S_CAROGNEAvvertenze: questo è un blog, bipolare come i più comuni disturbi dell'umore |
Sara
AREA PERSONALE
Vecchio Paz
Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
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Premessa: che da quando io frequento questo luogo di perdizione le mie sfighe siano cresciute esponenzialmente è dato matematico. Che io utilizzi qualsiasi tipo di amuleto o rito voodoo per sfuggire alla sorte nefasta è altrettanto evidente come inutile. Detto ciò…
Domenica, l’ultima che lui passerà qui. Perché parte e non si sa bene la data del rientro, un mese, due, potendo anche tre.
Il sole in città è timido, di un tiepido melanconico. La rotta è il mare. Decidiamo per una passeggiata in una riserva naturale. Più ci allontaniamo dal traffico più il sole si fa spazio tra le nuvole e diventa orgoglioso.
Parcheggiamo. Iniziamo la nostra romantica escursione tra uccellini e arbusti verdi di rara specie…
In verità, gli arbusti dopo la pioggia sono mangrovie maleodoranti affogate nella terra divenuta melma ed i dolci uccellini sono anatre d’acqua che ci svolazzano sul cranio come avvoltoi in attesa che il piede cada in fallo in una pozzanghera di fango. Ma l’amore è cieco, la partenza vicina ed i cuoricini svolazzano insieme alle anatre…
Il percorso scelto è di due ore e mezzo. Il passo del mio uomo è celere, anche troppo celere per il mio metro e uno sputo d’altezza e falcata proporzionale. Inizio a pensare che voglia dirmi sub limen che sarebbe ora smaltissi i kili presi a Natale…Arrivo alla macchina trafelata ed affamata. “Dove si va a pranzo?”, “Mah… visto che siamo vicino al mare, perché non andare a San Foca e fermarci a mangiare del pesce fresco?”. La sottoscritta non ama il pesce, ma l’amore è sempre cieco e non vede queste sottigliezze. Il posto prescelto dell’amato non è esattamente un ristorante citato nella Guida Michelin. Direi piuttosto che è una bettola a cielo aperto, esposta alla tramontana, sedie di plastica come le posate, tovaglia inesistente. Ma l’amore è cieco e vedo pizzi e cristalli ovunque. Soprattutto vedo lui. Me ne cibo prima che parta. Comprendo in ritardo che il suo concetto di “pesce fresco” è sinonimo di frutti di mare crudi. Non mangio pesce cotto, figuriamoci frutti di mare crudi… Ma l’amore è sempre cieco… Mi ritrovo ad assaporare ricci, fasolari, ostriche, vongole e cozze pelose. Non mi sanno di nulla; resto delusa ed anche un po’ schifata dal quel senso di amarognolo viscido, a tratti duretto che sento tra palato e lingua. Ingurgito e sorrido.
La morte arriva la notte e si annuncia con il freddo, per l’esattezza, il sudore freddo. Nei due giorni successivi io e la tazza del water diventiamo grandi amiche. Instauro con lei un rapporto confidenziale. Le racconto della mia infanzia, dei primi amori, dei dissapori familiari, tra uno spamo e l’altro, ovvio.
Ho scoperto cosa vuol dire non poter ingurgitare nemmeno un goccio d’acqua perché altrimenti il tuo stomaco si rigira. Ho visto Madonna (ed intendo la cantante, con il reggiseno a punta) tre volte, in concomitanza dei miei tre collassi all’altezza della porta di ingresso (chissà perché collassavo sempre in quel punto). Ho digiunato per quattro lunghi giorni ed ho sentito sprecare battute poco felici sui miei EX kili in più.
Lui “sano come un pesce” (mi perdonerete, ma è dettato dalla bile), parte all’alba del giorno dopo senza neanche avere il tempo di accorrere al mio capezzale.
Amore mio, l’amore è sempre cieco, ma Santa Lucia fece il miracolo e condusse la vista al vocabolario […]. La lettera prescelta è la V e la parola è un tradizionale augurio di buon viaggio. Ti aspetto con ansia.
P.S.: Dopo questo simpatico incidente occorsomi, i miei cari amici amano epitetarmi con un amabile nomignolo: Cozza Pelosa. Ma prima o poi a Bari capiterò…
Erba
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