S_CAROGNEAvvertenze: questo è un blog, bipolare come i più comuni disturbi dell'umore |
Sara
AREA PERSONALE
Vecchio Paz
Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
Cazzaturificio: esperienze e profezie di sfiga
Sliding Doors
Funeral Party
La strana coppia
C'eravamo tanto amati
Sliding doors 2
Maledetto di un gatto
Ad Maiora
Similia similibus
Pari opportunità
Cazzaturificio 2
Convivenza
Non ho (più) l'età
Facciamo finta che
Scientology
Indovina chi viene a cena
I diari della motocicletta
Vogliosara ed io
Palese Macchie
Nella terra dei Cachi
Chiare fresche e dolci acque
Le metamorfosi
Orroroscopo 2009
Torna a casa Lassie
Angeli con le pistole
Lido Epitaffio
Paradise Lost
Quel che resta del giorno
Eldorado
Post fuori stagione
Come eravamo
Invettiva
Capovolgere prima dell'uso
La Creatura ed Io
La Creatura ed Io (reprise)
L'incontro
E' per te
Dentro la notizia
Indovina chi viene a cena
Necessaria_mente
Altro giro altra corsa
La sposa era bellissima
Mentre la mia bella dorme
Ogni promessa...
Il lungo addio
Pericolosa Creatura
Casa_1971
Natale in casa 1971
Pasqua con chi vuoi
Pasquetta mistica
Florence Nightingale
L'ultima cena
Pussycat
La casetta del Dr Moreau
Pinne, fucile ed occhiali
La finestra sul porcile
Il Natale ai tempi del colera
La cena dei cretini
A Sud di nessun Nord
Sans culottes
Hic sunt leones
Cantami o Diva
Pollice verde
Mestolo d'oro
Mestolo d'oro 2
Mestolo d'oro 3
Mestolo d'oro 4 La giusta regolarità
Mestolo d'oro 5 L'idraulico
Mestolo d'oro Dessert
Filo D'Oro
Mestolo d'oro La prova del cuoco
« "Sì, stasera sono qui, p... | (Ri) Riportando tutto a casa » |
Post n°629 pubblicato il 27 Febbraio 2010 da erbavoglio_70
Le prossime settimane saranno caratterizzate dall'ansia. Intendo più del solito. Sì: molte questioni si dipaneranno, complice la primavera incipiente; talune si arrenderanno alla ragionevolezza, altre saranno sospinte dall'irrequietudine e semplicemente cambieranno forma, la maggior parte - non potendo restare insolute - si affideranno al caso. Tra tali questioni regna sovrana la sorte della nostra Creatura, a tutt'oggi in attesa di battesimo ufficiale. “Ancora con 'sto libro” - direte voi - , e io vi rispondo con questo post.
Sono trascorsi più di tre anni da quando ho creato il mio primo file dedicato alla scrittura. Tre anni intensi, bellissimi, destabilizzanti, lunghi, fugaci, furiosi. Tra poche settimane un libro a nome “Erba e Sara”, con tanto di codice ISBN, copertina e casa editrice, troverà spazio in una mensola del mio studio-bunker. Non si tratta di un lieto fine. Eh sì: quel libro, duecento pagine o poco più, mi sussurrerà cose indicibili, urlerà e potrà essere usato contro di me, inducendo qualcuno a chiedermi di fare un bilancio.
Di questo, però, non ne ho voglia. Un po' per via di una vecchia promessa digitata durante uno stato di grazia a una persona da me visceralmente amata, incurante delle conseguenze, un po' perché sembrerebbe un addio. E io non credo agli addii.
A seguito di una recensione letta su un settimanale, ho acquistato “Igiene dell'assassino” della prolifica Amélie Nothomb. Seguono in corsivo alcuni stralci del suo libro.
Se avessi saputo che cosa pensavo, suppongo che non sarei diventato scrittore.
Questo chiarisce il perché Sara abbia scritto un libro. Ha pensato che mettendo nero su bianco i suoi deliranti ragionamenti avrebbe trovato il bandolo della matassa.
- Allora perché le ripugna parlare dei suoi romanzi?
- Perché parlare di un romanzo non ha senso.
Sara, hai letto? Non sono la sola a non comprendere il senso di una conferenza stampa! Credi che, se rispondessi così, i giornalisti ne avrebbero a male?
Poiché mi rifiuto di ripetere quello che ho scritto in pubblico - chi mi conosce sa che sono estremamente timida - e poiché sui temi da noi affrontati non mi sembra ci sia molto da aggiungere, un po' perché il libro basta e avanza a se stesso, un po' perché migliaia di testi più autorevoli trattano gli stessi argomenti, preferisco tacere.
Come vuole che uno scrittore sia pudico? È il mestiere più impudico del mondo: attraverso lo stile, le idee, la storia, le ricerche, gli scrittori parlano sempre di se stessi, e con le parole. Anche i pittori e i musicisti parlano di se stessi, ma con un linguaggio molto meno crudo del nostro. No, giovanotto, gli scrittori sono osceni; se non lo fossero sarebbero ragionieri, conducenti di tram, centralinisti, sarebbero rispettabili. [CONTINUA...] |
https://gold.libero.it/scarogne/trackback.php?msg=8488358
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Erba
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: cassetta2
il 30/10/2023 alle 18:35
Inviato da: What weather today
il 12/04/2022 alle 14:11
Inviato da: Weather
il 12/04/2022 alle 14:10
Inviato da: Weather forecast
il 12/04/2022 alle 14:10
Inviato da: panglos
il 15/03/2021 alle 09:54
CERCA IN QUESTO BLOG
MENU
Guida Michelin
I riciclotteri
Lido Boscoverde
Vini e cucina
Pizzeria S. S.
Striscia la scarogna
Vuoi il mio posto
Programma elettorale
Controdecalogo
Cara ti amo
Mi vendo
The M.M. 1
The M.M. 2
Moratoria dello zigote
Gioventù bruciata
Silvia e Debbi
68
Venghino siori venghino
La grandezza di una nazione
Il segreto per diventare ricchi
Dai diamanti non nasce niente...
Illecito Sollecito
L'Intervista
Intervista col vampiro
In nome del Padre
L'intervista (3)
Il Gattopardo
Dell'Incognita e della Radice
Alla cortese pazienza dei lettori
Così fan tutti
Inviato speciale
La casualità dell'impasto
L'Arpia e il peloso
L'Undicesimo comandamento II parte
L'undicesimo comandamento
Mai dire mai - seconda parte
Mai dire mai
Arrivederci a presto
Un tranquillo weekend di paura
ma li mortacci mia
Superciuk
Casa dolce casa
Certe notti
Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio
Niente di nuovo sul fronte Sud
L'Allerta
La Sciura (?) Sara
Lei avrebbe pubblicato, anche sul blog, frase per frase, rigo per rigo.
Lo avrebbe dato in pasto ai commentatori e affinato gli artigli per difenderlo.
Ma sono daccordo con Erba..
Dato alle stampe un libro diventa personale di chi lo legge e, nel leggerlo, ci mette del suo.
Vada per 20 copie e prendo in toto le autrici.
Caricare sulle ormai fragili spalle economiche il peso della Sara, cani e conto in rosso compresi, non è roba da poco.
Forse dovrebbero prima versare sul mio conto l'intero ricavato delle vendite.
Ho dato un'occhiata alla tua galleria di immagini; molto interessante. In particolare mi è piaciuta l'immagine del pompino... li fai tu?... i disegni, intendo...
Ad ogni modo siete due pazze: non si scrivono libri per mettersi nei guai.
... nel qual caso il detto libro è un fallimento perché non basta a se stesso
A me pare addirittura un'affermazione banale per quanto è vera. Da sempre affermo che un'opera smette di essere dell'autore nel momento stesso in cui viene offerta come opera finita al fruitore. Qualsiasi opera ed un libro non fa eccezione, diventa del fruitore perché è nel fruitore che diventa opera, è il lettore che crea un libro non lo scrittore; ogni lettore crea il suo libro, ogni fruitore crea la sua opera.
Credo che sia stato Pavese nel Mestiere di vivere ad affermare che ogni libro è già scritto dentro di noi, il libro nel senso materiale è solo il mezzo per leggere ciò che dentro di noi è già scritto.
E' il motivo per il quale detesto, sommamente detesto, le opere che prevedendo una interpretazione univoca e che quindi necessitano di una spiegazione. Unopera che necessita di una spiegazione affinché sia fruibile è un fallimento. Da ciò discende che detesto con ogni fibra del mio essere il simbolismo: che cazzo di senso ha affermare questo quadro rappresenta l'amore?! Quel quadro rappresenta ciò che evoca in chi lo osserva, se invece dell'amore in chi lo osserva evoca una scampagnata ebbene quel quadro rappresenta anche una scampagnata.
Una vita (e mezza) fa andai al cinema a vedere Il tamburo di latta, non sapevo nulla del libro se non che era un best seller. Il film racconta di un bambino che smette di crescere. Non ne fui entusiasta, ma comunque mi sembrarono due ore spese bene. All'uscita presi il programma che, fra l'altro, proponeva la critica al film che avevo appena visto. Scoprii così che nelle intenzioni dell'autore il bambino simboleggiava la Germania post bellica. Se io avessi letto quella critica avrei visto un film diverso da quello che ho poi visto, la mia fantasia sarebbe stata guidata e quindi falsata dall'univoca interpretazione che l'autore proponeva.
Gioii per non aver letto quella critica prima di vedere il film; fu allora che maturò il mio viscerale odio per chiunque faccia del simbolismo.
Il signore vicino il bancone è il suo nuovo compagno.
Sono in sintonia con te.
ECCOcosa le capiterà al rientro.
Xileo, io ero quella che serviva la pizza... e che dopo vi ha messo a letto e rimboccato le coperte: forza, 40 Euro all inclusive!
Buongiorno! Le previsioni portavano sole pieno, ovviamente qui è grigio topo morto. A poscia.
Io lo sento l'unica vera risposta e che lei è partita per un lebbrosario dell'India dove... ancora un po' e splenderà alto il nome di Madre Sara di Calcutta...
La notizia sulla sua attuale allocazione è vera..
Anzi
E' sua.
Però, se mi avesse detto che andava così lontano le avrei prestato il mio cagnolino... io non viaggio mai senza il mio cagnolino...
Io sarei un tifoso del Napoli; dico sarei perché sono un tifoso non praticante. Mi disamorai del calcio quando lo retrocedettero in serie B.
Amico mio, io ho vissuto il periodo di (quella testa di cazzo di) Maradona... ma che ne sapete voi ragazzini della gioia che si provava nel dire Io sono tifoso del Napoli...
P.S. Il Napoli ha pareggiato 2-2 con la Roma, nelle ultime tre partite ha fatto due punti, non dico altro. Quagliarella e Hamsik mi stanno facendo innervosire.
Stavolta siamo in disaccordo. No, il sesso non è una questione personale ma fondamentalmente culturale. Ho, ahimé, abbastanza anni per aver vissuto la rivoluzione sessuale degli anni settanta. Finalmente con l'affermarsi degli anticoncezionali il sesso comincia da una parte a svincolarsi dalla procreazione e dall'altra non fa più paura alle donne che finalmente possono avere rapporti sessuali senza temere di restare incinte con tutte le conseguenze che restare incinta in una società bacchettona comporta. Prima della rivoluzione sessuale il sesso era sinonimo di peccato, era consentito farlo in ambito matrimoniale con finalità procreative... famosa la frase che caratterizzava il sesso coniugale al femminile... non lo fo' per voler mio ma per dare un figlio a Dio.
Per fortuna dell'Uomo sono arrivati gli anni settanta che finalmente affermano il diritto di fare l'amore anche solo per il piacere di una sana scopata.
Purtroppo negli anni ottanta l'evoluzione verso una sessualità naturale, animalesca e quindi sana, subisce una battuta d'arresto; una malattia, l'AIDS, sconvolge l'aria di libertà e fa si che bacchettoni castranti e sessuofobici, i cattolici, rialzino la cresta per riaffermare che l'unico sesso consentito è quello monogamico in ambito familiare; definivo quella generazione bacchettona I figli dell'AIDS.
L'evoluzione della società non può essere fermata, apparentemente potrà fare un passo indietro, ma nell'arco di un'esistenza va avanti; le nuove generazioni hanno metabolizzato le paure delle vecchie ed hanno ripreso il cammino laddove si era interrotto; oggi una donna che si propone ad un uomo non è una puttana ma una donna alla quale quell'uomo piace.
Molta strada è ancora da percorrere, ma conforta sapere che la società ha ripreso il cammino... con buona pace dei bacchettoni cattolici.
Baci... mi fiondo su YouTube...
Visto che parli di eroina ti linco un capolavoro per libera associazione... Walk on the wild side... a proposito di rivoluzione sessuale...
Se ti riferisci a La Creatura: ci siamo quasi, devi pazientare ancora un po'. Se vuoi puoi prenotarlo in esclusiva con una piccola maggiorazione effettuando un bonifico sul mio c/c. Le copie firmate costano il doppio ma sono un sicuro investimento: te le consiglio.
*(2) suddetti
*(3) Mi appello alla clemenza della Corte per eventuali ulteriori orrori.