S_CAROGNEAvvertenze: questo è un blog, bipolare come i più comuni disturbi dell'umore |
Sara
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Vecchio Paz
Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
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Si decide di andare al cinema, secondo spettacolo della sera. Ore 22.30. Ovvero ora durante la quale la sottoscritta o lavora ancora, con abbondante dose di caffeina al posto del sangue, ripiegata sul suo computer o su qualche libro, oppure già dorme da almeno un’ora. Niente vie di mezzo. Sempre la sottoscritta, quelle poche volte che si concede un evento mondano, vivendo attualmente un periodo di depressione cosmica imbarbarente, manca poco che esca in ciabatte e con i capelli appena usciti dalla prima spremitura di frantoio in attesa della consacrazione di verginità extra (l’ho detto: sono depressa!).
I biglietti li ha presi un amico, ridotti, 7.50 (sangu della riduzione!). I più aggiornati sul tema mondanità avvisano me (la troglodita del cinema muto) che il film è in 3D, perciò il prezzo più alto. Appena entrati un signorino in livrea mi porge un paio di orribili occhialetti (che chissà quanti nasi avranno conosciuto!). Sembrando leggere questa parentesi di pensiero nelle mie dita schizzinosamente prensili, la livrea di cui sopra mi porge tosto una salviettina disinfettante. Ho poca voglia di parlare con la ciurma che ho accanto, il mio umore segue l’andazzo generale del periodo ed i miei quasi ex amici lo sanno. Mi siedo sullo scalino dell’uscita di emergenza e nei dieci minuti che precedono il film ho cura di disinfettare con attenzione maniacale i miei occhialetti.
Entriamo.
Inizia il film.
Prima che il mio occhio si abitui all’occhialetto, nonché al 3D, ci vogliono circa tre accenni di conato.
Il film è ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE, regia di Tim Burton, dovrebbe essere un buon garante per i 7euro e 50 centesimi lasciati con un sospiro di morte alla cassa. In effetti, già da subito, il ritmo appare incalzante ed il 3D inizia a piacermi. Peccato per i colpi di sonno congeniti che mi colgono puntuali dalle 22 in avanti (ok, lo ammetto, dalle 21!) e che costringono il mio amico fidato a farmi da cane da guardia. Compito in realtà leggero visto che la mia sveglia diventa da subito il display (luminosità 10) della educata signorina seduta alla mia destra che, cellulare dipendente, continua ad accenderlo ogni due minuti. A questo, come ripetizione di sveglia (non sia mai che mi conceda una distrazione con Morfeo mentre Alice insegue il coniglio in mezzo a praticelli inglesi e siepi perfettamente potate), si aggiunge il fastidiosissimo rumoreggiare del pacchetto di patatine (e del conseguente sgranocchiarle) della coppia seduta dietro di me. Si prospettano due lunghe ore.Tuttavia, nonostante questo mio trambusto esistenziale tra colpi di tosse contro Miss Telefonia Mobile e costanti occhiate fulminanti (al buio e con occhialetti 3D) alla coppia dietro, accade che:
- Alice cade nella buca (anche abbastanza celermente rispetto alle mie previsioni);
- comincia il suo viaggio in questo mondo surreale;
- beve ripetutamente pozioni ed il suo corpo rimpicciolisce;
- mangia torte magiche ed il suo corpo ingrandisce;
- parla con gli animali e, soprattutto, gli animali parlano con lei;
- incontra il cappellaio matto (Johnny Deep);
- lotta contro il mostro e lo sconfigge;
- torna nel mondo meno fantastico, ma nel giro di tre minuti risolve tutti i nodi pendenti della sua vita, si riappacifica con se stessa e trova un lavoro.
La morale (ovvia) del film, pertanto, si divide in due filoni l’uno di supporto all’altro: a) il bene vince sempre sul male e b) l’impossibile esiste solo se lo si ritiene tale, altrimenti, con una buona dose di coraggio diventa possibile tutto.
Perfetto. Saluti, baci ricchi premi e cotillons…
CONSIDERAZIONI MICA TANTO AL MARGINE:
1. Non mi capacito del perché Alice cada in una buca che le consente di conoscere mondi nuovi ed io incappi sempre in merde di cani che mi consentono di ampliare il limite delle mie bestemmie.
2. Io non inizio viaggi in mondi surreali neanche quando il fumo è di quelli buoni, mentre quella stronza di Alice solo perché è ficcanaso e visionaria scivola in un buco e se ne fa uno con i fiocchi (a proposito, dov'è Sara?).
3. Quando bevo io non mi rimpicciolisco, semmai aumenta una parte specifica: la pancia (da bevitrice, appunto!) e non la parte che mi interesserebbe di più (le tette, ahimé!).
4. Stessa considerazione valga per le torte.
5. Inoltre, anche io parlo da sempre con gli animali, ma le uniche risposte che ho avuto si sono palesate in escrementi sulle mie mani (solitamente la destra) o sulle mie giacche. Che potrebbe dirmi in proposito il saggio Brucaliffo?
6. Punto di essenziale importanza: perché Alice, viziata, allucinata, rompipalle ribelle, ricca ereditiera che potrebbe grattarsi la pancia al sole dei Caraibi, già super fortunata nel Paese dei “Normali”, si deve pure beccare Jhonny Deep in quello delle Meraviglie, eh? Eh? Eeeeeeeh?
7. I mille piedi possono essere considerati mostri?
8. Il punto otto lo tralascio perché l’acredine delle considerazioni sarebbe troppo alta e le dichiarazioni susseguenti troppo acide al punto da rendere necessario un rientro urgente di sarettalamerda.
Detto ciò, e concludo, mi chiedo:
- Perché la regina bianca cammina ad arabesque e respira en arrière?
- poi, mia cara Alice (che mi stai tanto sulle scatole con il tuo farla facile), nel film ad un certo punto affermi: “Lo so chi sono: Sono Alice e vivo a Londra (ndr: ‘sti cazzi! Io sono Delilah e vivo a Lecce […]), sono figlia di e parente di…!”. Ora, mia cara ragazza, capisci che nella tua situazione ogni fuga dal tuo mondo di partenza sarebbe paragonabile a quella di Eleonora Berlusconi da Arcore? Se quest’ultima non risulta ancora negli annali, ci sarà un perché, non credi?
- Ed in ultimo, presuntuosetta di un’Alice qualunque, credi davvero che il bene vinca sul male solo con una buona dose di coraggio? Allora, mia cara, vieni in Italia, sconfiggi Berlusconi (di mostri da decapitare ne potrai trovare diversi… Bondi, La Russa, Maroni, Bossi padre e forse figlio…), prometti una cinquina di milioni di posti di lavoro e giacché ci sei, dimmi come posso rendere possibile il mio impiego a tempo indeterminato!
Cosa c’è, Alicetta dissalata, ti vedo titubare, non sai come fare? Sei spaesata? Non temere, in fondo non hai tutti i torti. Questo non è il tuo Paese delle Meraviglie, ma è quello dove l'impossibile 90 volte su 100 rimane impossibile, quello dove il bene vince sul male solo quando si chiama Protezione Civile che poi scopri essere cognata di quel male, questo ha poche buche di conigli, ma molte falle di deficit. Questo è il mio Paese, quello delle Mere Voglie.
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Erba
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