati ma preferisco tenermeli per me.
P.S. Simpatie?! Vedrai cosa succede se quando vado in Puglia non me la danno...
C'è una sola persona qui su S_CAROGNE (molte nella vita) di fronte alla quale mi inginocchierei e gli bacerei i piedi (dopo averli accuratamente lavati!!!) ed è ZioWow... eh no, mi dispiace, ma non sei tu!!!
Vado in centro per una breve commissione... autobus... corsa oraria.
Al ritorno prendo il 13 felice di rientrare nella timbratura da sessanta minuti... Ma dove sta andando? CAZZO!!! Per tornare devi prendere il 14!!!
Rassegnato... jeans/maglioncino di cotone regalatomi dalla mia adoratissima sorellina/scarpette/zainetto di ordinanza... scendo alla fermata più comoda...
Il sole fa capolino, un chilometro passa presto... le mai in tasca, pensiero libero felice di essere (ancora) al mondo passeggio verso casa...
SUPERSTRADA descrizione Dicesi superstrada una strada a due carreggiate, una per ogni senso di marcia. Attenzione... l'attraversamento della superstrada prevede... [1] Strisce pedonali per attraversare la prima carreggiata [2] Pausa in un piccolissimo spazio [3] Strisce pedonali per attraversare la seconda carreggiata.
Fischiettando come solo una persona che nella vita è stata estremamente fortunata attraverso la prima carreggiata... ad aspettarmi nello spazio di sosta c'è un fratééllo néro... no, non uno come Obama, ma molto più nero!!!
Lo guardo come per dire "Ma che cazzo ci fai ancora qui?". Essendo però una persona civilizzata gli chiedo "Ma devi attraversare?"... lui, guardandomi come per dire "E cosa cazzo credi che ci faccia qui?!" mi risponde "Sì"
"Andiamo!" gli dico... e mi avvio.
Due passi e mi rendo conto di essere solo sulle strisce... mi volto e lo chiamo con insistenza "Andiamo!!!"... finalmente si decide e mi segue... dall'altra parte della strada lui si dirige a destra e io a sinistra... prima di lasciarci mi dice indicando gli automobilisti che sfrecciano sulle strisce "Eh sì! Perché loro credono di essere furbi!!!"... lo guardo e gli sorrido divertito... mi sorride e mi dice "Grazie... ciao!"... continuando a sorridere ed accompagnado il saluto con il gesto della mano gli dico "Ciao!"
Nell'andare a (prepararmi la) cena saluto solo lo Zietto... per voi tutti ZioWow...
Speriamo...
Ammazza che palle oh...
Tanti cari auguri di buon compleanno... coraggio...
P.S. Fammi sapere come si sta nei 50...
Idem dicasi per xileo che ha provato a sollevarmi il morale.
Mi sono alzato dal letto da circa un’ora.
Volevo assaporare l’ultima notte da ragazzo prima di inforcare le ciabatte del cinquantenne.
Sono andato in bagno e, dallo specchio, un losco figuro “tipo ET” mi guardava in cagnesco ed io ho contraccambiato all’unisono.
La mia prima impressione?
Tragicamente fantozziana ..
SICURAMENTE tutti i fantastici pregi di noi del 59 verranno fuori nei giorni a venire….
spero
Bello il post, poi mi "perdo" nei commenti: quando li leggo provo ad immaginare la storia e la vita di chi li ha scritti.
... portavo allora un eskimo innocente ... Panglos, quando verrai a bAri per conoscere le due miss?