S_CAROGNEAvvertenze: questo è un blog, bipolare come i più comuni disturbi dell'umore |
Sara
AREA PERSONALE
Vecchio Paz
Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
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(Dolce di giorno)
Giovedì 27 Novembre ore 20,15: i pargoli iniziano a cenare; ore 20,53 pipì e denti; ore 21,16 fine della favola di Gozzano “La danza degli gnomi”; ore 21,34 sms di Sara “Zoccola, scendi: ti aspetto”. Inutile dire che non dedico troppa cura al look, penso piuttosto a coprirmi come se dovessi passeggiare a Leningrado con Anastasia la notte di Natale: la meta odierna è Gioia del Colle, per me sinonimo, oltre che della mozzarella, della neve. Raggiungo il consueto semaforo e, come previsto, Sara non è lì ad attendermi. Ci sono invece un'auto della polizia e alcuni vigili: l'ennesimo incidente, per fortuna senza conseguenze serie. Si ode un clacson che strombazza: è Sara alla guida della sua auto dal tanfo di cane. Le indico le forze dell'ordine e si scusa dicendo “Che cazzo ne sapevo!”; contestualmente afferra il cellulare e, alterando il tono della voce - è evidente che stia cercando di estorcere qualcosa a qualcuno - inizia una amena conversazione, mentre io ancora addito, con decrescente convinzione, gli uomini in divisa. Si degna di interrompere la conversazione telefonica a pochi chilometri dal regno dei latticini. “Sara: cosa c'è in questa busta che troneggia ai miei piedi?” “Spazzatura.” “Ah, pensavo carogne”. Stiamo per incontrare due fedelissimi, dei quali forse presto non avremo più notizie: è chiaro che, dopo averla conosciuta, eviteranno il blog, così come hanno fatto i loro predecessori. Ci aspettano in un luogo vagamente equivoco. Li riconosciamo: ci hanno inviato foto recenti. Non ci riconoscono: loro hanno solo visto due bimbe carine. L'evidente delusione iniziale (ben poca cosa rispetto a quella che empirà i loro cuori al ritorno) è malcelata e irrita oltremodo Sara. “Che cazzo credevano di trovare? Due top model? Sono forse brutta? Come sto?” Amichevolmente la rassicuro e lodo la parsimonia con la quale ha mascherato gli inequivocabili segni del tempo sul suo viso: “Stai molto meglio della volta in cui siamo andate dall'editore: sembravi una battona.” Siamo quattro in tre auto, praticamente le uniche in circolazione nel paese, e riusciamo a impiegare un tempo pari a quello occorso per percorrere la Bari-Gioia prima di trovare la pizzeria, scelta per motivi a me tuttora sconosciuti dai solerti commentatori. Non appena prendiamo posto Sara annuncia che un suo amico ci raggiungerà presto, quasi a volerli avvertire: “Se avete intenzione di ucciderci scatterà immediata denuncia”, anche se prontamente il fantomatico paladino della Serpe annuncia straziato via sms di essere bloccato da un improbabile contrattempo. Risatina isterica di Sara; mia occhiata caustica al suo indirizzo. I nostri commensali appaiono rassegnati, ma celano con encomiabile educazione il loro malcontento, tentando di avviare una garbata conversazione (il tono che usano evoca in me il ricordo di frasi del tipo “Sono io il problema/ tu sei bellissima/ certo che resteremo amici/ non ti merito”). Sara, che come è noto, elargisce classe e savoir-faire a laute manciate, gela gli astanti dicendo: “Erba, ma sei sicura di non avere più pidocchi in testa?”, domanda alla quale rispondo prontamente con un calcio ben assestato nel suo stinco, concedendole un mordace “Sì: gli ultimi sono nella tua macchina.” Glisso sul (lungo) momento durante il quale una gentile signorina ha dovuto pazientare per ottenere l'ordinazione della Signora e sul conseguente, avvilente, spettacolo: l'avidità con cui mangia è pari solo alla sua capacità di dispensare bestemmie. La sua famelica masticazione è interrotta bruscamente da una osservazione dal sapore di richiesta di risarcimento danni: “Sara, ma sai che non assomigli affatto alla bella bimba della foto? Erba, al contrario, non è cambiata molto... Ehm, a parte l'altezza, ovvio.” Coadiuvati da qualche birra chiacchieriamo amabilmente: di me apprezzano l'educazione, l'attaccamento alla famiglia, l'eleganza dei modi, in contrapposizione alle rozze maniere della mia sodale, intervallate da goffi tentativi di captatio benevolentiae. Cosa prevedibile, a ben pensarci, giacché la Signora annovera tra i suoi amici tutti gli utenti di Libero (ivi compresi quelli con più nick) e tra i blog amici, nessuno escluso, quelli esistenti nell'emisfero boreale.
Appurato che:
Erba è una semplice madre di famiglia, con i problemi di tutte le massaie (e non la sofisticata e seducente intellettuale che traspare dai suoi scritti), solo leggermente più bassa della media;
Sara è così egocentrica e bugiarda che occorrerebbe ristrutturare il locale per contenere il suo io e il suo naso di legno (e che poco assomiglia alla simpatica, bella e dannata animatrice di s_carogne);
non la danno,
i due gentili accompagnatori non solo insistono per offrire la cena (sapendo che in caso contrario Sara diffonderebbe le loro generalità, numero di targa compreso, ai membri della Community), ma dichiarano laconicamente di comprendere appieno le ragioni della sparizione di Congus e della libertà di cazzeggiare per ore in rete concessa a Erba dal suo bel marito.
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Erba
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