S_CAROGNEAvvertenze: questo è un blog, bipolare come i più comuni disturbi dell'umore |
Sara
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Vecchio Paz
Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
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(Non ho opinioni. Ho i nervi.)
Questo lavoro di pazienza mi fece entrare in una specie di trance organizzativa, la tipica illusione dell'impiegato per il quale tutto il dolore del mondo può in fondo essere ridotto all'obbedienza con un po' di dattilografia, una buona stampante laser e una scatola di graffette. (Ian McEwan)
Il posto fisso non è la causa del mio male, ma talvolta, quando sono a corto di omega 3, quando lui va a cena fuori, quando - nonostante l'ombretto e la borsa siano in tinta - il friccicore mi abbandona, lascio che mi raggiungano i commenti di corridoio e, insomma, penso solo a fare il minimo sindacale. Ammetto che il mio minimo per molti sia un massimo, e lo faccio benino, anche in poco tempo, essendo intuitiva oltre che ipercinetica e poi spesso inframezzare con il blog mi dà una spinta propulsiva non indifferente (scappo non sapendo dove sia peggio fermarmi). Ma, vivaddio, a volte arriva il momento in cui ci si sente come il primo giorno di scuola o la notte prima degli esami: torna la bramosia di trascorrere notti intere sui libri, a sorprendersi, a perdersi nel fascino della scoperta, ad anelare all'infinito. La cosa più bella è emozionarsi. E dimenticare di mangiare, aver voglia di continuare, svegliarsi nel cuore della notte per gridare “Ho capito!” Innamorarsi, dunque. Se siete fortunati, certo, ma anche maledettamente cocciuti ed esigenti, dovreste riuscire anche da impiegati a inebriarvi per qualcosa. Altro che cappotto!
Come sottrarmi, allora, dinanzi all'educata richiesta del mio capo “Erba, potresti occuparti dei contenuti del sito web del nostro (ente/azienda/istituzione/scuola/associazione)?” Con un certo ritardo, anche lui si è reso conto che noi e le nostre deliziose personalità multiple esistiamo solo se un sito web lo dimostra. Non solo, ha compreso che è démodé non avere forum. Sarà che non ha colto il senso del bell'intervento su L'Espresso di Andrzej Stasiuk “Schiavi di una opinione” e così mi ha chiesto di informare i colleghi tutti della sua nuova mentalità WEB 2.0. Che dire? Ho pensato di sfruttare per un post la richiesta di comunicare coram populo la sua decisione.
Lamentarsi del partner, dei colleghi, della città, del governo, è pratica diffusa. A volte ci si sorprende a criticare con veemenza persone o comportamenti per puro spirito di gruppo. Altre, ma questo accade assai di rado, minimizziamo un traguardo da noi raggiunto o più semplicemente fingiamo sorpresa davanti a un complimento (anche se dopo aver trascorso due ore dal parrucchiere è quasi doveroso che gli altri notino la nostra piega, ma soprattutto la luce tronfia di cui brillano i nostri occhi...). In ogni caso è una questione di stile: lasciate agli altri il piacere di farvi i complimenti, di dirvi che siete bravi, bravi, oh, sì, tanto tanto bravi bravi.
(Continua...)
Erba
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