S_CAROGNEAvvertenze: questo è un blog, bipolare come i più comuni disturbi dell'umore |
Sara
AREA PERSONALE
Vecchio Paz
Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
Cazzaturificio: esperienze e profezie di sfiga
Sliding Doors
Funeral Party
La strana coppia
C'eravamo tanto amati
Sliding doors 2
Maledetto di un gatto
Ad Maiora
Similia similibus
Pari opportunità
Cazzaturificio 2
Convivenza
Non ho (più) l'età
Facciamo finta che
Scientology
Indovina chi viene a cena
I diari della motocicletta
Vogliosara ed io
Palese Macchie
Nella terra dei Cachi
Chiare fresche e dolci acque
Le metamorfosi
Orroroscopo 2009
Torna a casa Lassie
Angeli con le pistole
Lido Epitaffio
Paradise Lost
Quel che resta del giorno
Eldorado
Post fuori stagione
Come eravamo
Invettiva
Capovolgere prima dell'uso
La Creatura ed Io
La Creatura ed Io (reprise)
L'incontro
E' per te
Dentro la notizia
Indovina chi viene a cena
Necessaria_mente
Altro giro altra corsa
La sposa era bellissima
Mentre la mia bella dorme
Ogni promessa...
Il lungo addio
Pericolosa Creatura
Casa_1971
Natale in casa 1971
Pasqua con chi vuoi
Pasquetta mistica
Florence Nightingale
L'ultima cena
Pussycat
La casetta del Dr Moreau
Pinne, fucile ed occhiali
La finestra sul porcile
Il Natale ai tempi del colera
La cena dei cretini
A Sud di nessun Nord
Sans culottes
Hic sunt leones
Cantami o Diva
Pollice verde
Mestolo d'oro
Mestolo d'oro 2
Mestolo d'oro 3
Mestolo d'oro 4 La giusta regolarità
Mestolo d'oro 5 L'idraulico
Mestolo d'oro Dessert
Filo D'Oro
Mestolo d'oro La prova del cuoco
« Pensierini volta 3 | 1984 » |
Nello sciagurato caso in cui abbiate deciso, contro tutte le evidenze del buon senso, di tirarvi in casa due inutili perditempo disadattati, sappiate che la vostra quotidianità è destinata ad incamminarsi inesorabilmente verso la difficile esistenza di cui resta testimonianza tra le famose pitture delle grotte di Lascaux.
Può quindi succedere (per esempio) che tornando all’ovile dopo una qualsiasi estenuante giornata poco cristiana dedita al lavoro, si abbia il piacere di trovare in giardino un uomo in mutande (Geghe) con al seguito 4 cani rabbiosi mentre dalle quiete stanze e le vie d’intorno si odono risuonare forbite odi in cui piccioni, uccelli ed altre fascinazioni pagane si mischiano ad elementi di spicco della teologia cattolica.
In questo caso mi preme porgere alcuni saggi consigli.
Innanzitutto il riverbero delle urla provenienti dalla grotta può essere meglio compreso allontanandosi di qualche metro dalla fonte di rumore.
Tornate perciò sui vostri passi in maniera che La Vicina, trasferitasi da qualche anno alle spalle di casa_1971 (per colpa di quel buono a nulla di mio marito, precisa sempre lei), abbia modo di intercettarvi nella vostra fug… nel vostro percorso cognitivo.
Ella vi rivolgerà quindi parole piene di affetto, esplicitate nella familiare lingua degli oriundi: “Dò stann l’matt. Jii nun ngé la fazz cchiù. Sciatavinn, malaedett a cchedda diì”*.
A questo punto, visto che il vostro giusto tentativo di mettervi in salvo sarà stato (ahiVoi) sventato, e visto anche che di questi tempi è bene non sottovalutare l’irritazione dei vicini, cercate di porre rimedio alla situazione.
Innanzitutto individuate il problema. Traducendo a fatica il balbettio colpevole di Geghe scoprirete con orrore che trattasi della lavatrice.
A questo punto entrate correndo in casa: verrete investiti da una nube di gas atopicamente instabile, retaggio della cena precedente in cui Chef Geghe aveva preparato una salubre minestra a base di potentissimi fagioli gialli messicani, passata poi sottobanco agli innocenti quadrupedi (E questo è uno dei motivi per cui da quando sono tornata dal mio ultimo viaggio vivo in un paradiso artificiale di piadine). Nel caso viviate con gli inutili perditempo disadattati di cui sopra da più di un anno saprete già che è cosa giusta e buona tenere sempre a portata di mano una siringa di valium. Adoperatela su di voi prima di adottare scelte sempre più irrazionali e folli che vi porterebbero ad applicare sui vostri due coinquilini gli stessi precetti professati dai capi della mafia siciliana.
Solo così sedati sarete quindi in grado di sopportare l’orrida visione di Jay che si accanisce con pinza e martello sulla rubinetteria da voi acquistata nell’unico periodo glamour della vostra vita (ovvero quando eravate ancora economicamente sostenibili).
Non perdete tempo ad inveirgli contro, piuttosto arrampicatevi sul davanzale e con il mestolo chiudete prontamente l’acqua (servono dai due ai cinque anni di pratica circense per effettuare tale leggiadra operazione senza restare sfigurati a vita).
A questo punto dispensate, al pari di un oracolo greco, sufficienti maledizioni a tutti gli astanti. Chiudete i cani e Geghe in una stanza con le segreta speranza di trovare, al momento della riapertura dell’uscio, almeno un paio di corpi esanimi sul pavimento.
Convincete con garbo Jay ad asciugare l’intera casa: per arrivare a questo risultato è indispensabile trattarlo nel modo a lui più consono, ovvero come uno schiavo di colore nella Louisiana dei primi dell’Ottocento al servizio di una padrona bianca che passa molto del suo tempo (libero ma anche lavorativo, perché no) davanti al monitor.
Dedicate 5 minuti del vostro preziosissimo tempo a convincere La Vicina, tramite soavi caròle, che chiamare la forza pubblica sarebbe un inutile e dispendioso spreco di energie: in fondo anche quello che il nostro Premier ha organizzato a Villa certosa in occasione del capodanno era solo un innocente convivio di personalità eterogenee (Solo che loro si trovavano in un immenso parco contornati da ori ed incensi, e non in un giardino pieno di vecchie semprocchie con due monatti con la fregola della billibestia).
Avvicinatevi a questo punto alla lavatrice con circospezione, quasi foste sotto i tempestosi cieli di Giorgione: ricordatevi che per consacrare un oggetto dovete prima esorcizzarlo. Portate con voi il libretto di istruzioni, sì, quello che per anni avete utilizzato per fermare il piede traballante del tavolinetto monco. Risulterà del tutto inutile allo scopo (se non controproducente) perché privo della italica traduzione. Rassegnatevi: questa non è che l’ennesima testimonianza del fatto che le stronzate sono particolarmente contagiose.
Confortatevi pensando a Pindaro, e a quanto anch’egli debba essersi sentito estraneo nell’epico scontro di Maratona. Smontate quindi ad intuito il quadro del mefitico elettrodomestico, dopo aver sparpagliato ovunque preziosissime viti e bulloni che scoprirete essere stati forgiati in pezzi unici dall’astuto produttore.
Solo a questo punto scoprirete che il problema era, banalmente, nel filtro.
Coraggio, pensate a quel pugno di galeotti ingiustamente condannati alla pena capitale che giacevano nelle segrete del Panopticon e troverete in voi la forza per rimontare il tutto.
Se ci riuscite sappiate che avrete diritto a congiungervi carnalmente con Sara. Tranquilli, nelle condizioni in cui sarete dopo il montaggio è un sacrificio che non dovrebbe durare più di un paio di minuti (ma figuriamoci, per voi è già troppo). Portata a termine l’opera scoprirete che la lavatrice, pur funzionando, è diventata appena appena rumorosa. Diciamo quanto una rave metropolitano.
A questo punto prima di legare la corda alla trave del soffitto e dire per sempre addio al mondo cosiddetto civile aspettate un attimo. Ricordatevi che una soluzione, bene o male, c’è QUASI sempre.
Insonorizzate completamente la vostra camera da letto. E’ l’unico metodo, fidatevi. Il prescelto che si occuperà dell’annoso problema della fonoassorbenza dovrà essere persona capace ed esperta (andrà benissimo l’ingegnere del suono degli ultimi dischi dei Pink Floyd o in alternativa lo spettro di Syd Barrett in persona).
E custodite gelosamente l’ennesima perla della vostra Saruccia: essere Disadattati non è una scelta, è una presa di coscienza. Si può non saperlo prima di rendersene conto ma, comunque, si rimane disadattati per sempre.
*Dò stann l’matt. Jii nun’gé la fazz cchiù. Sciatavinn, malaedett a cchedda diì:
Questo posto è pieno di persone strambe. Temo di non riuscire più a reggere la situazione. Perché poi questi simpatici personaggi non cambiano residenza? Benedetto quel giorno.
Erba
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: cassetta2
il 30/10/2023 alle 18:35
Inviato da: What weather today
il 12/04/2022 alle 14:11
Inviato da: Weather
il 12/04/2022 alle 14:10
Inviato da: Weather forecast
il 12/04/2022 alle 14:10
Inviato da: panglos
il 15/03/2021 alle 09:54
CERCA IN QUESTO BLOG
MENU
Guida Michelin
I riciclotteri
Lido Boscoverde
Vini e cucina
Pizzeria S. S.
Striscia la scarogna
Vuoi il mio posto
Programma elettorale
Controdecalogo
Cara ti amo
Mi vendo
The M.M. 1
The M.M. 2
Moratoria dello zigote
Gioventù bruciata
Silvia e Debbi
68
Venghino siori venghino
La grandezza di una nazione
Il segreto per diventare ricchi
Dai diamanti non nasce niente...
Illecito Sollecito
L'Intervista
Intervista col vampiro
In nome del Padre
L'intervista (3)
Il Gattopardo
Dell'Incognita e della Radice
Alla cortese pazienza dei lettori
Così fan tutti
Inviato speciale
La casualità dell'impasto
L'Arpia e il peloso
L'Undicesimo comandamento II parte
L'undicesimo comandamento
Mai dire mai - seconda parte
Mai dire mai
Arrivederci a presto
Un tranquillo weekend di paura
ma li mortacci mia
Superciuk
Casa dolce casa
Certe notti
Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio
Niente di nuovo sul fronte Sud
L'Allerta
La Sciura (?) Sara