S_CAROGNEAvvertenze: questo è un blog, bipolare come i più comuni disturbi dell'umore |
Sara
AREA PERSONALE
Vecchio Paz
Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
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Post n°634 pubblicato il 12 Marzo 2010 da erbavoglio_70
Il disagio. Sentirsi inadeguati-inopportuni-brutti-malvestiti-in procinto di commettere una leggerezza-uno sbaglio-un gesto irrimediabile capace di porci al centro dell’attenzione, intesa come gogna, non certo come ribalta. Indubbiamente molteplici sono i fattori concomitanti al dilagare dell’insicurezza all’interno del nostro corpo, che fomentano stati mentali già provati, che inducono allo straniamento, implicante l’isolamento, la paura. Ovviamente i genitori, la famiglia di origine, il caos primordiale da cui tutti deriviamo, sono i principali imputati. Poi le amiche, i professori, le persone di cui ci innamoriamo lungo il cammino. Buffo, no? Usiamo i media e la moda al duplice scopo di informarci su ciò che è giusto temere e su come combattere le nostre manie, badando ad apparire sicuri, per depistare le avversità. Sì che, dipendesse da noi, resteremmo sempre a casa, vedremmo solo un paio di persone ben selezionate, o nei momenti più intimisti leggeremmo solo un libro. Eh, ma non si può: uscire, produrre, telefonare, collegarsi, apparire... Lunedì scorso, pur essendo uno di quei giorni in cui mi sarei volentieri chiusa con te in un bozzolo, pregando il mondo di dimenticarci per almeno un paio d'ore, solo per poterti stringere, cullare, lasciarmi abbracciare, senza ricordare quanti anni ho e cosa è implicito che io debba fare, quasi fosse un sogno tanto leggero da svanire al mattino, mi sono preparata in fretta, meta un vicino centro di analisi cliniche, per il periodico esame del sangue. Ero seduta su una triste sedia di legno, con la prescrizione in una mano, il numeretto nell'altra, gli occhi oscillanti tra la segretaria perfettamente truccata alle 7,30 del mattino che rispondeva gentilmente alle domande sempre uguali sull'esenzione e la finestra dalla quale intravedevo i segnali del risveglio del mio quartiere, mentre fantasticavo sulla colazione che mi sarei concessa appena rientrata a casa, ben sapendo che sì, con te sarebbe stato più bello. Avevo il numero 9. Dopo di me una signora di circa settanta anni, con capelli canuti e corti a incorniciarle il viso, camicetta bianca e golf blu, jeans e scarpe basse, bellissima, che leggeva un quotidiano e a intervalli regolari si guardava intorno con tranquilla vitalità. A un tratto si alza e dice “La aiuto”, cogliendo di sorpresa un uomo più o meno della sua età, altrettanto distinto, ma sicuramente più provato dall'incedere del tempo. Lui arrendevole agevola i movimenti decisi della donna, intenta ad allacciargli il polsino dopo il prelievo. Non sorridono, sembrano una coppia legata da gesti tanto quotidiani quanto eccezionali, concorrono sinergicamente ad uno scopo e, una volta raggiunto, si congedano con poche parole essenziali. Sono ancora lì, piacevolmente affascinata da quella scena, quando mi sorprendo a cercare con la signora il numeretto, perso durante il duetto. Ora sembra vulnerabile anche lei; ad aiutarla sopraggiunge la moglie dell'uomo, già assorta nell'infilare il cappotto al marito. Forse poco prima era nel corridoio, ha visto tutto, ha provato gelosia. Il numeretto era scivolato nella tasca della signora in jeans. Si scambiano un sorriso. Tutto a posto.
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L'Ufficio del "Garante per l'Editoria" è venuto in possesso di alcune "Prove di Copertina" dell'ormai famigarato libro di prossima pubblicazione.
Nonostante l'Editore e le stesse Autrici avessero cercato (a giusta ragione) di farle sparire... noi siamo riusciti ugualmente ad entrarne in possesso, e le pubblichiamo.
Se ne consiglia la visione ad un pubblico adulto. creat_1 creat_2 creat_3
L'ho fatta vedere a mio padre (67 anni!) e ha detto che è carina. Pensa, gli sono piaciuti pure i cu.. (censura) ho detto tutto.
Se mi paghi ti faccio da consulente, che ne hai bisogno mica poco.
Non intendevamo dire che Omar sia preda del demonio, ma che lo è stato nel momento in cui ha agito; nessun ragazzo farebbe quel che ha fatto Omar se non fosse vittima del Male. La differenza fra Omar ed Erika è che Omar non ha fatto un percorso che lo portasse lontano dal male, all'uscita dal carcere ha detto solo di voler essere lasciato in pace perchè aveva pagato il suo debito. Noi pensiamo che nessun debito sia mai saldato in assenza del pentimento. Quel pentimento che Erika ha dimostrato di aver maturato con ogni gesto. Chiusa nel suo mutismo, ottenebrata dal dolore, ha finalmente visto ciò che era accaduto. Ne ha preso le distanze, si è pentita ed ha comincito un percorso che la portasse lontana dal male; noi pensiamo che oggi sia salva. Non sappiamo cosa pensi Omar, rispettiamo il suo silenzio, ma ha anche lui avuto come Erika una mano tesa; non si è aggrappato a quella mano, ha continuato a rifuggire l'occasione di allontanarsi dal male; mille occasioni ha avuto per dire al mondo intero "sono pentito", non lo ha fatto. Oggi nelle nostre preghiere Omar ricorre più di Erika, noi tutte speriamo riesca a salvarsi.
..è una motocicletta, vero?
Con gioia constato l'assenza del muratorino di massa semianalfabeta, ma noto il fastidioso ritorno delle Amorevoli Suorine, che le due cose siano legate? Tenderei ad escluderlo esprimendosi Le Amorevoli Suorine in un italiano corretto...
Annoto sul Postit elettronico... Leggere il post di Erbuccia (nostra per sempre adorata) prima del calar del sole... nella speranza che non ci abbia dato dentro di metafora fantasiosa...
Saluto Benedetta per il brillante ritorno.
..ma non è vero!!
SemplicementeAUGURI
Si, ma questi compleanni senza nemmeno una torta e una candelina per tutti quelli del blog che mi/ti/la/lo/ci/vi/li sopportano sanno di tirchieria. Passa per Sara (una patologia esistenziale avulsa dal contesto.. chevvordì? boh..), ma una personcina tanto a modo e per bene come Terremoto come minimo deve invitarci tutti a festeggiare, elevadoci così per un giorno al rango di Ares.
Ho visto il capolavoro: molto bello.
Ragazzi, udite, udite: ho visto anteprima la copertina de "La Creatura", che non si chiama così, ma lascio alle meravigliose autrici il compito di svelare il nome del capolavoro.
A me è piaciuta, veramente arrapante. E giovanile, aggiungo. Poi capirete perché..
Terry, i tuoi 23 anni li porti splendidamente.
Saruccia, dove sei? Appena torni qui da noi comuni mortali/inediti/sprovvistidipiercingsetatuaggi guarda che po'-po' di torta ha fatto Terry: impara e ti mariterai, abbi fede.
... non piangere è il giorno del tuo compleanno...
[La canzone più deprimente che sia stata scritta sul tema compleanno]
Cosa sarebbe questa storia che circolerebbe l'immagine della creatura e come mai non sono stato il primo a riceverla?
Esigo una spiegazione convincente!!!
Il non mostrarti la copertina sarà un modo per dimostrarti benevolenza.
(Chi si è permesso di avanzare dubbi sulla sua igiene personale?)