S_CAROGNEAvvertenze: questo è un blog, bipolare come i più comuni disturbi dell'umore |
Sara
AREA PERSONALE
Vecchio Paz
Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
Cazzaturificio: esperienze e profezie di sfiga
Sliding Doors
Funeral Party
La strana coppia
C'eravamo tanto amati
Sliding doors 2
Maledetto di un gatto
Ad Maiora
Similia similibus
Pari opportunità
Cazzaturificio 2
Convivenza
Non ho (più) l'età
Facciamo finta che
Scientology
Indovina chi viene a cena
I diari della motocicletta
Vogliosara ed io
Palese Macchie
Nella terra dei Cachi
Chiare fresche e dolci acque
Le metamorfosi
Orroroscopo 2009
Torna a casa Lassie
Angeli con le pistole
Lido Epitaffio
Paradise Lost
Quel che resta del giorno
Eldorado
Post fuori stagione
Come eravamo
Invettiva
Capovolgere prima dell'uso
La Creatura ed Io
La Creatura ed Io (reprise)
L'incontro
E' per te
Dentro la notizia
Indovina chi viene a cena
Necessaria_mente
Altro giro altra corsa
La sposa era bellissima
Mentre la mia bella dorme
Ogni promessa...
Il lungo addio
Pericolosa Creatura
Casa_1971
Natale in casa 1971
Pasqua con chi vuoi
Pasquetta mistica
Florence Nightingale
L'ultima cena
Pussycat
La casetta del Dr Moreau
Pinne, fucile ed occhiali
La finestra sul porcile
Il Natale ai tempi del colera
La cena dei cretini
A Sud di nessun Nord
Sans culottes
Hic sunt leones
Cantami o Diva
Pollice verde
Mestolo d'oro
Mestolo d'oro 2
Mestolo d'oro 3
Mestolo d'oro 4 La giusta regolarità
Mestolo d'oro 5 L'idraulico
Mestolo d'oro Dessert
Filo D'Oro
Mestolo d'oro La prova del cuoco
« The Reader (terza e ulti... | Bolla d'aria » |
(Don't stop 'til you get enough)
Questo è uno di quegli sporadici momenti attesi dall'umanità per piangere ogni ingiustizia, ogni morte prematura, insensata, fortemente indesiderata, ogni sogno infranto, ogni crudele verità.
Pare che il destino non sappia cosa sta facendo: bestemmia – l'insano - scegliendo di compiersi attraverso il martirio di corpi giovani e perfetti. Forse c'è un errore, sì: probabilmente è così. Come nella favola di Rosaspina dormono, solo riposano, quelli che un paio di giorni (o anni) fa abbiamo visto ballare e ridere, belli e radiosi. Tremendamente vivi.
Lui non c'è più. E non solo. Altri non ci sono più.
Michael Jackson, 50 anni e Ugo Pagliai (non l'attore, ma un uomo ancora più qualunque), di 52, muoiono lo stesso giorno.
Nella morte siamo così uguali! Al telefono non urlano "Michael Jackson sta male, attenzione ai paparazzi!", ma semplicemente "Un uomo di 50 anni sta male.” Nelle stesse ore, in una piccola provincia italiana, il 118 è allertato per un malore patito da un uomo qualunque, Ugo. Onestamente non ho mai dedicato molti pensieri a Jacko (e tanto meno ne ho formulati su Ugo Pagliai, che tra l'altro non ho mai visto ballare), non sono mai stata - prima d'ora - una sua fan: cosa c'è di strano se lui è eccentrico e danza come un angelo? Parliamo, appunto, di Michael Jackson, mica, voglio dire, di Ugo Pagliai. E non ho mai creduto che M.J. fosse un uomo: lui è, indipendentemente da me e dallo scorrere dei giorni, semplicemente un mito - dei pochi a me contemporanei- un artista, uno insomma che andrà pure in bagno, ma io non ci voglio pensare: lui balla, esagera, fa parlare di sé. (Qualche mese fa, però, la parrucchiera mi ha mostrato delle foto di M.J. sulla carrozzella e mi sono detta “E questo cosa c'entra?” Di malati purtroppo il pianeta ne vanta a milioni. Io non voglio conoscere la sua miseria, ma solo vederlo vestito di lustrini. "Ma tu vedi" e ho scrollato il capo.) Insomma, troppo banale la sua parabola, detta così: disagi infantili, successo planetario in un corpo esile e docile alla dance (come la canna flessuosa della favola di Esopo, spereremmo tutti... e invece no: si spezza!), poi gli eccessi, le accuse, le creature in maschera... affronti a Madre Natura? E chi sono io per giudicare? Ho forse provato odio e amore per la mia famiglia, per le mie origini, per il mio corpo, per il mio talento, per i miei avi schiavi, per la folla che idolatra e umilia, riducendo una vita intera a un giubbino rosso in lamé o a un ripugnante criminale senza delicatezza, senza usare neppure un guanto? Il pianeta Terra ha ben altri problemi; rispettare i vivi e i morti potrebbe essere un buon inizio per risolverli. (Ugo probabilmente avrebbe trovato qualcosa di originale da dire anche in questa circostanza: lui era un uomo acuto, ma non ne era interamente consapevole e ha vissuto a ridosso delle sue manie.) Dicono i più: certe cose non si fanno se si è ricchi e famosi (se si ha tutto), sono capricci da star, miserie di uomini deboli, pompati; insomma: tutto secondo copione. Per la gioia dei più morbosi the King compie l'ultima impresa di pertinenza di un mito: morire in circostanze poco chiare, preferibilmente anzi assai scure, lasciando alla cura del pubblico adorante la catalogazione di macabri dettagli, quali una parrucca. (Imbarazzo, compassione, pena, ribrezzo, vergogna per noi stessi, cosa provate? Io un terribile senso di vuoto: mi mancano quelle domeniche degli anni '80, quando anche Ugo Pagliai era ancora vivo e quell'insopportabile di Maurizio Seymandi mi inondava di video di M.J. anziché dei Tears for fears; ho capito che è bravo, balla da dio, è sicuro di sé, ma lui non soffre come noi... e come potrebbe, con tutte quelle luci?). Analogie tra Michael e Ugo: una vita costellata di affanni, l'amore per i figli (entrambi ne avevano tre) e poi i traumi risalenti all'infanzia (ma Ugo non ha rilasciato alcuna dichiarazione alla stampa), i soldi (chi troppi chi troppo pochi). Qualche differenza: Ugo non ha lasciato debiti (ponderava a fondo ogni acquisto); la faccia di Ugo, bonaria e gioviale, era esposta alla prima occasione ai raggi del Sole del Sud; faceva colazione con caffè latte e molti biscotti tondi e dormiva almeno otto ore a notte (ma pare che a volte soffrisse di insonnia). E poi: solo M.J. al risveglio è M.J. Altre affinità: le paranoie (uno non prendeva l'ascensore e temeva di morire di stenti in autostrada, l'altro temeva - dicono - gli spettri e tanto altro). È appena il caso di dire che: Ugo non conosceva il moonwalk (nè lo avrebbe saputo mai eseguire), la notizia della sua morte non è stata una breaking news: la sua perdita ha suscitato clamore solo per un gruppo esiguo di persone. Nessun fan e nessun video per Ugo. Nel suo caso, però, non ci sono dubbi: si è trattato di un infarto e nel suo stomaco c'era parmigiana mangiata di recente. Nessuna pillola. Forse, a dirla tutta, un controllo alla pressione avrebbe dovuto farlo, ma i dottori gli erano invisi. Comunque, poco importa come: quando si va via lo si fa e basta. Quel che è certo è che la famiglia Pagliai e la famiglia Jackson sono chiamate ad affrontare gli stessi problemi: certo, le dimensioni di cifre e contatti con il mondo esterno non sono commensurabili, ma entrambe, nottetempo, quando anche l'ultimo ospite è andato via, quando dovranno in qualche modo guardare il loro caro estinto negli occhi, ebbene, allora dovranno ammettere che Michael e Ugo non stavano bene, non erano felici, ma strati di abitudine e orgoglio hanno impedito di ascoltare (di parlare), di aiutare (di lasciarsi aiutare), di non lasciare nulla di intentato (ritornello: di non lasciare nulla di intentato).
|
Erba
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: cassetta2
il 30/10/2023 alle 18:35
Inviato da: What weather today
il 12/04/2022 alle 14:11
Inviato da: Weather
il 12/04/2022 alle 14:10
Inviato da: Weather forecast
il 12/04/2022 alle 14:10
Inviato da: panglos
il 15/03/2021 alle 09:54
CERCA IN QUESTO BLOG
MENU
Guida Michelin
I riciclotteri
Lido Boscoverde
Vini e cucina
Pizzeria S. S.
Striscia la scarogna
Vuoi il mio posto
Programma elettorale
Controdecalogo
Cara ti amo
Mi vendo
The M.M. 1
The M.M. 2
Moratoria dello zigote
Gioventù bruciata
Silvia e Debbi
68
Venghino siori venghino
La grandezza di una nazione
Il segreto per diventare ricchi
Dai diamanti non nasce niente...
Illecito Sollecito
L'Intervista
Intervista col vampiro
In nome del Padre
L'intervista (3)
Il Gattopardo
Dell'Incognita e della Radice
Alla cortese pazienza dei lettori
Così fan tutti
Inviato speciale
La casualità dell'impasto
L'Arpia e il peloso
L'Undicesimo comandamento II parte
L'undicesimo comandamento
Mai dire mai - seconda parte
Mai dire mai
Arrivederci a presto
Un tranquillo weekend di paura
ma li mortacci mia
Superciuk
Casa dolce casa
Certe notti
Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio
Niente di nuovo sul fronte Sud
L'Allerta
La Sciura (?) Sara