S_CAROGNE

FINANZA CREATIVA - Tempi duri per la finanza e anche per l'economia reale che dalla finanza è supportata. Tempi ancor più duri per lavoratori e risparmiatori. Per questo racconto una storiella che bene si ambienta in questi tempi cupi, avvertendo che ogni riferimento dovesse ravvisarsi con fatti realmente accaduti di finanza creativa non è casuale, anzi. * * * C'era una volta un contadino che, per portare i prodotti del piccolo pezzo di terra al mercato, voleva comprare un asino. Dopo aver duramente lavorato per risparmiare la cifra necessaria finalmente si rivolse al suo vicino che da qualche tempo aveva messo in vendita il proprio asinello. Di fronte ad un buon bicchiere di vino la transazione fu presto conclusa, il prezzo pattuito in 100 euro, che il contadino pagò in contanti al proprio vicino. Una stretta di mano suggellò l'accordo che prevedeva che il giorno seguente il vicino gli portasse l'asino sino alla stalla. La notte il povero animale improvvisamente morì, assolutamente senza soffrire per buona pace degli animalisti. Non mi piacciono le storie tristi ma questa morte, vi assicuro, è strettamente necessaria. Il giorno dopo il vicino si presentò da solo alla casa colonica del contadino per dargli, dispiaciuto ed imbarazzato, la ferale notizia. Il contadino un poco interdetto dall'accaduto chiese al vicino la restituzione dei soldi anticipati ma questi li aveva già spesi tutti e lo ammise candidamente. Il contadino non si perse d'animo, ragionò rapidamente: se il mio vicino non può ridarmi i soldi vuol dire che l'asino, vivo o morto, è mio come da stretta di mano del giorno prima. Guardò il vicino negli occhi e gli disse con garbo di portargli l'asino. Il vicino incuriosito lo guardò con espressione meravigliata chiedendosi che cosa mai avrebbe fatto il contadino con l'asino morto. Siccome era un incontenibile curioso non riuscì a tenersi la domanda per se e la fece al contadino: "che ci fai con un asino morto?". Il contadino pronto rispose che aveva avuto l'idea di organizzare una lotteria dove avrebbe messo in palio l'asino. Il vicino perplesso fece notare al contadino che nessuno parteciperebbe ad una lotteria in cui si vince un asino morto. Il contadino ne convenne e per questo chiese al vicino di mantenere il più assoluto riserbo sullo stato di salute dell'asino. Il giorno dopo in gran segretezza il vicino portò l'asino morto al contadino e se ne tornò a casa soddisfatto di aver comunque incassato i 100 euro per la povera bestia. Passò un mese prima che il contadino ed il suo vicino si incontrassero nuovamente al mercato. La curiosità del vicino ebbe ancora la meglio e espletati gli imprescindibili convenevoli, con la scusa di offrirgli un caffè, il vicino chiese al contadino cosa avesse poi fatto con l'asino. Il contadino tutto contento gli raccontò di essere riuscito a piazzare tutti e 500 i biglietti della lotteria che aveva realizzato, sorseggiato il caffè, aggiunse che, vendendoli a 2 euro ciascuno, aveva realizzato un ricavo netto di 998 euro. Il vicino stupefatto chiese al contadino se qualcuno avesse reclamato. Il contadino ammise che in effetti aveva reclamato solo la persona risultata vincitrice della lotteria. Il contadino spiegò poi al suo vicino che, allo scopo di rasserenare questa persona, onestamente gli aveva integralmente rimborsato il costo di 2 euro d'acquisto del biglietto della lotteria. Ecco perché il suo ricavo netto era stato di 998 euro. Sulla tomba dell'asino aveva poi piantato papaveri.