S_CAROGNEAvvertenze: questo è un blog, bipolare come i più comuni disturbi dell'umore |
Sara
AREA PERSONALE
Vecchio Paz
Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
Cazzaturificio: esperienze e profezie di sfiga
Sliding Doors
Funeral Party
La strana coppia
C'eravamo tanto amati
Sliding doors 2
Maledetto di un gatto
Ad Maiora
Similia similibus
Pari opportunità
Cazzaturificio 2
Convivenza
Non ho (più) l'età
Facciamo finta che
Scientology
Indovina chi viene a cena
I diari della motocicletta
Vogliosara ed io
Palese Macchie
Nella terra dei Cachi
Chiare fresche e dolci acque
Le metamorfosi
Orroroscopo 2009
Torna a casa Lassie
Angeli con le pistole
Lido Epitaffio
Paradise Lost
Quel che resta del giorno
Eldorado
Post fuori stagione
Come eravamo
Invettiva
Capovolgere prima dell'uso
La Creatura ed Io
La Creatura ed Io (reprise)
L'incontro
E' per te
Dentro la notizia
Indovina chi viene a cena
Necessaria_mente
Altro giro altra corsa
La sposa era bellissima
Mentre la mia bella dorme
Ogni promessa...
Il lungo addio
Pericolosa Creatura
Casa_1971
Natale in casa 1971
Pasqua con chi vuoi
Pasquetta mistica
Florence Nightingale
L'ultima cena
Pussycat
La casetta del Dr Moreau
Pinne, fucile ed occhiali
La finestra sul porcile
Il Natale ai tempi del colera
La cena dei cretini
A Sud di nessun Nord
Sans culottes
Hic sunt leones
Cantami o Diva
Pollice verde
Mestolo d'oro
Mestolo d'oro 2
Mestolo d'oro 3
Mestolo d'oro 4 La giusta regolarità
Mestolo d'oro 5 L'idraulico
Mestolo d'oro Dessert
Filo D'Oro
Mestolo d'oro La prova del cuoco
« Casa Dolce Casa | If you love somebody set... » |
Premessa.
Anonimo è giunto in questa casa con le migliori intenzioni e con una valigia zeppa di ottimismo e fiducia. Un po’ come Mosè sul Monte Sinai, per intenderci, convinto che le cose, nell’antro 1971, potessero risolversi in breve tempo.
Le lunghe notti della Gestapo
Dopo appena (eufemismo) due settimane dal suo arrivo Anonimo si rende conto che il suo ruolo è ormai quello del sacerdote: senza nemmeno avere il tempo di accorgersene emanare conforto e dissipare l’ansia che stringe intorno a Sara è diventata la sua missione di vita.
La routine quotidiana è andata a farsi benedire sin dal primo giorno perciò l’alimento base di casa_1971 (la frisella condita alla meno peggio) viene assunto dove e quando capita: in auto, sul divano, nel letto o finanche nel bagno.
Le uscite sono ridotte al minimo: impossibile ritornare due volte nello stesso posto perché ci riconoscerebbero e non ci farebbero rientrare mai più. Ed in più, a ciliegiare il quadretto, si è aggiunta l’insonnia.
Ora.
Gli insonni di solito leggono un libro, guardano il televisore, portano a spasso il cane: nelle peggiori situazioni soffrono di bulimia o si attaccano alla bottiglia.
Sara no. Sara è diversa, per carità: lo sa lei e da qualche tempo lo sapete anche voi.
Il risultato è che ad un orario imprecisato della notte, quando la vampa del solleone si è appena spenta e giunge l’ora di andare a letto, il manducatorio_1971 viene abbandonato in favore di un giretto in auto.
Il che fa sì che Anonimo abbia l’auto carica di barrette da astronauta, un cambio di abito, succhi di frutta ed una tenda da campeggio (tutto verificabile, lo giuro).
Lo scopo è quello di pirlare* fino alle 04.00 del mattino.
[Pirlare: nuovo verbo ottenuto per crasi del parlare e sentirsi un pirla].
Dopo la nottata trascorsa in foresta Anonimo ha cercato di arginare i tour notturni ma i risultati sono stati meno che mediocri perché Sara, volendo, mostra una molestia superiore a quella di una mosca. Perciò, nonostante i saggi propositi (devi star tranquilla e cercare di riposare, vedrai che se stanotte restiamo in casa domattina ti sembrerà tutto diverso), la vocina borderline della Vostra ha il sopravvento e, ineluttabilmente, si parte.
La meta è sempre sconosciuta. Il fine - viceversa - è noto ed è quello di combinare le cazzate tipiche di una che vorrebbe tanto avere ancora diciannove anni (e in effetti).
Perciò si gira in auto tra pianti, recriminazioni, sconforti e ansie intollerabili finché ci si ferma in un posto a caso. Per esempio nel parcheggio di una scuola, tra boccette d'acqua distillata vuote, covi di scolopendre e una batteria di preservativi usati.
A questo punto Sara decide che il posto è perfetto per tentare la scalata della sua nevrosi.
Letteralmente.
Nel senso che si inerpica su un cancello di 3 metri scalza, scarmigliata e con le lacrime agli occhi camminando sul cornicione. (Ho un eccezionale talento funambolico, lo scrivo casomai servisse una giustificazione).
Anonimo con la serenità di Siddharta cerca di richiamarla alla ragione (Sara, ti prego, puoi cadere; Guarda che è alto lì sopra, coraggio scendi, pensa al blog) ma nulla può quando l’altra me stessa, la Matta, prende il controllo della situazione.
Ed infatti sono scomparsa nel buio per una mezz’ora congedandomi da lui con una gentilezza di cui persino Lina Sotis sarebbe stata orgogliosa (non fare il coglione e spegni le luci dell’auto. Che prima si scarica la batteria e poi ci arrestano).
Eppure a vedermi sembro normale e chi mi incontra non può esimersi dall’affermare che mostro sembianze davvero serene.
Oddio… in effetti lo dicono anche dei morti…
P.S. il mattino successivo alle ore 04.00 a.m. ho trovato Anonimo intento a fissare le piante con l'espressione tipica del bassetthound intento a leggere la Critica della Ragion Pura. La prima cosa che ha detto è stata: Vi prego, ditele voi basta perché che non reggerò ancora molto così.
La Miseranda
Ho perso il conto delle volte in cui sono stata costretta a ricominciare.
Non so se con una maggiore fiducia in me stessa le cose sarebbero andate diversamente ma adesso che sfoglio la mia collezione di sconfitte, il peso degli errori sopravanza di troppe spanne l’ottusa volontà di accondiscendere alle richieste della mia parte saggia.
Di notte il buco che ho dentro mi si allarga fino a diventare falla enorme per poi perdersi in estuari lungo troppi ricordi.
Mi chiedo se io sia innamorata di te o dell’immagine che di te mi sono fatta.
Mi chiedo se il libero arbitrio esista davvero o sia soltanto un arto fantasma che sentiamo nostro solo quando duole.
E mi chiedo infine quanto tempo debba ancora passare perché io smetta di sperare che sia tu ad arrivare quando resto ferma sulla strada come un cervo accecato dai fari.
Scegliere di fidarsi delle proprie emozioni, e di seguirle, è sempre a nostro rischio e pericolo: che si chiamino rabbia, amore, afflizione o ansia generano un mondo concreto di contesti ed attività. Ciò che resta sono persone adirate, scene sconvolgenti, disastri sentimentali, famiglie afflitte, funerali, genitori ansiosi ancora svegli a mezzanotte, e così via.
C’è chi entra in punta di piedi nella propria vita e chi con il passo del giaguaro. E chi invece ha bisogno di caracollare a lungo prima di trovare la propria andatura.
Io mi accontenterei di averti ancora vicino tutte le volte che cerco di rialzarmi.
|
Erba
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: cassetta2
il 30/10/2023 alle 18:35
Inviato da: What weather today
il 12/04/2022 alle 14:11
Inviato da: Weather
il 12/04/2022 alle 14:10
Inviato da: Weather forecast
il 12/04/2022 alle 14:10
Inviato da: panglos
il 15/03/2021 alle 09:54
CERCA IN QUESTO BLOG
MENU
Guida Michelin
I riciclotteri
Lido Boscoverde
Vini e cucina
Pizzeria S. S.
Striscia la scarogna
Vuoi il mio posto
Programma elettorale
Controdecalogo
Cara ti amo
Mi vendo
The M.M. 1
The M.M. 2
Moratoria dello zigote
Gioventù bruciata
Silvia e Debbi
68
Venghino siori venghino
La grandezza di una nazione
Il segreto per diventare ricchi
Dai diamanti non nasce niente...
Illecito Sollecito
L'Intervista
Intervista col vampiro
In nome del Padre
L'intervista (3)
Il Gattopardo
Dell'Incognita e della Radice
Alla cortese pazienza dei lettori
Così fan tutti
Inviato speciale
La casualità dell'impasto
L'Arpia e il peloso
L'Undicesimo comandamento II parte
L'undicesimo comandamento
Mai dire mai - seconda parte
Mai dire mai
Arrivederci a presto
Un tranquillo weekend di paura
ma li mortacci mia
Superciuk
Casa dolce casa
Certe notti
Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio
Niente di nuovo sul fronte Sud
L'Allerta
La Sciura (?) Sara