S_CAROGNEAvvertenze: questo è un blog, bipolare come i più comuni disturbi dell'umore |
Sara
AREA PERSONALE
Vecchio Paz
Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
Cazzaturificio: esperienze e profezie di sfiga
Sliding Doors
Funeral Party
La strana coppia
C'eravamo tanto amati
Sliding doors 2
Maledetto di un gatto
Ad Maiora
Similia similibus
Pari opportunità
Cazzaturificio 2
Convivenza
Non ho (più) l'età
Facciamo finta che
Scientology
Indovina chi viene a cena
I diari della motocicletta
Vogliosara ed io
Palese Macchie
Nella terra dei Cachi
Chiare fresche e dolci acque
Le metamorfosi
Orroroscopo 2009
Torna a casa Lassie
Angeli con le pistole
Lido Epitaffio
Paradise Lost
Quel che resta del giorno
Eldorado
Post fuori stagione
Come eravamo
Invettiva
Capovolgere prima dell'uso
La Creatura ed Io
La Creatura ed Io (reprise)
L'incontro
E' per te
Dentro la notizia
Indovina chi viene a cena
Necessaria_mente
Altro giro altra corsa
La sposa era bellissima
Mentre la mia bella dorme
Ogni promessa...
Il lungo addio
Pericolosa Creatura
Casa_1971
Natale in casa 1971
Pasqua con chi vuoi
Pasquetta mistica
Florence Nightingale
L'ultima cena
Pussycat
La casetta del Dr Moreau
Pinne, fucile ed occhiali
La finestra sul porcile
Il Natale ai tempi del colera
La cena dei cretini
A Sud di nessun Nord
Sans culottes
Hic sunt leones
Cantami o Diva
Pollice verde
Mestolo d'oro
Mestolo d'oro 2
Mestolo d'oro 3
Mestolo d'oro 4 La giusta regolarità
Mestolo d'oro 5 L'idraulico
Mestolo d'oro Dessert
Filo D'Oro
Mestolo d'oro La prova del cuoco
« Memorandum | I nostri lettori ci scri... » |
Post n°278 pubblicato il 25 Aprile 2008 da sara_1971
Altro giro, altra corsa, altro concorso letterario. Stavolta l’oggetto è una lettera d’amore. In verità ne ho scritte due: una che posto qui adesso, l’altra, molto triste e sincera, che ho inviato e che scaramanticamente leggerete solo in caso di vittoria. Quindi, se conosco un po’ i casi della vita, mai.
|
https://gold.libero.it/scarogne/trackback.php?msg=4573324
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Erba
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: cassetta2
il 30/10/2023 alle 18:35
Inviato da: What weather today
il 12/04/2022 alle 14:11
Inviato da: Weather
il 12/04/2022 alle 14:10
Inviato da: Weather forecast
il 12/04/2022 alle 14:10
Inviato da: panglos
il 15/03/2021 alle 09:54
CERCA IN QUESTO BLOG
MENU
Guida Michelin
I riciclotteri
Lido Boscoverde
Vini e cucina
Pizzeria S. S.
Striscia la scarogna
Vuoi il mio posto
Programma elettorale
Controdecalogo
Cara ti amo
Mi vendo
The M.M. 1
The M.M. 2
Moratoria dello zigote
Gioventù bruciata
Silvia e Debbi
68
Venghino siori venghino
La grandezza di una nazione
Il segreto per diventare ricchi
Dai diamanti non nasce niente...
Illecito Sollecito
L'Intervista
Intervista col vampiro
In nome del Padre
L'intervista (3)
Il Gattopardo
Dell'Incognita e della Radice
Alla cortese pazienza dei lettori
Così fan tutti
Inviato speciale
La casualità dell'impasto
L'Arpia e il peloso
L'Undicesimo comandamento II parte
L'undicesimo comandamento
Mai dire mai - seconda parte
Mai dire mai
Arrivederci a presto
Un tranquillo weekend di paura
ma li mortacci mia
Superciuk
Casa dolce casa
Certe notti
Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio
Niente di nuovo sul fronte Sud
L'Allerta
La Sciura (?) Sara
Devo andare in centro per delle commissioni; la macchina no, mi toccherebbe parcheggiarla chissà dove, meglio l’autobus; abbigliamento solito, scarpette vissute, quelle da lunga passeggiata, jeans, maglioncino di cotone (grigio), zainetto.
Andata anonima, pensieri assenti, a destinazione comincia la lunga passeggiata. Prima tappa: bancomat. C’è un gruppetto di persone che sembrano essere lì per caso, mi avvicino al bancomat in attesa che la persona che sta prelevando lo liberi. Il gruppetto di persone si compone in una fila dai ranghi serrati, domando stupito “Siete tutti qui per il bancomat?” il capofila annuisce con un sorriso [“Cazzo! E formatela prima la fila!”], mi accodo.
Entra una ragazza e dopo un po’ ne esce con un estratto conto, impugna il manubrio di una bici e legge il foglietto che ha fra le mani, si blocca, più lo fissa più la sua espressione diventa pensierosa, il volto pallido [“Anche a me fa questo effetto l’estratto conto, chissà invece Sara...”].
La mia attenzione viene attratta dall’abbigliamento di un ragazzo: scarpette, jeans, maglioncino di cotone... pure lo zainetto! Vestito uguale a me, l’unica differenza è che lui dimostra non più di venticinque anni io ne ho quarantotto [“Mi sento inadeguato... la prossima volta metto il maglioncino blu!].
Prelevo e parto per le altre destinazioni, oltre un’ora di camminata con passo deciso; ritorno alla stazione degli autobus.
Ho in tasca l’ultimo biglietto, mi dirigo alla biglietteria per comprare il solito carnet da dieci corse (si risparmia). Mi accodo a due ragazze. Si cingono reciprocamente le spalle con un braccio, chiacchierano sorridendo, si abbracciano, si danno bacini innocenti e pacche sul sedere [“Non è giusto! Noi uomini non possiamo farlo senza destare sospetti di omosessualità, non è giusto! Quando incontro ipolipidico lo abbraccio, lo bacio e, se mi va, gli tocco pure il sedere!”].
Alcune persone ci scavalcano, mi accorgo che le due ragazze non scorrono con la fila “Scusate, ma siete in coda?” “No” mi rispondono con candore. “Spostarvi un po’ più il là no, eh!”.
Salgo sull’autobus giro lo sguardo alla ricerca di un posto a sedere [“Ma sì mi siedo accanto al mio fratèèllo nero!”]. In attesa della partenza guardo fuori; è primavera, la gente va volentieri a piedi, le donne cominciano a svestirsi, non quanto vorrei, in ogni caso abbandonano il mortificante abbigliamento invernale [“Ci sono de bei culi in giro, è un piacere vederli danzare”]. Si parte.
Il mio fratèèllo nero riceve una telefonata, ascolto un incomprensibile conversazione “Abdalla lallalla ullalla” almeno così suona alle mie orecchie [“Ma come cazzo fate a capirvi?!”].
Vengo distratto da un odore che si impone alle mie narici, una similpuzza. Mi volto verso il fratèèllo e gli lancio uno sguardo di disapprovazione [“E fatti una doccia prima di uscire di casa!”]. Acuisco l’olfatto e comincio a preoccuparmi; impossibile sbagliarmi, la similpuzza viene dalle mie scarpette. Le fisso negli occhi con irritazione [“Ringraziate che c’è gente se no vi butterei dal finestrino. Sono già un paio di mesi che mi fate fare figure di merda: voi non arrivate a lunedì!!!”]. I miei piedi tirano un sospiro di sollievo.
Scendo dall’autobus, ultima tappa il supermercato poi, finalmente a casa.
Dedicata a Delilhuccia mia... Delilhuccia, l’avevo pensata per te, ma non ho fatto in tempo. Sara, potrai mai perdonarmi?
Per non dire, poi, che una gallinella incinta fa un brodo ancor più gustoso di una gallinella VECCHIA (ogni riferimento a persone NON è puramente generico e per nulla casuale, tsèèèè!).
Dedicarmi un commento è segno di ritornata passione! Mi rotolo sul fianco, pancia in su e "fuso per te"! ;) Grazie d'avermi "portato in giro".
Il tipo che dimostrava venticique anni non aveva il tuo fascino. I culi ho lasciato che li guardassi perchè, comunque, non si pone il confronto con il tuo sguardo intenerito sulla mia panza sempre più grossa.
Le scarpe? Beh, sì, quelle dovresti cambiarle, ma l'amore ha otturato la mie nari, quindi hai rovinato solo il tragitto del fratèèllo nero, non il nostro romantico peregrinare per commissioni.
Ti sono grata per aver lasciato per una volta l'arpia a casa, senza che fosse il terzo lato del triangolo.
Detto ciò, ritorno ad amarti nelle segrete stanze, palesandomi solo ad ogni tua chiamata.
Serva d'amore umilissima. deli.
Dopo le foglie d'insalata, però, io mi tuffo nello spuumone nocciola e pistacchio. poi vado a far la badante. deli.