S_CAROGNE

Orgoglio e pregiudizio

(La signora col cagnolino.)

Ma sì, guardiamoci: tutti aguzzini o vittime. O entrambi. Mi sembra idiota entrare nel merito della questione. Sarebbe come dire che ogni soldato che va in guerra è criminale. Beh, lo è, ma non è forse, con forza uguale e contraria, vittima? Nulla è, fortunatamente, semplice come appare. Ho dovuto rivedere “The Reader”. Consentitemi di concentrarmi su di lei. (Sai che i giorni si inseguono veloci? A volte non ci accorgiamo che resta poco tempo. È quasi finita.)

La storia

• 1995: lui mal sopporta la donna con la quale ha condiviso una o più notti, poco importa; di certo non è un tipo particolarmente lineare.

• Ricorda il lontano 1958: è un ragazzo sofferente su un tram (è importante che si tratti di un tram).

• Lei lo soccorre, usando modi decisi, non affettati. Lo accompagna (quasi) a casa.

• La diagnosi è scarlattina. Durante la lunga degenza si trastulla con i francobolli, anche del periodo nazista.

• Appena guarisce va a ringraziare la donna dai modi decisi, in compagnia di un imbarazzante mazzo di fiori.

• Lui (è solo un ragazzo) ignorava che quell'incontro avrebbe influenzato il resto della sua vita. La casa è squallida, ma lei emana fascino. Pur essendo fredda, ogni suo gesto è seducente. (Casualmente stira un reggiseno.)

• Ripensando alla sua malattia lui, ridendo, dice “Che noia, non riuscivo neppure a leggere!”. Lei non sembra divertita.

• Lei lo guarda. Lei si veste piano. Lui la guarda. Lei è bella. Lui fugge. Ha paura. Non sapeva, ingenuo, cosa fosse il desiderio. E ne è sovrastato.

• La vede, che caso, sul tram. Lavora, lei, si dà da fare (la vita non sempre è generosa), ma la divisa non può imbrigliare la sua femminilità. Lui va da lei. Usano la scusa del carbone per svestirsi. (Questa volta lei lo guarda. La cosa è reciproca. È questo è indispensabile, non solo agli esordi.) Si aprono le danze.

• (Amo questo film.) Sei così bella. / Ma di cosa parli?

• Si vedono ancora, mai su appuntamento: ogni volta che si può.

• Lei gli insegna i tempi e le regole dell'amore. Ma lui (ah, l'amore) le infrange e le chiede il nome. Perché lo vuoi sapere? Ad ogni buon conto si chiama Hanna. Lui è Michael e gli hanno detto a scuola che il concetto di segretezza è centrale nella letteratura... Lo ricorderai, Michael, tra qualche anno?

• Parlami di quello che studi. Giocano. Emilia Galotti. Vuoi leggere? Preferisco ascoltarla da te. Michael legge. Hanna, trasognata, lo ascolta. Ad Hanna piace come legge. Non credevo di essere bravo in qualcosa.

• Litigano a causa di un equivoco, a causa degli anni che li separano. Tu non hai il potere di farmi arrabbiare. Tu non conti abbastanza per farmi arrabbiare: 'sti cazzi. Il ragazzo le dichiara ingenuamente il suo amore. Annuisce, Hanna, capisce. Le interessa. Mi ami? Annuisce ancora. Il suo è un mondo senza parole pronunciate. Hanna aspetta qualcuno che gliele legga.

• Odissea. Cambiamo l'ordine: si legge e poi si scopa. Hanna piange, si commuove, poi lo ama. L'amante di Lady Chatterley la turba. Vergogna. Continua. E anche in questo sarete in grado di ravvisare coerenza.

• Michael le propone una breve vacanza in bici, Hanna, entusiasta, lo bacia. Per racimolare qualche soldo il ragazzo vende i francobolli (cose o vite che erano importanti improvvisamente non lo sono più). Lui compone una poesia per il suo unico angelo, ma Hanna non la leggerà mai (lui la rileggerà, oh, sì, se lo farà).                    [CONTINUA]