S_CAROGNEAvvertenze: questo è un blog, bipolare come i più comuni disturbi dell'umore |
Sara
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Vecchio Paz
Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
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Rivedendo Fernando Coratelli, organizzatore dell'evento, persona tanto simpatica quanto solida (al punto che Sara non lo frequenta da 20 anni), Erba si chiede in che peccò bambino per meritare una simile sorte. Inoltre, mentre illustra alle due i brani da lui selezionati per il reading (le uniche 6 pagine divertenti del libro) e i (puntuali) tagli da lui operati, Erba è colta da uno strano senso di smarrimento, ormai ricorrente: “Questa persona ci ha dedicato del tempo. Oggigiorno non è una cosa comune. Addirittura le madri lo fanno sempre più svogliatamente verso i propri figli, i mariti con le mogli e viceversa, i docenti con gli allievi, i negozianti con i clienti. E non solo: questa persona ci tratta con rispetto, concedendoci, oltre al tempo, la sua professionalità.” Non ha modo di continuare a smarrirsi, perché la prima birra ormai era andata e da allora molte altre, talune in compagnia di una tequila, avrebbero allietato la sua serata (vorremmo poter dire lo stesso del mattino dopo).
La serata è una specie di allegra riunione tra amici in un locale comodo e accogliente di Milano. Il trasporto con il quale sono letti i brani è tale da far ridere sguaiatamente Sara anche delle pagine scritte dalla rivale (e viceversa). Purtroppo la nostra principale fonte di notizie, quella saggia donna di Erba, era talmente ubriaca da non aver potuto fornire maggiori informazioni, a parte il fatto che erano presenti una sua avvenente amica di origine barese, un altro paio di gentili utenti (uno si è palesato solo sul finale, mentre l'altro l'ha praticamente riempita, affettuosamente s'intende, ma anche no, di improperi); per il resto, ringraziano Fernando per aver reclutato un pubblico selezionato tra amici e conoscenti (c'era anche il suo amatissimo cane!), così garbato da apparire sinceramente divertito.
Un plauso particolare va poi alla estremamente affascinante sorella dell'utente2: è evidente che ormai siano tutti una famiglia, di quelle allargate. Tanto che un uomo di circa 35 anni, completamente ubriaco, che passava di lì per caso, è stato invitato a bere un bicchiere di vino.
“Dici a me?”
“Sì, brindiamo!”
“Mi prendi per il c***?”
“Ma no, dai, allegria!”
“E come ti chiami?”
“Erba.”
“Allora mi prendi per il c*** sul serio!”
La serata ufficiale termina qui, intorno alle 2,30... si torna in buon ordine a casa, la casa dell'utente2.
I due utenti tentano coraggiosamente di opporsi alla soluzione trovata dalle blogger per la notte: Sara e Erba su un materasso a terra, accanto al bagno (nel caso la tequila trovi antipatica Erba) e al frigo (nel caso Sara abbia un languorino notturno) e gli uomini sul soppalco, lasciando intendere che trovano sconveniente dormire insieme.
Erba, notoriamente pragmatica, con sguardo indiavolato conclude la discussione dicendo “Non toccatevi e non rompetemi i c******, buonanotte”.
A dire il vero, Erba lotta con ogni forza per non rimettere nell'incolpevole casa dell'utente2, finché è colta dal rigor mortis. Dovevano quindi essere degli angeli quelli che, in pochi metri quadrati, hanno passeggiato ininterrottamente, a partire dalle 3,30.
Gnik-gnik-gnik. Uno degli utenti scende, meta il bagno.
Gnik-gnik-gnik. Uno degli utenti scende, meta il bagno.
Gnik-gnik-gnik. Uno dei due suddetti utenti scende, meta il bagno.
I sogni di Sara e Erba si fondono in un unico fumetto: afasiche, immobili, sperano solo che i due si scontrino sulla maledetta scaletta, morendo all'istante. O che almeno si spezzino una gamba. Erba sussurra “Un pitale, un cazzo di pitale, ora glielo porto”.
Gnik-gnik-gnik. Uno degli utenti scende, meta il mondo esterno.
“E finalmente uno fuori dai coglioni”, pensa Sara.
L'illusione è breve. Nel bel mezzo di un sogno erotico, suona il citofono.
Erba finge di essere morta. Sara sfiora involontariamente la socia; questa realizza a fatica che non c'è nessun orsacchiotto accanto, ha un conato di vomito, ma la testa – spaccata in due, con al centro il pensiero “Ho 40 anni, non voglio vomitare in casa di una persona della quale ignoro il nome e il passato” – le impedisce di alzarsi.
Gnik-gnik-gnik. L'altro utente scende e apre al fuggiasco. Sono di nuovo in due.
Erba comprende appieno l'attualità degli svariati articoli sull'insonnia letti di recente.
Sfiniti dal troppo uso della scaletta, gli utenti 1 e 2 decidono spavaldamente di sostare a ridosso del materasso e di programmare il seguito dello s_carognato tour.
Queste dormono ancora.
Dai, sono solo le 8.
Erba dorme ormai con gli occhiali da vista, usati come mezzo di difesa, Sara con i tappi per le orecchie, dallo scarso rendimento. Ascoltano inerti e inermi i due tramare alle loro spalle.
Eh, ma devono incontrare la moderatrice di Bologna all'ora di pranzo.
Ah, allora le svegliamo. (Pausa.) Ou, ma ho russato?
Russato? Cavolo se lo hai fatto! Non ho potuto chiudere occhio. (Falso: nessuno ha russato; la colpa di tutto è dello Gnik-gnik.)
Le “giovani” esordienti realizzano di non avere l'età per certe minchiate e soprattutto che farle completamente gratis non è sostenibile. E poi: ma che caspita potranno mai dire alla moderatrice?
Le prime parole pronunciate non è il caso di riportarle integralmente. Diciamo qui solo che le amorevoli cure dell'utente2 si sono spinte oltre quelle materne: fragole e mousse di cioccolato, caffè, succhi di frutta, crostata...
Sara finisce faticosamente di truccarsi, l'utente2 è finalmente libero.
Sara e Erba vanno via a malincuore dal covo milanese, dove si sentivano protette e amate e dove le loro occhiaie avevano trovato una origine certa.
Frattanto, l'utente2 festeggia: senza le s_carogne per casa forse ci si sente più soli, ma di sicuro più sereni...
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Erba
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