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Un blog creato da sara_1971 il 13/07/2007

S_CAROGNE

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Sara

 

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Vecchio Paz

Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...

 

Cuor di Carogna

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Diario di una gravida

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« Porta PorteseSì viaggiare »

Tre volte al giorno.

Post n°597 pubblicato il 24 Novembre 2009 da delilah79

-          “Ciao, scusa, mi fai sapere se preferisci venire alle 20.15 oppure alle 20.30?”.

-          “Non mi sembra un lasso di tempo che pregiudichi un’esistenza, comunque, se vuoi saperlo, preferirei le 20.30.”.

-          “Va bene, è che per me è molto importante saperlo. Allora 20.30. Ti aspetto.”.

I timori sono iniziati esattamente dallo scarto di un quarto d’ora che, tuttora mi risulta incomprensibile.

Arrivo in ansia e con circa dieci minuti di anticipo. Temendo che la cosa possa destabilizzare le sue certezze, girovago per la città. Nebbia fitta manco fosse Bergamo alta. Alle 20.20 in centro si notano solo: un cane bastardo e pulcioso, due instancabili artisti di strada (che immancabilmente mi chiedono soldi) ed io, di nero vestita,  con tacco dieci, rosso, (in prima serata, in centro.) a rasentare i muri come la cieca di Sorrento. Alle 20.24, mentre la famiglia italiana media si appresta ad arrotolare il suo spaghetto,  sms: suona dove c’è scritto interno 7.

L’ansia aumenta mi sembra di andare in una casa di appuntamenti, la nebbia facilita l’anonimato della trasgressione. In realtà, sto solo andando a trovare il figlio (figospallelarghealtocontesoEBENESTANTE) del morto.

Arrivo. Sotto il campanello interno 7 furoreggia la scritta: casa di Madame Bijuox, interno 1.

Citofono sperando di non sbagliare. “Ti apro.”. Dopo 6.5 minuti sono ancora fuori. Ri-citofono: “Aprirmi il portone non sarebbe una cattiva idea!”.

Le strade da prendere sono due: destra o sinistra. Scelgo la destra. Sbaglio, l’appartamento è a sinistra. Dopo quattro piani a piedi, arrivo trafelata alla soglia. La sto per varcare, ma il tacco mi scivola sul pavimento. Faccio la mia entrata gloriosa sbattendo sulla porta, socchiusa, che quindi si spalanca .

Mi aspetto di trovarlo davanti a me allibito dal mio ingresso trionfale, ma mentre mi preparo una faccia tosta e pronta all’uso, noto che non è davanti a me. Mi tolgo la misera giacchetta che avevo messo su e comincio a girovagare per la casa. Musica portoghese di sottofondo e luci soffuse. Lui, molto Homme Fatale, è sotto la doccia. Bagno aperto. “Puoi entrare se vuoi”. “Non avevo dubbi.”.

Non entro, timidamente faccio capolino. Esce dalla doccia. Immobilizzata non guardo altro che la sua faccia, un po’ bloccata dalla sua sicurezza. Si mette l’accappatoio: “Hai già visto la casa?”, “Sono solo 60mq, non mi ci vuole una tre giorni!”.

Prende la birra dal frigo (iniziamo a ragionare). Si siede sul divano. Accappatoio tienimi che ti tengo, nudità completa sottostante. Un maschio da paura. Fingendo nonchalance, sbircio tra i libri che sono sul tavolo. Lui, in preda ad un prossimo strappo muscolare richiama la mia attenzione con un “Mè?!”, mentre io facevo la vamp tra i suoi libri scontati, lui ergeva il calice da una mezzora in attesa del nostro primo brindisi.

Prima o poi, pensavo, mi sbatterà sul tavolo e mi regalerà la mezzora più memorabile della mia vita!

La birra scende, scende, scende… fino a finire. Ha solo una bottiglia (mani corte?). Da mangiare caramelle gommose alla liquerizia. Le prende (due pacchi), le apre, rumina. L’accappatoio non si smuove, lui impalato fino a che… il cambio di scena agognato, già mi vedo gridare piacere fino alle porte del Paradiso. Mi si avvicina, un palmo dal viso, mi guarda fisso negli occhi (…adesso mi bacia e poi mi sbatte come un camionista, lo sento, lo sento!!! Speriamo di non avere liquerizia tra i denti…) e… inizia a piangere. (No, cazzo!). Passo l’ora restante a consolarlo rispetto a: la morte del padre; i problemi con la cognata; la mancata paternità; le diatribe con la compagna. Al termine dei 60 minuti di psicanalisi non pagata: “L’ho capito da subito che tu eri una ragazza con cui potevo parlare di tutto. Grazie. Ora, se non ti dispiace… sta per arrivare Lei e non vorrei che ti vedesse. E’ molto gelosa e poi, non saprei come spiegare.”.

-          “Ciao, alla prossima e grazie ancora!”.

-          “…”

Da quella sera mi chiama tre volte al giorno.

Da quella sera, per tre volte al giorno, non rispondo al telefono.

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Comeilcavoloamerenda il 25/11/09 alle 21:22 via WEB
Caro Panglos, non essere scortese con i gentili ospiti, un giorno ti cucinerò tutte le prelibatezze che vorrai, quanto a Sara...discettare di bianchi in maniera virtuale è opera assai ardua...continuiamo ordunque ad addolcirvi la vita (intendo di Panglos, il France è già dolce di suo, la Dalilah non saprei...) con queste dolci salse...Salsa al caramello: Raccogliere in un tegame 200 grammi di zucchero, bagnarlo con 60 grammi di acqua e unire una noce di burro; trasferirlo sul fornello e farlo cuocere a fiamma dolce senza mai mescolare; quando il caramello avrà raggiunto un colore dorato, toglierlo dal fuoco e unire 150 grammi di acqua, muovendo il tegamino per amalgamare; per raffreddarlo immergere il tegame in acqua e mescolare. La crema mou la sapete fare? eccovela la crema “mou”: raccogliere in un tegamino 200 grammi di zucchero, 30 grammi di burro e bagnare con 60 grammi di acqua; portare sul fuoco e lasciare cuocere senza mescolare fino ad ottenere un caramello dorato; unire 300 grammi di panna fresca e proseguire nella cottura finchè la salsa non si sarà ridotta, acquistando una consistenza vellutata; trasferire in un bagnomaria freddo e continuare a mescolare fino a quando non si sarà rffreddata; riposta in un vasetto ermetico si conserva in frigo per una settimana; ed ancora la salsa allo zucchero grezzo: sciogliere in una padella una grosse noce di burro, quindi aggiungere 80 grammi dizucchero grezzo; quando lo zucchero sarà fuso e comincerà a carmellare, bagnare con 50-70 grammi di rhum e fiammeggiare; saltare nella salsa ananas a fettine, mele renette o golden, banane e altra frutta a piacere; salsa al cioccolato al latte. Raccogliere in un recipiente adatto per il bagnomaria 120 grammi di cioccolato fondente sminuzzato, 50 grammi di zucchero, un pizzico di sale, un cucchiaino di Maizena e 300 grammi di latte; fondere il tutto a bagnomaria, mescolando finchè la salsa non sarà vellutata; va raffreddata senza smettere di mescolare; salsa ai frutti di bosco: lasciare fondere 120 grammi di zucchero con una bella noce di burro; quando il composto comincia a caramellare ai bordi della casseruola, unire 100 grammi di lamponi, 100 grammi di ribes, 100 grammi di mirtilli e di more; mescolare il composto, quindi diluirlo con 200 grammi di acqua e lasciarlo sobbollire per ridurlo un po’; infine passare la salsa al setaccio se si vogliono eliminare i minuscoli semi oppure frullarla; si conserva a lungo in frigorifero, chiusa in contenitori ermetici; salsa al cioccolato amaro: unire in un tegamino 150 grammi di cioccolato fondente tritato, un cucchiaio di zucchero e 300 grammi di acqua; fare fondere il tutto sul fuoco, trasferire la salsa in una ciotola e farla raffreddare mescolandola; fredda sarà più corposa. Lo so, il colesterolo è alle stelle, ma cucinare per voi è un piacere incommensurabile...alla prossima cari...(ps per Panglos, lo so di non capire nulla del web per questo ho scelto il nomen omen! visto che si parla latino!
 
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