S_CAROGNEAvvertenze: questo è un blog, bipolare come i più comuni disturbi dell'umore |
Sara
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Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
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Superciuck
Post n°673 pubblicato il 03 Luglio 2010 da sara_1971
Giovedì 17 Giugno 2010.
Sara torna a casa stravolta dall’afa e trova ad attenderla una gagliarda notifica del Tribunale. Mentre rimugina sul perché invece Damiani, per dire, non le mandi mai nulla, squilla il cellulare. E’ Anonimo che l’attende all’uscita Bari Sud. Ma come? Appena quattro ore fa era a Bologna? – si interroga Sara. Sul perché una persona garbata e normale si lasci stravolgere la vita da una sordida nevrotica conosciuta sul Web ci sarebbe da scrivere un trattato scientifico, ma probabilmente non è questa la sede atta a discutere di certe patologie. L’arrivo è pacifico: Sara, prodiga in rassicurazioni (tipiche dei pazzi gentili) scorta il fedele amico fino a casa e, dopo averlo lasciato inciampare in uno zerbino mordicchiato e una pallina puzzolente, apre una maniglia untuosa lasciando che il branco socializzi con l’ospite*. Il primo step è quindi di tipo etologico: osservare la reazione della vittima durante quelli che crede essere i suoi ultimi istanti di vita. La seconda fase prevede la mera sopravvivenza. Nella cambusa di casa_1971 trovano accoglienza solo ortaggi perciò Anonimo viene gentilmente invitato a procacciarsi il cibo di cui necessita in maniera autonoma. L’ospite, carico come uno sherpa tibetano, si avvia alla più vicina cassa del discount che, ricevendo di solito solo clienti precari, immigrati e single, non ha mai segnato un numero a tre cifre (potendo avrebbe comprato anche la cassiera). Tra il disappunto generale le provviste a base di carne vengono riposte in uno scomparto isolato del frigo, opportunamente pressurizzato. Essendo Sara in uno dei suoi migliori periodi di misantropia la sera non si esce (ma lo faccio per il bene altrui: se mettessi la testa fuori dal balcone impaurirei i piccioni). Le attività principali variano quindi dal contemplarsi le unghie con lo smalto offeso al fissare nello specchio l’accattivante colorito verde monitor. Gli orari, il cibo, le abitudini sono formalità cui assuefarsi da subito per cui Anonimo (che fino a qualche giorno fa trascorreva le notti in giro per locali) viene costretto a svegliarsi la mattina alle 5.30 grazie ai latrati del branco e al sobrio ciabattare di Sara che in casa ama indossare zoccoletti dal peso simile a quelli dell’Olandesina Miralanza. La conseguenza di tutto ciò è che il poveraccio durante il giorno si appisola ovunque (in auto, nel bagno, a volte persino a tavola) e alle 21.00 implora la sua branda. Sara, ricordiamolo, sa essere dispettosa come un macaco, perciò esercita il sempiterno fascino del disturbo instaurando simpatici diverbi su temi particolarmente profondi quale: la salatura della pasta, gli aggiornamenti del computer, la corretta alimentazione. Naturalmente la Ragione è una ed una sola ed è sempre dalla stessa parte. (E ci mancherebbe, tsk). Dopo aver denigrato in malo modo le abitudini dell’amico Sara, querula e carognosa, si dedica alla fissa del momento, ovvero il giardinaggio. Attività che riguarda la sottoscritta solo per quel che concerne il vagare tra le piante accarezzandole e parlando loro come si farebbe con il proprio analista. Tutte le altre mansioni di bassa manovalanza (dissodare zolle, spiantare alberi, recidere rami, trascinare sacchi di terriccio – che orrore!) sono naturalmente delegate all’ospite, come è giusto che sia in un regime dittatoriale. A volte allo stesso viene chiesto di occultare la montagnola escrementizia canina con espedienti un po’ ingenui (ricoprendola con foglie secche, per esempio) a cui Anonimo risponde con una dose di buonismo che potrebbe portare alla soluzione definitiva e pacifica del conflitto mediorientale tra Israele e Palestina. Infatti ha commentato con un capolavoro di savoir faire: Sarei proprio curioso di sapere dove abita il Marajà e a che ora porta a passeggio l’elefante. E basta. Dalla qual cosa si evince che Egli ha davvero un buon carattere e possiede una pazienza pressoché infinita. Il fatto che me ne se sia accorta mentre ero seduta sul cesso e litigavo con lui attraverso la porta circa l’uso smodato della carta igienica spoglia l'evento di tutta la sua poesia. Ovviamente con la convivenza le abitudini si modificano al fine di permettere un proficuo scambio di idee: nel caso specifico Anonimo non fuma però vedo che sempre più spesso prende l’accendino, forse per scaricare la tensione, forse per darmi fuoco. Non dico niente, però il Valium non è stato usato. Almeno non ancora. In compenso quella trascorsa all’Indiana Park resterà una giornata memorabile: aver scoperto di potermi (ancora) arrampicare come una giovane scimmia ha giovato al mio umore (almeno momentaneamente). E poi sono giunta ad alcune interessanti conclusioni. La prima è l’essermi resa conto che il giardino è diventato splendido. Peccato che nel frattempo la casa sia ridotta una Cambogia, periodo Pol Pot. La seconda è l’aver scovato un ristorante a Castellana dove si pranza davvero bene. Ed è possibile pagare con il Bancomat nonostante il conto sia in rosso. La terza l’essermi ricordata che il vino primitivo mi piace tantissimo. Parliamone: tagliare una delle gioie della mia vita solo per averne un ritorno in termini di presentabilità non mi attrae, preferisco rimanere zitella (tanto lo rimarrò uguale) (almeno sono zitella e ubriaca). Prosit
*Postilla: convincere una persona a vivere due settimane con Sara è devastante, costringerla ad abitare con Sara ed un branco di belve è una esperienza irripetibile. Vi dico solo che il poveretto (giustamente terrorizzato) torna quotidianamente a casa con ossa della lunghezza di un femore di dinosauro per placare le belve. (Illuso!)
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Erba
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