S_CAROGNEAvvertenze: questo è un blog, bipolare come i più comuni disturbi dell'umore |
Sara
AREA PERSONALE
Vecchio Paz
Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
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Post n°484 pubblicato il 20 Marzo 2009 da erbavoglio_70
Aria di consuntivi. Ha perso l'Inter? No, però mi alleno, nel caso qualcuno desiderasse intervistarmi. Salve, sono Erba. Ho qualche certezza. Sì: sono donna, mamma, lavoratrice, blogger a mezzo servizio, amo l'amuchina, detesto gli acari, i compromessi e le domeniche noiose. Sono in grado di trasformazioni degne di Wonder Woman: a volte, pochi minuti dopo un amplesso, sono riuscita a legarmi i capelli e a essere una super mamma, ho discusso dettagliatamente di regali di compleanno/merendine/pediatri... un quarto d'ora e magia! Eccomi pensatrice, attenta a dettagli di cui in punto di morte mi pentirò di essermi occupata. Resisterò? Riuscirò appena varcata la soglia dei 38 a ridere ancora come una bambina? O a stupirmi apprendendo che il cipresso non è stato scelto per motivi poetici, ma solo perché le sue radici non creano inconvenienti con le bare? So che dovrei saper fare il nodo alla cravatta, ma ci sono cose che imparerò quando sarò grande. Ogni cosa a suo tempo. Di recente, ad esempio, ho fatto il grande passo: ho assunto Luisa. Si occupa di noi ben tre volte alla settimana. Da quando c'è lei la casa brilla. Perché io la metto a posto, con estrema cura. Non solo per rispetto, ma per paura. È imbranata, di animo buono, attenta i giorni dispari all'incolumità del parquet che finirò di pagare tra dieci anni, ostinandosi a volerlo lavare con il detersivo. Quando capita che spolveri qualcosa senza romperla, la ripone in un posto diverso da quello da me stabilito, armata di squadra e compasso, nell'intento di rispettare certe simmetrie che evocano quelle del mio codice genetico, per segnalarmi “Sono passata di qui”. Nessun problema, se ho i nervi saldi. Ma all'indomani di alcune rivelazioni che hanno reso indispensabile la mia massima concentrazione ho dimenticato di lavare la caffettiera e di riporla al solito posto. D'accordo, il momento di scarsa lucidità era soprattutto dovuto al fatto che, causa uscita con amiche, ero più piena di vodka che di sangue. Luisa che fa? Lava la caffettiera, la avvita e la lascia sul fornello piccolo a destra. E cosa fa una vittima degli automatismi? Prende il portatile dallo studio, digita la inimmaginabile password, toglie le scarpe, seleziona un album di Ben Harper, e aspetta che si diffonda nell'aria il familiare e rassicurante aroma di caffè. A dire il vero, solitamente il caffè sgorga copiosamente dalla caffettiera perché giro per casa alla ricerca di qualcosa, o mi fermo a giocare con il gatto, o decido di stendere i panni per evitare inutili sprechi di tempo... (Per fronteggiare in simili occasioni i rimbrotti di mio marito che mi ammonisce dicendo “Se tu sapessi stare ferma cinque minuti eviteresti di doverne perdere dieci a pulire” gli ricordo che il caffè fuoriesce solo dalle caffettiere di quante hanno lo sguardo sincero, incapace di trattenere segreti, e lui, bontà sua, finge di credermi.) Ebbene: nulla. Nessun aroma, nessuna goccia. Solo denso fumo e sgradevole odore di bruciato. Qualcosa non va. Sono segnali da non sottovalutare. Come quella volta. Era estate, quasi. Sì, il nostro giorno: esattamente un anno prima, o più propriamente due, parlammo senza fede nei falliti amori. E tu che facesti? Non macchiare certe cose è importante, tu infangasti un inizio con una fine. Cosa c'è di più estraniante di ciò che nasce e muore lo stesso giorno, anche se a distanza di anni? Chiaro che saremmo dinanzi a una cabala; insomma: attenzione. |
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La Sciura (?) Sara
La partita dell'anno è partita male ed è finita peggio.
Hai, con una breve frase, arpeggiato sulle corde del mio dolore più profondo.
La mia Internazionale...
Composta per il 69 settantesimi da stranieri...e.. per questo ti chiedo..
Ma Luisa... è extracomunitaria???
Patteggiamo...
Chiedo il rito abbreviato..
forse ero in ritiro spirituale? (diciamo così)
L'unico obiettivo da te raggiunto è l'aver risvegliato un DOLORE ENORME.
BRAVA BRAVA BRAVA
C'è qualcosa di pericoloso in questo post. Purtroppo sono troppo stupido, e stanco, e non riesco a mettere a fuoco.
Però oggi sono tornato da Parigi! Bella Bella Bella.
Ah! Se solo avesse il mare....
Cià! Clà!
La donna tende ad innamorarsi della casa e trasforma un luogo che per sua natura è destinato ad accogliere esseri umani in un Santuario ove riporre reliquie e oggetti sacri di ogni genere, di gusto quanto meno discutibile. Per l'uomo la casa è il luogo dove vivere. Ogni volta che una pia donna decide di rimettermi in ordine casa (l'ultima: mia cugina) tremo e contravvenendo ad ogni remora dettata dal dovere dell'ostipalità sottolineo con tono cattivo: "Non mettere in ordine la camera da letto e lo studio!!!".
La mensola sulla quale depongo i detersivi conta tre prodotti: detersivo piatti, detersivo lavatrice e sgrassatore; per riporre la riserva di deodoranti e detersivi di una donna ansiosa non basta l'intero ripostiglio: pasticchine per il cesso, deodoranti vari (mughetto, alba fiorita, tramonto d'estate), detersivo capi delicati, acchiappacolore, sbiancante, smacchiatore, smacchiatore_sbiancante, sbiancante_smacchiatore...
Prendiamo la tua deprecabile e sconsiderata abitudine di usare l'amuchina. L'amuchina non è altro che una costosa candeggina: entrambe contengono l'ossidante ipoclorito. Laveresti mai il ciucciotto di tuo figlio con la candeggina? E allora perché lo lavi con l'amuchina? Perché sei una casalinga ansiosa?
Accendiamo mutui per acquistare i prodotti biologici, privi di residui chimici e poi li laviamo con la candeggina (amuchina) un prodotto chimico. Ma si può essere più idioti? Sì si può essere! Per esmpio quando igienizziamo i pavimenti con porcherie di ogni genere così i nostri bambini possono giocare tranquilli ignorando che solo un blocco sterile rimane tale per più di cinque minuti.
Quella della caffettiera senz'acqua mi ricorda zia Emilia... ero bambino, viene a casa un collega di mio padre e mia zia mette su il caffé, dopo un numero interminabile di minuti realizza di non averci messo l'acqua.
La mia zia Emilia piaceva molto a mio padre... "Mi piace Emilia perché parla poco", con riferimento alla logorrea di zia Filomena, un'altra sorella di mia madre. Certo che zia Emilia quando ha cominciato a parlare ha fatto rimpiangere i tempi in cui stava zitta... le interminabili discussioni fra lei e zia Filomena potrebbero costituire l'ossatura portante di un trattato di psichiatria.
Porta Portese
Senza contare che esiste un bellissimo blog dedicato all'argomento... questo
A questo punto direi che ci siamo tutti.
Cominciamo ad essere in tanti. Dovrò comprarmi un monitor più grande...
P.S. Filmato molto, molto carino... adoro i gatti.