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Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
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Post n°633 pubblicato il 09 Marzo 2010 da delilah79
Lo so che non mi capisci. Ci sono giorni durante i quali io per prima non mi capisco. In cui rotolo nei miei pensieri ed inciampo nei fili tesi dalle abili trame della mia inquietudine. Penso, tuttavia, che ci siano momenti in cui non è necessario capire. Volte nelle quali si possa tacere e, se si riesce, assecondare. Accade che in alcuni istanti mi manchino rumori ascoltati tanto tempo fa. Odori. Stanze irrimediabilmente chiuse, modificate. Il passato. Ne sento la necessità come di un abbraccio e lo allontano con la stessa intensità con cui lo desidero. L’altra sera, quel brusio, quella gente. Tutti così lontani da me, io così lontana da tutti, così altrove. Rimescolio di carte, di vento, di rabbia, di noia. Un bagno nella sabbia. Mi rivesti della corazza rigida del tuo dover essere e mi soffochi con l’ansia delle tue aspettative deluse, con la tua sorda insicurezza, con il perverso e cattolico gioco del “senso di colpa”. Tu, la matrona dei poveri senza fede, la chiassosa, la parva domina. Sai, non credevo che un mancato saluto potesse aprire varchi sconosciuti ed incancreniti di egoismo ed ingiustizia. Come non credevo potesse svelare la somma conoscenza dell’Essere, il mio. Ritenevo. semmai, si potesse comprendere che il silenzio non è sempre e solo mancata ricezione di suono, ma, talvolta, emissione carente od incapace. Esiste un reato anche per questo? Lui mi disse che ero pazza. “Perché?”, chiesi. “Perché cambi spesso idea e credi che le tue paure siano verità assolute.”, mi zittii. Si avvicinò e poggiando le sue labbra alla mia nuca aggiunse: “Però non sei una pazza generica. Sei la pazza a cui mi sento destinato. Quella che amo.”. Vedi, rispettare "l’altro da sé", specie quando la sua alterità non ti pugnala, è gesto ben più maturo e consapevole del commuoversi per la storia di Basaglia su Rai1. Mi rendo anche conto che sarebbe gesto più in sordina, ma è questione di scelte di vita. C’è che non aspiro all’internamento - ahimè - e che l’esternamento mi risulta difficile. Mi accontenterei di evitare le facili crocifissioni e, magari, di una sana dose di autonomia. Il vero problema è che tutti si sentono “diversi”. Hanno il guizzo e la rivoluzione della loro fedeltà a sé e, se non considerati nelle loro preziose imperfezioni, cadono nel piagnucolìo. La stasi spiazza, sebbene, a ben osservare, anche la non reazione sia una reazione. Tuttavia, l’arte dell’osservazione richiede pazienza e tempo. Sarà un caso che nello specchio Narciso vedesse solo Narciso? Parto. Una fuga necessaria? Non so. Ho sempre pensato che “necessità” sia il modo con cui nominiamo il nostro malessere, o le nostre sconfitte. Un po’ come riversarle all’esterno, ma stavolta non posso permettermi di farlo. Allora ti dirò: sì, fuggo. Da me, da te, da loro, dal vuoto, dai richiami, dall’eco. Dalla pesantezza di un’aria consumata da tempo. Stantia per averla troppo respirata. Vado alla ricerca di un pensiero seducente, di un miraggio convincente almeno quel tanto che serva a narcotizzare il pensiero. Fuggo orgogliosa della fuga. Andrò dove c’è neve ghiacciata. Scivolerò, prendendo una sonora botta sul mio culone da divano e ne rideremo di gusto anche se tu non lo saprai. Andrò dove si balla e dove si resta a guardare. Andrò a riprendere fiato, il filo di una storia che, forse, non scriverò mai. Ciao. [Insomma, Bestia, se non è chiaro, sto partendo. Vado a fare quella famosa cagata per poi - solo dopo - aprire la tazza. Auguri: 1 di questi giorni, così ti togli il lusso di un'ennesima cifra tonda e poi non scassi più la minchia (sono sempre una Signora!)! E ringrazia che non infierisco su quante cifre tonde tu ti sia già tolta davanti...]
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Altro che auguri...queste donne son tutte uguali....
E lo trovo da Feltrinelli? O per averlo devo lasciare una valigetta con del contante al solito autogrill?
Sabato scorso sono andato a vedere uno spettacolo, Le Nuvole, di Aristofane. Parla di un contadino che iscrive il figlio alla scuola di Socrate per farne un sofista in grado di evitare, tramite la logica e la dialettica, di pagare i debiti scioccamente contratti. La commedia è una critica alle "nuove filosofie" che, grazie a tortuosi sillogismi riescono a dimostrare la correttezze di premesse sbagliate.
Il cuore dell'opera è il confronto tra il Discorso Migliore ed il Discorso Peggiore, personificazioni di modi antetici d'intendere la vita e le faccende. Inutile dire come il Discorso Peggiore prevalga facilmente con la sua natura scivolosa sulle perniciose virtù del Discorso Migliore. La Commedia si conclude col figlio del contadino che dimostra al padre la fondatezza del suo diritto a picchiarlo. E perciò, metaforicamente, a sovvertire l'ordine naturale delle cose.
La messa in scena è stata ancor più efficace perchè il pubblico è stato prima sollazzato dalla farsa, e poi strattonato dagli attori che lo hanno riportato all'attualità, chiosando con Povera Patria di Battiato.
insomma, tutta questa menata per dire che io quest’anno non so proprio come fare. Andare a votare, o non andarci?
So di attirarmi gli strali dei virtuosi con questa posizione, ma non riesco davvero a trovare motivi validi.
Ho sempre sorriso di chi vedeva all’estero un paradiso di legalità e democrazia, persuaso sì, che da altre parti si potesse stare meglio, ma mai rassegnato all’idea che in Italia non si potesse trovare una dimensione comunque vivibile. Invece oggi sono proprio schifato. Ho sempre partecipato, difeso il diritto al voto, e incalzato chi, per pigro populismo, rinunciava a esercitare questo diritto. Ultima occasione di esprimere un’opinione. Ma oggi siamo stati svegliati brutalmente da quella che forse è sempre stata un’illusione. Un giocattolo datoci in mano per distrarci. Le ultime vicende di questo paese, la complice partecipazione delle istituzioni ed il silenzio rassegnato di noi pubblico imbecille ed imbelle, dimostra che anche il voto è ormai solo uno strumento in più nelle mani di chi vuole convincere attraverso il Discorso Peggiore dell’inutilità dell’onestà intellettuale. Temo che non andrò a votare quest’anno. Non per pigrizia, né per sconforto. O forse invece sì. Ma non voglio essere strumento di questi farabutti. Esprimere una preferenza mi è impossibile, vorrei poter essere sasso tra i loro ingranaggi, ma anche il solo partecipare, servirebbe solo al loro indecente ingrasso. Mi viene in mente quella brutta gag. “Se quando ti gratti la borsa senti quattro maroni, non muoverti. Potresti fare il gioco di qualcun altro.” Sarà una sconfitta, per quello in cui credo, per le parole spese, ma questa volta ho paura che sceglierò di non giocare, di non esserci.
Dove vado? Dunque, fa molto freddo, si mangia bene e si è soliti "alcolizzarsi" assai! Detto così sembra che non mi muova da casa... Vabbè, prima o poi svelerò l'arcano.
Il peso delle macerie sarà con me insieme agli angeli...
France, ti sei stupito degli X)? Come non capirti... anche per me è stato un bruttissimo colpo. Ma poi ho capito tante dinamiche e patologie conseguenziali... E comunque, l'unica novità sta nel fatto che siano solo X9 e non XX9. Solo X9 e già perde un sacco di colpi... che vogliamo farci? Compatire, compatire...
Finalmente dopo giorni e giorni di lettura tormentata mi accingo a leggere con gioia un tuo post... vado.
Hai troppi pochi anni per capire che l'unico giudizio che conta è quello che noi esprimiamo su noi stessi; chiunque si faccia condizionare da ciò che gli altri pensano o potrebbero pensare di sé stesso ha ancora un percorso di maturità da compiere.
Il tempo che occorre per percorrere la strada che porta alla maturità, che poi in fondo significa accettarsi per quel che si è, dipende dal passo, c'è chi va veloce, c'è chi va lento... così lento che invecchia e muore senza aver avuto il tempo di percorrerla fino in fondo.
Mioddio cosa ho detto?!... ad una certa età... vado a bere una birra...
Questo per me. Per Sara è ancora più semplice: lei ha 20 anni di default.
I wish you a good evening.
A mio parere sei troppo cerchiobottista... che schifo di termine per dire che ti opponi e ti scusi nello stesso tempo. Come sarebbe una persona fantastica come te?!... se sta dicendo cazzate mandalo affanculo e basta...
P.S. Confortante sapere che se non ci fosse stato Leonardo sarei già morto; mi sto grattando... non la testa...
Senza i progressi della scienza e della tecnica negli ultimi 5 secoli la vita media sarebbe inferiore ai 50 anni, c'è poco da opinare.
Devo scappare, buona cena e buona serata.
Dimentichi però il miglioramento delle condizioni di vita ossia la più equa (quanto cammino c'è ancora da fare) distribuzione della ricchezza. La scienza ha i suoi meriti, ma anche la possibilità di avere una vita più agiata ha la sua importanza. Un tetto caldo sopra la testa, alimentazione adeguata...
Sai, non mi è piaciuto molto quello che hai risposto a 4F parlando di me...
...
...
...HIC!
la c_orrida.
Ci mancava solo quella..
Saruccia non posta e io mi sono rotto i coglioni di aspettare... dite elle ch'io vado a cercare altrove la pace ch'ella stasera mi nega. Chissà se mai tornerò ad abbeverarmi a questa fonte... chissà...
Hai portato S_CAROGNE al di sotto del minimo sindacale... caro il mio bel muratorino di massa... semianalfabeta... of course.
Saluto Jodo e Losc, due graditi passaggi, i loro commenti tirano un po' su il livello dei commenti.
Capisco Jodo, capisco la sua amarezza, la situazione è davvero stomachevole, ma io penso che valga sempre la pena di votare; è sempre possibile trovare un motivo per votare... perché uno schieramento ci piace più di un altro... perché uno schieramento puzza meno di un altro...
La cronaca di Losc è la stessa cronaca che farebbe una persona di buon senso, ma non mi sento coinvolto dalla questione... la destra nel presentare le liste ha fatto delle cazzate, ma se quelle cazzate non fossero state fatte la destra sarebbe in lizza. Non mi sconvolge sapere che verranno riammessi, se lo saranno, per un trucco contabile; il Sultano, Sua Maestà il Berlusca, ci ha abituato a ben altre porcherie.
La cosa che invece mi fa incazzare oltre ogni limite (e pare che un po' si sia incazzato anche il TAR) è il bavaglio messo all'informazione. Siamo ad una manciata di giorni dalle elezioni e non ho ancora assistito ad una sola trasmissione che parli in maniera approfondita di elezioni. Su che basi andrà a votare il pubblico televisivo?
La cosa che manda in bestia è che quando alla destra si contesta lo strapotere mediatico del Sultano, Sua Maestà il Berlusca, si risponde affermando che la ggente non è scema, è in grado di distinguere fra informazione e propaganda. Il motivo per il quale però si bloccano i programmi politici di maggiore ascolto è che sono faziosi...
La domanda che vorrei porre a questi fascistelli è Ma la televisione influenza o no il gusto politico della ggente?
Se lo influenza allora non si possono lasciare CINQUE reti televisive su SETTE (fra le qualli le ammiraglie RAI1 e Canale5) sotto il controllo dell'uomo di regime. Se non lo influenza allora perché imbavagliare trasmissioni che hanno un elevato indice di ascolto procurando oltretutto un rilevante danno economico alle aziende che le trasmettono. Forse perché fra queste trasmissioni non ce n'è nessuma made in Mediaset!
Io, orfano di Anno Zero, di Ballarò, ell'Infedele credo che l'Italia stia vivendo il momento più preoccupantemente triste da che io mi occupo di politica... (ahimé) almeno trentacinque anni.
... ha da passa' 'a nuttata...