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Un blog creato da sara_1971 il 13/07/2007

S_CAROGNE

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Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...

 

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RECENSIONI Tuttalpiù muoio di Albinati e Timi

Post n°35 pubblicato il 15 Agosto 2007 da sara_1971

Il libro è un viaggio a ritroso nel passato del protagonista Filo, attore teatrale balbuziente, quasi cieco e omosessuale senza il becco di un quattrino, narrato in una prima persona tendenzialmente biografica.

Quando si scava dentro il proprio vissuto, e lo si fa con rabbia, senza domandarsi se la propria vita potesse essere diversa, quello che si ottiene è una catarsi liberatoria in un ordine cronologico di cui spesso salta la traccia.

Da una Umbria ancora legata ai ritmi della campagna fino alla Roma modaiola e alternativa, passando per la propria infanzia difficile, gli amori vissuti e quelli soltanto desiderati, gli incontri gay alle “Spiagge”, la cugina disabile, le zie, il rapporto con la sorella Cristina, tutto è sconfitta e arte dell’arrangiarsi, in un crescendo di emarginazione e attacchi epilettici.

La vita, scriveva Pirandello, o la si vive o la si scrive. Filo ha scelto di rappresentarla attraverso un personaggio devastato e devastante, tra disincanto e fatica di vivere.

La struttura della narrazione è minimale e rende bene l’idea del personaggio, lo stile  è denso di accordi fulminanti, quasi fosse una partitura bivocale.

La balbuzie tra le sue dita diventa più lieve e consapevole e la babele di sotterfugi e traumi e inclinazioni sessuali diventa patrimonio universale da confessare con pachidermica sincerità e inguaribile ottimismo antropologico.

Il teatro è tutto ciò che Filo ha ed è una delle poche cose che non riesce a distruggere, il palco è quello dove ci esibiamo tutti. E tu che leggi, anche se sei abituato a preservarti dal dolore, non puoi fare a meno di soffrirci.

Una irrefrenabile e tragica comicità che solo taluni sanno portarsi addosso senza usarla come monito o come scusa, che ti raggiunge in mezzo a sospiri di sollievo per non essere nato così sfigato.

Voce narrante ritenuta autoreferenziale e soprattutto volgare dalla frangia di lettori più ortodossi, ma veritiera e che va sempre a segno. Esattamente quello che diventa una voce quando pensieri viscerali sono finalmente liberi di posarsi su carta.

Un linguaggio della complicità e della comunicazione che riesce nel compito non facile di evocare delizie e atrocità anche al di fuori del romanzo, lasciandoti la fastidiosa sensazione che la convivenza tra uomini sia qualcosa di più di un letto disfatto. E la inadeguatezza lo scotto da pagare per non essere un adulto maschio bianco della varietà comune.

Leggetelo: a scuola, in parrocchia, sulla pista di pattinaggio, nella giungla dei ritrovi gay, tra le quinte del palcoscenico, a letto. Ancora: in piedi sulla metro, sugli autobus, camminando per strada, a letto, dietro i fascicoli in ufficio: leggetelo.

Perchè ci sono cose che vorremmo dimenticare ed invece siamo costretti a portarci sul groppone, perché non è che ci sia dato sempre di scegliere, perché la realtà è greve ed è sempre bene riuscire ad emozionarsi al di là del bene e del male. E questo è un libro che spinge il lettore ad amare. E non solo il teatro.

Sconsigliato: a quelli che hanno appena scoperto che il proprio figlio/partner/ è omosessuale (aspettate qualche mese a leggerlo, ve lo dico col cuore, giusto il tempo di abituarvi all’idea), a quelli che leggono solo per farsi una cultura, a quelli che nelle disgrazie altrui non vogliono entrarci perché hanno già troppi problemi, a quelli che io i froci proprio non li sopporto.

Consigliato: a tutti gli altri, a quelli che non temono furore e tenerezza soprattutto.

PS: La recensione arriva con notevole ritardo dato che il romanzo è stato edito nel marzo 2006 ma la frenesia che ti prende quando un libro ti piace non ti fa riflettere molto sui tempi e sui modi dello scrivere.

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 15/08/07 alle 11:04 via WEB
Vedo che nemmeno il 15 rimani inoperosa ;) P.
 
 
sara_1971
sara_1971 il 15/08/07 alle 11:16 via WEB
Restare avvinghiati alla tastiera è evidente sintomo di grave sociopatia... ma vedo con piacere che anche tu sei dei nostri... :)))
 
nagual62
nagual62 il 15/08/07 alle 11:21 via WEB
oh qualcuno che apprezza il disturbo bipolare della personalità! bel blog, buona dose di vetriolo, ironia...... :) //nagual
 
 
sara_1971
sara_1971 il 15/08/07 alle 11:23 via WEB
Bisogna fare di necessità virtù.... ;)
 
dunja76
dunja76 il 15/08/07 alle 15:17 via WEB
Tuttalpiù muoio... grandioso Timi... ;)
 
 
sara_1971
sara_1971 il 15/08/07 alle 15:22 via WEB
Concordo: Grande Timi!
 
lacolpadiesistere
lacolpadiesistere il 18/08/07 alle 16:16 via WEB
AMMIRO LA TUA SCRITTURA BRIOSA,LEGGERA E,NELLO STESSO TEMPO,COSì RIGOROSA,SORVEGLIATA E DENSA. GIANNI
 
 
sara_1971
sara_1971 il 18/08/07 alle 19:01 via WEB
e anche sociopatica!!!! ;)
 
Red1dgl
Red1dgl il 20/08/07 alle 00:24 via WEB
bel blog! passavo di qui per caso e ho trovato questo post...il post dedicato a un libro bellissimo! Mi è piaciuto un sacco questo libro..io l'ho letto a Maggio 2006.. P.s. la voce del video a sinistra è simpatica! è la tua, no? ciao! un abbraccio! ;)
 
 
sara_1971
sara_1971 il 20/08/07 alle 11:25 via WEB
Thanks. Confermo: il libro è davvero bellissimo... No no, la voce non è mia: il video è di congus ma questa è un po' anche casa sua, diciamo...
 
luthorlex
luthorlex il 20/08/07 alle 11:36 via WEB
Buongiorno a tutti...sono Ugo Fosforo! Mi pare si chiami così...no? Ciao Sara...come stai? ;-)
 
oliviaspaghetti
oliviaspaghetti il 22/09/07 alle 00:18 via WEB
Grande Filippo! l'ho conosciuto ed è davvero un personaggione.. Buonanotte, Olivia Spaghetti
 
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