S_CAROGNEAvvertenze: questo è un blog, bipolare come i più comuni disturbi dell'umore |
Sara
AREA PERSONALE
Vecchio Paz
Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
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« L'incontro. | Ugly Duckling » |
I tempi, i tempi... quelli propri, quelli altrui, quelli persi, quelli vissuti male... quelli che verranno e quelli che forse non torneranno più. Laddove il forse non dipende sempre da sé.
I tempi di un incontro, di un'esistenza, di una scoperta, di una chimera.
I tempi di un abbraccio e di una sospensione.
I tempi rubati. I peggiori tempi in pasto ad un famelico non essere.
I tempi rincorsi, quelli prestabiliti non si sa bene da chi e perché.
I tempi diversi, quelli di un silenzio.
Quando era piccola non capiva la ragione di tanti divieti. Non si poteva camminare nei vialetti del giardino, non si poteva vestire con gonnelline troppo corte, non si poteva succhiare lo spaghetto, non si poteva gridare, non si poteva cercare affetto e non si poteva peccare. No, peccare mai.
Tic tac tic tac… il tempo dettato dal metronomo era l’unico spunto di allegria delle sue lezioni di pianoforte. La sua prima ribellione avvenne quando sputò in faccia alla sua maestra l’odio profondo per quei tasti bianchi e neri su cui le sue piccole mani erano incatenate dal volere di una madre che la disegnava in un quadro di perfezione che non le sarebbe mai appartenuto.
Magnolia, strano nome a ricordare il periodo della sua nascita. Eppure, ogni anno sembrava risvegliarsi al profumo delicato di quei fiori bianchi.
Di vaniglia l’essenza che cospargeva sul suo corpo quando aveva bisogno di una carezza.
Girava senza meta e senza soldi. Li avrebbe trovati, si convinceva. L’importante era rincorrere il confine dell’infinito e buttarcisi dentro.
Magnolia la si incontra nella notte, tentennante in groppa alla sua bici blu. Una Nikon al collo, vecchio regalo di un suo inganno d’amore. Cerca sempre qualcosa, come un gatto randagio tra i cassonetti. Cerca se stessa attraverso gli altri. Qualcuno una volta le disse che era il modo peggiore per completarsi, ma Magnolia non ha mai potuto fare a meno di amare se stessa nel riflesso di sguardi diversi dal suo, nelle loro storie. E così, è sola. Lei con i suoi pensieri, con i suoi polsi che rigettano il tempo di qualsiasi marca o colore sia. Con le sue dita che perdono promesse vane.
Magnolia impara oggi il suono difficile del silenzio e quando stanotte uscirà in strada, il suo obiettivo cercherà Crono per poi chiuderlo in una piccola bottiglia di succo alla pera. Vuole fare pace con lui, Magnolia; forse desidera solo che anche lui la ami e la trovi attraente per ciò che è. Desidera che, finalmente, la lasci libera e scalza a camminare nella sua vita zingara.
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Erba
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