S_CAROGNEAvvertenze: questo è un blog, bipolare come i più comuni disturbi dell'umore |
Sara
AREA PERSONALE
Vecchio Paz
Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
Cazzaturificio: esperienze e profezie di sfiga
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Preghierina: Nostra Signora delle Disgrazie beato chi non ti conosce perché sua è la pace della mente e del corpo ma soprattutto degli zebedei non fracassati.
(Te possino)
Alè si parte, la valigia ce l’ho e fortunatamente non è quella di un lungo viaggio (considerato chi devo incontrare), PC o meglio Notebook per i pignoletti (che qui son tanti, milioni di milioni e tutti scassamaroni) in auto insieme alla mercanzia richiestami dall’Innominabile.
Squilla il Telefono (ma forse dovrei dire Piange il Telefono, e non solo in onore di Modugno).
Si!? – rispondo esitante.
Uè dove stai? – E’ lei, la maledetta.
Sto partendo.
Bene due cosette veloci… ricordati che quando arrivi mi devi giocare il superenalotto, prendi una quota di un sistema con il superstar da 12 euro ché stanotte ho fatto due sogni: uno era un incubo e invece l’altro una bella profezia, poi ti dico.
Ehm no grazie non voglio sapere niente, risparmiami.
Stavolta me lo sento dai che…
Si pure io me lo sento che stavolta ti strozzo.
Poi già che ci sei giocami anche il Win For Life. Mi hai comprato la piastra per i capell? Ok, ci vediamo là, mi raccomando non fare tardi e non ti dimenticare niente. Ma sei contento di rivedermi?
Guarda non vedo l’ora anzi non sto più nella pelle… a dopo va’…
Se fossi furbo simulerei un guasto all’auto ma siccome non lo sono parto.
Sei arrivato? Mi hai giocato il superenalotto?
Sì, sono arrivato ma ancora non te l’ho giocato (maledettatè, dammi il tempo): scusami ma prima ho fatto un salto in Hotel a scaricare il bagaglio poi ho fatto rifornimento e adesso sto andando…
Vabbè vai muoviti. Ci vediamo dopo. Ma dimmi sei contento di rivedermi? ”
ANCORA??? Sì sì basta che adesso non ti fissi troppo su ‘sta cosa e poi non mi angosciare per favore …. piuttosto la figacciona è con te?
Tu Tu Tu
Mette giù il telefono… ma che maniere!!!
L’arrivo della diva (attempata) è uno di quegli arrivi trionfali, da Wanda Osiris dei poveri. I bagagli ovviamente li scarico io e glieli porto pure in camera dove prima di entrare mi fa togliere i calzari (non vuole che si entri nella sua stanza con le scarpe, rendiamoci conto. Ha cercato di obbligarmi a togliere anche le calze ma ho resistito).
Poi mi saluta, cara come al solito:
Stasera vengo da te e mi faccio la doccia, poi mi piastri i capelli.
Perché non ce l’hai il bagno?
Sì, ma nel mio non voglio far casino per cui vengo da te.
‘Tacci tua e mai che dici la parolina magica eh?!
Quale parolina magica?
Per favore, no!?
Ma Vaffanç°@# e prenota al giapponese che stasera mangiamo là.
Mi verrebbe da chiedere al nipponico se preparano il “ Fugu” (o pesce palla) ma poi mi rassegno e prenoto. Sento che saranno giorni duri ma sono temprato per cui dopo che la Wanda mi ha incasinato il bagno come non mai, adoperando il mio docciaschiuma ed il mio shampoo (costoso) e dopo che ha cosparso di capelli tutto il pavimento (perché Sara perde i capelli, se non lo sapevate ora ve l’ho detto) mi appresto a stirarle i capelli con la sua nuova piastra Remington costatami una fortuna (54,90 euro che ancora mi deve restituire).
Fai piano, non vedi che me li stai tirando, mi fai male cerca di essere più delicato, sei una bestia, non capisci nulla di capelli, se fai così non troverai mai moglie.
Saruccia ce l’hai ancora il piercing sulla lingua? Tirala un attimo fuori che lo voglio vedere…
Finalmente si parte. Siamo in tre: Sara, la figacciona ed io. La voracità della Divina a tavola è pari soltanto alla sua capacità di scassare gli zebedei e se poi si tratta di sushi…
Beh, che dire se non che la sveglia tutte le mattine era fissata alle cinque perché la matta ci voleva giù nella Hall per andare a passeggiare in riva al lago, a pranzo cucina cinese e la sera giapponese salvo una giorno in cui siamo stati in una pizzeria sprovvista di bagno.
Per fortuna era a pochi metri dall’hotel. E certo. Una fortuna davvero.
(Io, contrito): Sara faccio un salto in albergo perché non ce la faccio più.
(Lei, soave): Ma non se ne parla nemmeno: non vorrai mica lasciarmi qui da sola? (la figacciona non era uscita con noi perché esausta). Aspetti e ci vai dopo aver mangiato. Sei un bambino? No. Sei incontinente? No. E allora trattieni!
Credo che nemmeno l’inquisizione spagnola fosse così, quel sant’uomo di Torquemada in confronto era un angelo. Maledetta, l’unica soddisfazione me l’ha data quella santa donna di un’amica di Sara che s’è aggiunta all’allegra comitiva solo in seguito, una ragazza che avevo già conosciuto a Bari e che mi ha pubblicamente ringraziato per averle portato il caffè: son soddisfazioni eh, mica come quell’altra!!! E finalmente arriva lunedì mattina: facciamo colazione e ci salutiamo e Sara si accomiata così: Dobbiamo farlo più spesso, volendo anche il prossimo mese: che ne dite se ci ritroviamo qui e passiamo 4 – 5 giorni insieme? La figacciona, l’altra bimbominkia ed io ci guardiamo inorriditi, facciamo gli scongiuri e rispondiamo, in coro: Ma certo Saruccia quando vuoi …
Viaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa !!!
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Erba
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