S_CAROGNEAvvertenze: questo è un blog, bipolare come i più comuni disturbi dell'umore |
Sara
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Vecchio Paz
Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
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Post n°138 pubblicato il 27 Novembre 2007 da sara_1971
Come vi ho già detto qualche post fa, onde evitare che il tetto mi pericoli sulla testa sono stata costretta ad effettuare una serie di piccole ma indispensabili migliorie architettoniche (l’ultima volta che Erba è venuta a trovarmi le è caduta la porta addosso). La ristrutturazione della mia casetta di marzapane è stata quindi affidata ad una stravagante impresa simil-edile. La squadra risulta egregiamente composta da: Congus immancabilmente in procinto di bestemmiare, intento a rimpiangere i bei tempi in cui ancora non aveva avuto il dispiacere di conoscermi; Jay, l’ex-tossico tramutatosi in muratore di lungo corso, provvisto di malta, cazzuola e stecca di Muratti; Jeghe, un giovane disadattato raccattato qualche sera fa mentre errava meditabondo sul marciapiede di fronte al mio portone e subito reclutato ad infimo costo. Sara_1971, munita di blocchetto assegni sempre più esiguo. I due disadattati manovali arrivano nel primo pomeriggio indossando cenci variopinti, io li raggiungo provvista di gallette e di una bottiglia d’acqua (non sono tirchia, uno ha l’epatite e l’altro è zeppo di tranquillanti: vi sembra il caso di offrire bevande alcoliche in questa situazione?) e Congus ci raggiunge appena possibile per dirigere i lavori. Jeghe trascina sacchi e conduce perigliosamente carriole con il sorriso sbilenco dello squilibrato stampato in viso, Jay si sforza di apparire esperto in scienze della pitturazione (mi scalda il cuore vederlo cambiare colore ogni 5 minuti), Congus propone innovazioni che meriterebbero un montaggio con accompagnamento musicale salvo rivelarsi subito dopo deliri architettonici che neanche Renzo Piano sotto effetto di un acido sarebbe mai riuscito a concepire. Io ogni tanto alzo lo sguardo e osservo con apprensione uno dei numerosi vicini dritti sui rispettivi balconi intenti ad osservare con concentrazione lo spettacolo di una versione moderna dell’armata Brancaleone. In sintesi siamo un nuovo esperimento sociale tipo Isola dei Famosi. Quando c’è necessità di un acquisto si riunisce la Giunta che oculatamente cerca di far fronte alla mancanza di fondi nel miglior possibile (non c’è una grande scelta: ad oggi l’unica soluzione sembra quella di firmare l’ennesima cambiale). Visto che piangere e maledire i propri copponi può inviare un messaggio leggermente negativo alla truppa è invece preferibile, appena la propria presenza si rende superflua, venire ad infestare il blog con post come questo. A conti fatti dovrebbe essere tutto finito tra un mesetto, data in cui mi ritroverò finalmente intestataria di tutto e proprietaria di nulla, visto il numero esorbitante di pagamenti rateizzabili che finirò di pagare assai dopo l’uscita dal carcere per buona condotta dei coniugi Romano. Ecco. C’è l’ironia della sorte. E poi c’è la mia vita.
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(Tu va' a cena con Nick ed Evaristo, Ernesto, o come cazzo si chiama quello lì.)
(coff - cohff...)
Vuelo quel film l'ho visto, quell'età l'ho vissuta. Amo il cinema, sono di quelli che hanno la tessera del cineclub, e per il mio modestissimo gusto quel film è una cazzata... noioso come pochi altri film.
Il ritmo lento lo adoro (Paris Texas, Turista per caso, tutto Bergman), ma in quel film la lentezza si tramuta in noia.
In quegli anni "la gente correva al cinema per vedere un'inculata", io c'ero, e ti garantisco che così era. Senza quella scena oggi non saremmo qui a parlare di un film mediocre.
Ci sono cascato come un pollo, ma da allora in poi non mi hanno più fregato!
P.S. Ti parla uno che in casa ha solo un maxischermo 14 pollici... ma almeno quello ci vuole.
(Prezioso io? Senti chi parla.)
Adesso vado. A dopo! (v)
Eccoti qui!
'Notte.
(Se una volta a casa non l'ascolti, ti scuoio.)
'notte, vècio. (v)
Home Sweet Home, Motley Crue
Buenas noches, y buena suerte. (v)
(il_buttafuori)
Come al solito, ahinoi, dimostri una perspicacia al di sotto della dotazione standard: non ho smesso di esere abbonato a L'Espresso, ho smesso di comprare gli allegati. Con gioia li lasci alla massa di pecoroni che comprano un giornale perché ha un allegato interessante; "con gioia" perché è grazie a loro che pago un prezzo ragionevole per essere abbonato.
Non sono un porco, sono un uomo sessualmente liberato. Il porco va a puttane la sera e ne parla male la mattina; l'uomo sessualmente liberato, va a puttane la sera e le saluta cordialmente di giorno.
Come al solito, ahi noi, dimostri una senso dell'umorismo al di sotto della dotazione standard: non intendevo darti del depravato, intendevo scherzare con te nonostante tu, già da un paio di giorni, sia al secondo posto della mia personalissima lista nera, alla sezione 'Alto tradimento'.
Non sono un bacchettone, sono un uomo che crede nell'ironia come anestetico per i dolori antichi e per quelli contingenti. Il bacchettone misura le proprie parole, l'ironico le lascia libere fiducioso che il prossimo ne colga il tono leggero ed il senso giocoso. E alla notte se ne torna, solo, nel suo stagno di tristezza, ché la serenità e la joie de vivre l'ha già impiegata tutta nel tentativo di contagiare positivamente gli altri. (v)
Buona giornata. (v)
(Tu ringrazia la mia congenita incapacità di portare a lungo stizza...)
Mi era chiara la tua ironia, ad essa mi sono legato nel vano tentativo di aprire ad altro, un "altro" che tu sembri ignorare.
Anch'io ho una mia lista, non è nera, è variopinta, in essa sono contenute le persone noiose, devo dire che da un po' di giorni tu la domini dall'alto.
Ho provato più volte a stimolarti, a sperare che alla forma alta tu volessi associare un contenuto degno, ma tu pare ami vestire il nulla. Ogni forma priva di contenuto diventa esercizio di stile, ogni esercizio di stile alla lunga diventa noia.
E' da un po' che salto a pie' pari i tuoi commenti, essendo l'uno indistinguibile dall'altro e rendendo la commentistica di questo blog sempre più simile ad una chat per (colti) quindicenni.
Se non ti è chiaro ciò che sto tentando di dirti ti consiglio di rileggere i tuoi ultimi 1257 commenti...
Fammi sapere quando avrai qualcosa da dire...
Sorry vuelo, sorry per la tempestività!
Le scene che amo dominare sono altre, sono in real life e non sono nemmeno tante.
Quel che cerco qui è qualcosa di stimolante da leggere, onore alle autrici, questo non manca, e un confronto che oscilli dal cazzeggio al riflessivo. I commenti monotoni e monocordi bloccano le naturali oscillazioni del pendolo, facendolo stabilmente stazionare verso la noia.
E' il modestissimo parere di uno che non ha mai dominato la scena, certamente non lo ha fatto con dotte banalità.
Tu sei stato il primo che mi è capitato a tiro... ti abbraccio.
(Scusami, l'ho visto solo adesso.)
PRESTO, DELL'INSULINAAAA! (v)
(v)
Cos'è, è cambiata la filosofia aziendale?
a) "la sua" di chi?
b) LA FIRMAAAAAA!
(v)
b) Era ovvio, volevo solo ti assumessi la responsabilità di quanto asserito.
c) Sarai mica gelosa? (del numero di commenti, naturellement).
(v)
(Come al solito non capisci nulla... io i post li leggo sì dopo, ma solamente per potermeli godere con la calma e la concentrazione che meritano!)