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Un blog creato da sara_1971 il 13/07/2007

S_CAROGNE

Avvertenze: questo è un blog, bipolare come i più comuni disturbi dell'umore

 
 

Sara

 

AREA PERSONALE

 
 

Vecchio Paz

Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...

 

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Addio alle armi (prima parte)

Post n°786 pubblicato il 17 Aprile 2015 da erbavoglio_70

Se tutto può diventare banale, tutto può ridiventare meraviglioso. Che cos’è il banale se non il meraviglioso fatto decadere dall’abitudine?”


(Uno di quei giorni in cui è comodo avere un'amica. )


Il flusso rassicurante, e tutto sommato indistinguibile, di giornate caratterizzate da tenerezze, telefonate, racconti, orgasmi e... è interrotto.

Povero cuore - un tempo così viziato dall'altro! -ridotto al suo mortificante ruolo di organo vitale. Immagini multiple e sfavillanti (forse mendaci), immagazzinate per anni, sono finalmente analizzate con gli occhi di un passante.

Qualcosa determina un brusco cambiamento di rotta. È un momento drammatico, per una storia. È il caos. La quiete.

Inevitabile un po' di ebbrezza, si attendono novità: è l'emozione per un viaggio, per un pacco a sorpresa, per una lettera inattesa. Arriva la rivelazione che sì, in quegli anni trascorsi curvi su una persona (una!) - chissà poi perché lei e non un'altra -, il mondo ha continuato irrispettosamente ad esistere, non si è fermato estatico a guardare lo spettacolo.

Possiamo scegliere di (ri)salire sulla giostra o di reclinare sdegnosi la testa e concederci un periodo di lutto, o di meritato riposo.

Ci attendono, insomma, novità. Non cose eccezionali, forse, ma cose delle quali avere la massima considerazione, profondo rispetto. D'accordo, è accaduto un sacco di volte, ma guardate che non è un momento da banalizzare.

Nuovo è il modo di andare a dormire, di fare l'amore, di abbandonarsi ai sogni, di svegliarsi, di controllare l'e-mail, di scegliere un vestito, di organizzare la giornata, di relazionarsi con gli altri.

Sì, ma prima? Cosa è successo? Fermiamoci un attimo prima dell'interruzione.

C'è qualcuno in sala macchine che, resosi conto del lavorio sommesso di un gruppo numeroso di Lillipuziani, dice “Basta!”: è il momento della decisione, l'effetto di qualcosa non facile da descrivere. Svariati impulsi partono molto tempo prima, incontrollati, sensibili e autonomi, li crea quasi il nulla (mentre la persona che ne subirà le conseguenze è lontana, o semplicemente distratta, è inconsapevole, anche se forse uno strano presentimento, subito scacciato dall'imponente mole di parole d'amore dette negli ultimi mesi, la pervade, disturbando il suo sonno).

Ebbene, a un certo punto (sì, ma quando? Dio mio come è meraviglioso l'animo umano!) è chiaro che rienne va plus.

Attenzione. L'altro, ancora, è inconsapevole. [Interessante quello che dice Baricco della cartina della Francia in una delle Palladium Lectures!]

Nonostante la forte imprevedibilità dell'evento tutto, qui non ci sono molte alternative. Per quanto la cosa vi annoi profondamente, dovete avvisare l'altro, renderlo partecipe del fatto che il bozzolo si è rotto, che il modo in cui si vogliono fronteggiare le emergenze è cosa del tutto personale, ma che insomma ormai non c'è più nulla da fare, ci sono processi i-r-r-e-v-e-r-s-i-b-i-l-i.

Questo è l'aspetto più creativo (sì, lo è!) e crudele della nostra esistenza. Irreversibile, una parola tremenda per quelli un po' codardi, poco propensi al rischio. Irreversibile, che paura! Verrebbe voglia di chiedere un po'di grazia. Si potrebbe fare una prova, un tentativo e poi...? No, non è possibile, lo sapete. Ribadiamo: irreversibile, anche perché il problema – forse - è solo vostro.

Sempre così propensi al dramma e al rigore, all'uso delle definizioni. Ma qui non siamo a scuola E lo sappiamo tutti che per sempre detto ha un significato diverso da per sempre scritto. Oppure, concentriamoci sulla opportunità di dire Ti amo. E che ci vuole? Non è mica – questo - un processo irreversibile! Ditelo, cazzo. Cosa vi costa dire Ti amo? Va detto. A un certo punto va detto, altrimenti si scoraggia l'avversario. (Sì, avversario. Perché di questo si tratta, perché è altro da voi, perché vi può ferire, e lo farà.) Ditelo, perché non si può essere originali a tutti i costi. Il fatto che voi non riusciate a dirlo - o a sentirlo dire - senza che vi pervada una strana sensazione (quasi che certe parole possano essere pronunciate degnamente solo da Darcy per mano della Austen), che voi pensiate di non essere ancora sufficientemente evoluti, o che voi non siate in grado di firmare un per sempre perché è un atto irrazionale, e avete ragione, beh, insomma, è un problema vostro. (Potete prendere fiato.)

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Commenti al Post:
erbavoglio_70
erbavoglio_70 il 17/04/15 alle 10:33 via WEB
Hola! Perdonate la lunga assenza, ma è un periodo in cui il mio diavoletto custode è particolarmente creativo. Immagino che le critiche - come sempre costruttive - non mancheranno. Soprattutto quelle di Panglos. A mia discolpa dico solo che questo post era previsto per San Valentino... E poi sono stata clemente: la seconda parte la rimando a tempi migliori! Have a good day.
 
 
aridipiu
aridipiu il 18/04/15 alle 13:35 via WEB
..mi sa che Panglos si è innamorato di fb!
 
aridipiu
aridipiu il 18/04/15 alle 13:34 via WEB
L'alternanza dei momenti brutti e quelli belli! E' la vita...
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Sara_1971 il 18/04/15 alle 22:01 via WEB
In certi passaggi scrivi cose davvero intelligenti... è così strano!
 
 
erbavoglio_70
erbavoglio_70 il 21/04/15 alle 12:03 via WEB
Sara, tesoro mio: questo commento mi ripaga di tanti torti subiti! Anche io ti voglio bene.
 
terremoto77.d
terremoto77.d il 21/04/15 alle 10:36 via WEB
Erba cara, temo che Ari abbia ragione....Panglos ci ha abbandonati. Che tristezza.
 
 
erbavoglio_70
erbavoglio_70 il 21/04/15 alle 12:01 via WEB
Ehi, Terry! Ehm... come ho detto a mia figlia quando gli One Direction si sono divisi: "Ce ne faremo una ragione". Buona giornata!
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Speranza il 21/04/15 alle 20:53 via WEB
E c'è ancora qualcuno che si meraviglia perchè non si fanno più figli... Incredibile!
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 21/04/15 alle 12:18 via WEB
Ti amo.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Speranza il 21/04/15 alle 21:09 via WEB
E' bello sentirsi dire: ti amo. Mentalmente, nel caso di gravidanza inattesa, da un senso di stabilità.
 
panglos
panglos il 21/04/15 alle 12:56 via WEB
Erbuccia, Ce ne faremo una ragione lascialo dire a Renzi.

Così come uno psicanalista, Panglos mai abbandonerebbe le sue pazienti.
La domanda è:

S_CAROGNE è stato riaperto perché le autrici si annoiavano o per rimettere in piedi un progetto qulturale?

Non io [Il Sommo Panglos] ma un tuo conterraneo [L'Infimo Paolone] ebbe a dire "... e poi qui parlo solo con te".

Un Blog non è 'Posto e scappo via', un Blog è 'Posto e curo il dopo-post'... 'Posto è scappo via' è un Postificio.

Lo so che non mi ami più... ma me ne farò una ragione.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Speranza il 21/04/15 alle 20:56 via WEB
"qulturale" è molto figo!
 
   
aridipiu
aridipiu il 22/04/15 alle 17:54 via WEB
Amico/a, lei non ha idea del livello culturale delle persone che postano e che girano in questo blog!
 
     
panglos
panglos il 22/04/15 alle 18:00 via WEB
Dipiù, credo che il 'molto figo' sia un complimento... credo... 'Speranza' deve aver colto il senso della 'q'.
Piuttosto mi sarei aspettato una tiratina d'orecchi per quella 'e' accentata.
Giuro, è stato un errore di battitura, giuro!
Un saluto a Dipiù, una stretta di mano a Speranza... piacere
 
     
Binxus
Binxus il 24/04/15 alle 15:23 via WEB
Non è un problema: nemmeno io sono a conoscenza del mio esatto dislivello culturale.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Speranza il 22/04/15 alle 19:31 via WEB
Moccia (siamo nell'ambito del popolare) è un simbolo culturale? Molti lo pensano, molti storcono il naso. Un arco di tempo più ampio lo stabilirà. Ovviamente non si potrà mai paragonare il "Federico" ad un "Alessandro Francesco Tommaso Antonio Manzoni". Non tutto ciò che fa parte della cultura è da considerarsi sullo stesso livello. Alcuni per differenziare hanno inventato il termine "qultura".
 
 
panglos
panglos il 22/04/15 alle 20:29 via WEB
Interessante scoprire che c'è chi si interroga su se Moccia sia o no un simbolo culturale, tanto interessante quanto inquietante.
E' da sempre che chi si spara la posa da intellettuale tende ad assurgere a simbolo culturale ciò che altro non è che pattume per fruitori di bocca buona... le stronzate che sparavano questi (pseudo)intellettualini snob negli anni 80 sul cinema 'popolare' costituito poi totalmente da filmacci da serie C.

In ogni caso con il mio 'progetto qulturale' era da intendersi 'progetto culturale portato avanti da chi non si prende troppo sul serio'

Certo di aver fatto cosa gradita, nuovamente saluto.
 
Binxus
Binxus il 24/04/15 alle 15:21 via WEB
Che cos'è un simbolo culturale? Il frutto della cultura generale o una fonte di acculturamento?
 
 
panglos
panglos il 25/04/15 alle 11:32 via WEB
Non saprei dirti, Binx, se il simbolo culturale provenga dalla cultura o determini l'acculturamento.
Io, nel dubbio, quando vedo un simbolo culturale scappo via... potrebbe essere infettivo.
 
   
terremoto77.d
terremoto77.d il 25/04/15 alle 11:55 via WEB
Panglos, è una gioia ritrovarti qui. Se l'arte è cultura e la cultura è arte, qui vedo diversi artisti.
 
     
panglos
panglos il 26/04/15 alle 10:04 via WEB
Terry, quasi certamente sei quella che ama i fichi [tieni conto che un'età ce l'ho anche qui], anzi, dovessi ignorare di essere un bel pezzo avanti sula via dell'Alzheimer direi 'certamente'.

Panglos è sinonimo di S_CAROGNE... vaga altrove portando la sua cassandrina verità, ma come Ulisse sogna di ritornare ad Itaca.
 
     
panglos
panglos il 26/04/15 alle 10:05 via WEB
Cazzo, ma so' proprio bravo!!!
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Speranzoso il 25/04/15 alle 18:01 via WEB
sig. Panglos, prima o poi ti becchi anche tu l'infezione, puoi allontanarti e fuggire quanto vuoi, ma poi arriva proprio quella che fa un baffo a qualsiasi vaccinazione.
 
     
panglos
panglos il 26/04/15 alle 10:08 via WEB
Per non beccarsi l'infezione non è necessario vaccinarsi, è sufficiente stare lontano dalla fonte di contagio... io, per esempio, sto lontano da Moccia
[certamente da qui a diec'anni la ggente si chiederà ciò che mi chiedo io: 'Moccia chi?']
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Speranza il 25/04/15 alle 15:11 via WEB
Il vecchio modo di intendere la cultura era sbagliato perchè si fondava su delle certezze. Oggi, nella nuova cultura, a tali “certezze infondate” sono subentrate le “incertezze fondate”... Di sicuro c'è solo che stiamo girando tutti quanti su di una palla in mezzo ad altre palle sparse nell'universo (tutti i giorni, che 2 palle!)... vai a capire perchè?
 
 
panglos
panglos il 26/04/15 alle 10:11 via WEB
Lo dico da sempre... 'Due persone che si amano sono due palle che girano nel vuoto dell'Universo'... qualcuno mi dice che non è una delle mie migliori metafore.
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Speranza il 26/04/15 alle 22:27 via WEB
Non so se è una buona metafora. Dicono che lo spazio in astronomia non e' vuoto, non in modo assoluto, contiene radiazione e qualche atomo. Ho la sensazione che effettivamente la nostra non sia una vera e propria vita. O meglio, noi siamo materia che ha coscenza di se ma ... Vabè, lasciamo perdere, torniamo nella realtà, o per lo meno nell'impressione che i nostri sensi limitati hanno di essa... Due persone che si amano non è "l'amore che strappa i capelli" (tanto per citare il "Faber") E nemmeno un raptus irrefrenabile, quelle sono altre cose. Penso sia semplicemente il proposito di camminare insieme verso una meta, costruire una casa, in due, pietra su pietra. E' la percezione di una simpatia di fondo che permarrà nonostante tutto.
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Speranza il 29/04/15 alle 20:07 via WEB
In poche parole, un rapporto di coppia vivo, autentico, simpatico, intelligente, sincero, vivace e totalmente appagante. Per fare un esempio pratico: il contrario degli autori di questo blog e dei suoi partecipanti.
 
     
panglos
panglos il 30/04/15 alle 18:58 via WEB
Che lo spazio cosmico non sia vuoto è una verità accertata; la materia che viaggia in forma di atomi e particelle subatomiche nel cosiddetto 'spazio vuoto' pare che sia in quantità superiore alla materia addensata a costituire corpi celesti.
Molto bella perché Pirandelliana [amo... amavo?... Pirandello] 'torniamo nella realtà, o per lo meno nell'impressione che i nostri sensi limitati hanno di essa'
Sull'amore molto avrei da dire. Faber sbagliava nel definire 'amore' quello che 'strappa i capelli'; no esiste l'amore che strappa i capelli esiste l'innamoramento che strappa i capelli.
L'amore è una fase successiva all'innamoramento; l'innamoramento è una psicosi che ci fa vedere l'altro come unico oggetto desiderabile al mondo... non esiste nessun altro che lei (lui) che valga la pena di amare... solo lei (lui). Altro non è l'innamoramento, il vero innamoramento, che voglia di scoparci l'oggetto di cui ci siamo innamorati.
Poi ci si alza dal letto, se siamo stati così fortunati da entrarci in quel letto, ed è qui che scopriamo se amiamo o no.

Per quanto riguarda la tiratina d'orecchi ai commentatori e alle autrici per la loro scarsa partecipazione, ti pregherei di leggere i miei interventi in materia che posso sintetizzare con 'un Blog non è posto e scappo via'
 
LaFemmina
LaFemmina il 26/04/15 alle 12:48 via WEB
forse non l'ho capito:-) ma mi piace molto l'introduzione,è una citazione? m'ispira..è un periodo (lungo) in cui i significati di parole come monotonia e abitudine stanno cercando nuove utilità dentro la mia testa; anche la parte della originalità a tutti i costi m'ispira,mi rilassa sapere che posso essere banalmente io e che qualcuno magari sia pure felice di amarmi
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Il Maschio il 26/04/15 alle 20:09 via WEB
Felicità irrangiungibile.Ovviamente.
 
panglos
panglos il 01/05/15 alle 06:06 via WEB
"Sara! Chi era costei?"
 
panglos
panglos il 01/05/15 alle 06:07 via WEB
"Erba! Chi era costei?"
 
panglos
panglos il 01/05/15 alle 06:07 via WEB
"Delilah! Chi era costei?"
 
panglos
panglos il 01/05/15 alle 06:08 via WEB
"Panglos! Chi era costui?"
 
 
panglos
panglos il 01/05/15 alle 06:09 via WEB
... un genio fra idioti o un povero folle
 
panglos
panglos il 03/05/15 alle 13:08 via WEB
Panglos's FaceBook page

Io e Lolli abbiamo sempre avuto un rapporto conflittuale. Lolli pubblica un album "Ho visto anche degli zingari felici", il giovane Panglos [qualcuno non ci crederà, ma anche Panglos un tempo fu 'giovane'] lo compra. Perplessità di fronte al prezzo più basso di un vinile 'prima pubblicazione', perplessità per la filosofica giustificazione di Lolli [più o meno... 'non vale gran che, ve lo metto ameno']. L'ascolto non fu entusiasmante tanto da farmi apprezzare Lolli più per il senso di autocritica che per le qualità di compositore-cantante. Lolli tiene a Pisa un concerto nella chiesa sconsacrata di S. Chiara, ingresso libero. In una chiese(tta) che si sarebbe riempita già solo con dieci vecchiette desiderose di recitare il rosario si accalcarono decinaia di ragazzi affamati di musica, fra di essi Panglos. Io e Sergio [il mio amichetto del cuore degli ultimi anni del liceo e dei primi dell'Università] riusciamo a collocarci al centro della massa; Lolli era a non più di venti metri: non si vedeva un cazzo, la musica e la voce avevano la stessa qualità sonora degli altoparlanti dei Lager Nazisti. Accanto a noi un ragazzo... si alza sulle punte, si contorce con la testa per insinuare lo sguardo fra altre teste e poi esclama... "L'ho visto!!!" Panglos gli risponde, frenando un impulso teppistico per lo schifo di organizzazione, "O fortunato mortale!"... e poi va via... scappa via. No, Lolli non rientra fra i miei migliori ricordi.
 
 
panglos
panglos il 03/05/15 alle 13:09 via WEB
Qui non l'ho pubblicata per amore, ma per pietà.
 
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