S_CAROGNEAvvertenze: questo è un blog, bipolare come i più comuni disturbi dell'umore |
Sara
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Vecchio Paz
Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
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Post n°112 pubblicato il 01 Novembre 2007 da sara_1971
La vostra inviata speciale oggi vi parla dall’inferno, dalla bocca della sua personale voragine a forma di cono rovesciato. Il mio amico depressionario ed io ci siamo conosciuti lì dove giacciono i morti, tra i fiori e le fotografie, in un momento in cui mi sembrava impossibile continuare a vivere nell’ottimismo di linde villette a schiera, altalene dondolose, giardini verde speranza e coniglietti di peluche. La sottoscritta era affetta da un bisogno pagano di pregare e cercava qualcuno con cui recitare il rosario lui invece portava il basto di un passato pesante di colpe e menzogne: abbiamo fatto solenne giuramento di amicizia sopra le ceneri dei morti, unendo la miscela di diverse e sbagliate solitudini. Non si può disfare il passato, cambiarlo: quello che si può fare è raccontarlo, lo diceva anche Levi e sì che di passati gravosi se ne intendeva. Lui ha un passato da tossico (di quelli veri, sia chiaro, quelli che fottono la playstation del fratello della ragazza per rivendersela la sera stessa) abbinato a tentativi di redenzione in comunità (una allegramente gestita da Scientology) regolarmente finiti in fuga. I suoi genitori lo hanno ripetutamente pianto morto perché quando un bruciatone non torna a casa per mesi c’è poco da sperare, invece, a sorpresa (giusto il tempo di beccare l’epatite) è tornato ed ha smesso. Poi, panta rei, ci siamo conosciuti noi (no, non stiamo insieme, non fate domande idiote, ci sono solo diventata amica). Attualmente è single, ha perso il lavoro e ieri mi ha comunicato che tra qualche tempo sarà costretto a lasciare la catapecchia in cui abita. Ora. Premesso che grazie alle mie vicissitudini (fatevi una padellata di fatti vostri e non chiedetemi chiarimenti in pvt) di solito nelle conversazioni amichevoli io monopolizzo sfighe e dolori diventandone l’interprete principale (non di rado vengo persino candidata all’Oscar), devo dire che con lui non riesco ad occupare per intero il proscenio e mi devo accontentare di fare da spalla. E così, tra i gironi della mia mente, è iniziata a circolare l’idea (che Erba ha prontamente definito ricorrendo agli aggettivi letale e infausta) di ospitarlo a casa mia. Per qualche tempo, si intende. Sì, lo so, c’è la storia dell’epatite che non aggrada, però l’idea di lasciarlo solo, ove possibile, mi garba ancora meno. O no? |
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Ok... altre cazzate per fare volume? :)
Passo indietro: aglio e paletti di frassino, vampiri, Transilvania (Romania) e quindi rumeni, tutti morti quindi morti viventi, e di nuovo vampiri, i morti viventi di 'professione'. Vampiri, Transilvania, Conte. Conte Vlad, ossia... Dracula (che poi era principe e non conte, Vlad Tepes). Claro?
PENTAGONO! Pentagono, pentagono, pentagono, pentagono, pentagono, pentagono, pentagono, pentagono, pentagono, pentagono, pentagono, pentagono, pentagono, pentagono, pentagono, pentagono, pentagono, pentagono, pentagono, pentagono, pentagono, pentagono, pentagono, pentagono...
Avevi ragione, Erba. Il cilicio m'attende.
Rientra decisamente fra i post di difficile commento, parli di fatti personali e commentarli è difficile.
Certamente non sei qui a richiedere consigli, e questo mi rasserena giacché appartengo alla categoria di quelli che avrebbero bisogno dei consigli degli altri, anche se al valore di un consiglio non ci ho mai creduto, vale per la durata della sua esposizione.
La convivenza non è mai facile, non lo è quando nasce da bisogno di stare insiemedi due partner che in fondo hanno obiettivi comuni, meno che mai lo è quando dettata dalla necessità. Questo per dirti che sicuramente qualche rogna la incontrerai.
Detto questo, personalmente esprimo la mia approvazione per la tua iniziativa, in una situazione analoga probabilmente mi sarei comportato allo stesso modo: accidenti c'è un amico che sta per andare per strada, non gli do una mano.
Contemporaneamente esprimo la mia rabbia verso una società che lascia al privato, al singolo, il compito di sopperire a carenze istituzionali: una società che non da una risposta a chi è in procinto di andare a dormire sotto i ponti o a chi già ci vive e a chi rischia di non avere di che mangiare è una società che ha fallito.
Queto lo sapevamo anche prima del post di Sara, il post di Sara non fa altro che ricordarcelo.
Direi che sarebbe stato meglio se Sara avesse dimostrato la sua amicizia aiutandolo nella ricerca del ponte più confortevole; avrebbe potuto poi, Sara, munirsi di un capace thermos col quale portare un brodino caldo tutte le sere al suo amico.
Considerando il carattere di Sara, sono convinto che anche al suo amico, dopo alcuni giorni di convivenza, questa sembrerà la soluzione più saggia.
E' lo scotto da pagare alla celebrità... Hai voluto essere una blog-star? Ed ora arrangiati il pubblico ludibrio.
P.S.: Sul babysitting a gratis ci farei un pensierino...
Tutti quelli che hanno figli per un numero pari ad N+1 con N!=0 hanno bisogno di un baby-sitter, non dire assurdità.
Erba, vuoi contestualizzare i tuoi interventi, per cortesia? Così generi solo tanta confusione rendendo meno fruibile questo comune, educativo, spazio telematico. Eh!
E Sara, Sara dov'è? Non se la sarà mica presa per la facilità con cui mi lascio distrarre da te? :|
Io ho studiato al Politecnico di Bari. Tu?
Addio.
Va be', lasciamo perdere, l'audience non è fra le più indicate per questo genere di disquisizioni...
Quasi quasi vado a rifarmi gli occhi da notedamore...
(Su, fa' uno sforzo, visto che io sto sorvolando sull' uso disperante della punteggiatura...)
(Ma quale essere sfigato lavora il ponte di Ognissanti?!)
Ciau.
Per intanto piglia e porta a casa il lavoro, per il resto si vedrà.
Pochi giorni fa eri sul punto di tagliarti le vene perché temevi che non ti avrebbero rinnovato il contratto e oggi invece di offrire da bere a tutti (una cena ai più fedeli frequentatori del blog...) piangi perché devi cambiare sede.
No, no, dai retta a me, il tuo amico scappa via prima che siano passate due sttimane...