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Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
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Post n°226 pubblicato il 28 Febbraio 2008 da delilah79
Diciannovesima settimana Quelle rare volte nella vita in cui mi sono trovata a fantasticare sul mio diventare madre, non c’era nulla di certo. Cambiavano contorni, pensieri, aspettative, cambiavano soprattutto le sembianze dei padri! Ma rimaneva una costante: il totale disinteresse verso il sesso del microcefalo. L’unico elemento che, di volta in volta, lo determinava era il nome. Mi piaceva Rossella? Il figlio immaginario sarebbe stato femmina. Francesco? Maschio. La costante è rimasta rafforzandosi con l’esperienza. Il punto è che fino ad undici anni ti raccontano la storia dell’ape e del fiore e tutto si ferma lì. Nessuno che minimamente accenni che le cose, nel mondo dei grandi, si complicano sempre! Tutti che temono o titubano, non sapendo cosa dire, come spiegare. Si potrebbe anche prendere il discorso alla larga, che so, partire, ad esempio, dall’ orata (si, lei, la stessa che cuciniamo al cartoccio) che salta allegramente dal maschile al femminile, o la gallina che, se si becca la tubercolosi diventa pollo! E le chiocciole? Le più pretenziose(!), hanno tutto, maschile e femminile, come gli uomini, si, gli intersex, almeno. Natura? Contro natura? Errori, orrori? Per alcuni malattia, per altri peccato mortale. Di certo realtà e, come tale, non trascurabile. E poi? E poi, sabato sera si va a teatro con un amico. Prima di entrare riconosco, tra la gente, la mia compagna di banco del liceo. Crescita, strade diverse, fili spezzati ci hanno allontanato, ma è sempre bello ritrovarsi di tanto in tanto. Mi scopre incinta. La scopro lesbica. Anna, la sua compagna; viso dolce su corpo mascolino. Sguardo intenerito dalle rotondità della mia pancia. Accenna al desiderio soffocato di maternità. “Sono sempre stata così”, mi dice la mia amica. “Non te ne sei mai accorta? Per qualche anno ti ho amata alla follia ed ero gelosissima dei ragazzi che avevi!” . Ride di gusto e il calice di rosso che ha in mano sembra riflettere la luce del suo sguardo. Ed io a chiedermi dove fossi stata in quel -per qualche anno-. Io, che continuavo a parlarle di Paolo della terza C e mi trastullavo nella bolla trasparente della mia ridotta consapevolezza, scoppiata, poco più in là, a contatto con l’esistenza e le sue molteplici sfumature. E’ che, a volte, le cose non le vedi, ma non per questo non ci sono. Altre volte, cercano di coprirti gli occhi fino a che, le cose (troppo a lungo soffocate e troppo superficialmente condannate) non ti esplodono davanti, in esasperanti ed esasperate, orgogliose rivendicazioni. Figlio/a mio/a, il sesso non è la sessualità. E’ solo un’etichetta, un po’ più evidente di altre. La prima di tante che ti si appiccicheranno addosso. Il contenuto è ben diverso, complesso e cangiante più spesso di quanto non si creda o non si voglia ammettere. Non me ne importa nulla di sapere qual è la tua etichetta e il contenuto dubito tu l’abbia già definito. Con questi pensieri andiamo, io e te, alla nostra seconda ecografia. Il battito è forte, sembra dire “Ehilà, ci si rivede!”. Cresci come un vitello. Sei di circa venti centimetri e pesi poco più di due etti! Sei sano ed il sesso, a quanto pare, è evidente. Sei: … Sei e basta. E a chi sarà spiazzato dal nostro “da definirsi in corso d’opera” e non saprà come risolvere l’annoso dilemma -tutina rosa o celeste?-, risponderemo che l’arcobaleno non ha sesso e può consigliare originali nuances. |
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Ciò che mi lasci senza parole è che fra i commentatori ci sono anche Sara ed Erba.
Saruccia, mi hai sempre fatto delle cazziate spaventose se commentavo sul post del giorno prima!
E poi per cosa, per un sito floreale gestito da un permaloso! Erba che cerca di piazzare Sara, Sara che parla di mattarelli, Robb che nella foga ignora sintassi e punteggiatura, Vuelo che si lascia andare alla deprecabile attività di hacker (GRANDE VUELO!)... siete impazziti tutti, non c'è altra spiegazione!
E tutto ciò ignorando questa perla di Delilah. Deliluccia, non sentirti trascurata, c'è qui panglottino tuo... anche se devo dire che sono un po' risentito, pensando di cornificare il tuo uomo hai pensato a vuelo...
Voglio dire, Delilah affronta due temi (1) Il sesso del nascituro (meglio maschio o meglio femmina?) (2) Quello più vasto del rapporto fra sesso e sessualità.
Faccio così: vado a ruota libera.
Quando ero un ragazzino e pensavo ad un eventuale figlio lo pensavo maschio. Non riuscivo ad immaginare me stesso padre, nel senso pieno del termine, di una femmina; pensavo che non sarei stato in grado di trasmettere tutto ciò che avrei voluto trasmettere. Poi successe una cosa, ero poco piu che ragazzo e mia sorella ebbe una figlia. Ci vedevamo spesso, almeno 4-5 volte l'anno e spesso per lunghi periodi, pur vivendo in città diverse. Mi accorsi con stupore che relazionarmi a mia nipote mi veniva del tutto naturale, ricordo che mi sentivo un po' padre. Quando mia nipote aveva pochi mesi mia sorella e mio cognato, stremati dal ritmo imposto da una bambina piccola, attribuivano a me il compito di darle la poppata di mezzanotte. La cosa mi sembrò del tutto naturale; è vero, mia sorella mi guardò con preoccupazione quando le dissi che a mio parere sarebbe stato molto utile un catetere da introdurre nello stomaco di mia nipote che consentisse, opportunamente collegato ad un timer, di alimentarla automaticamente, ma è un compito al quale, nonostante la mia giovane età adempivo con piacere. Sono arrivati poi anche nipoti maschi, non mi sono mai posto il problema, mi sono comportato con loro nello stesso identico modo nel quale mi comportavo con mia nipote. Io credo, e non ho la presunzione di essere originale, che l'unica differenza che c'è nel crescere un maschio rispetto alla femmina è nel cervello dei genitori, altre non ne vedo.
Condivisibile l'impostazione che dà Delilah sulle differenze fra Sesso e Sessualità, anche se definire il sesso "un'etichetta" appare un tantino eccessivo. Bisogna a mio parere distinguere fra ciò che è strutturale e ciò che è acquisito. Per ciò che attiene alla struttura sono perfettamente d'accordo con Delilah: il sesso non è così importante, importante è vivere la sessualità con serenità, importante è amare e si può amare nello stesso modo sia un uomo che una donna indipendentemente dal sesso di chi ama. Riuscire a trasmettere questo ai propri figli è il traguardo primario che dovrebbe porsi un genitore, è solo attraverso una sessualità vissuta con serenità e con pienezza che si arriva alla felicità insieme all'altro... una felicità che potrebbe essere anche quella di un'ora.
Purtroppo moltissimo ci sarebbe da dire su ciò che in realtà è il sesso e la sessualità nella società: si attribuiscono al sesso significati che non gli appartengono e si finisce per generare sessualità nevrotiche; il mio pensiero corre inevitabilmente all'omosessualità: quanta sofferenza inutile affronta ancora oggi un omosessuale solo perché gli è stato insegnato un rapporto con il sesso e la sessualità ottuso e bigotto?
Mi fermo...
Perdonami, ma il resto di quello che sembra essere uno sproloquio, lo leggo quando ho un po' di tempo da buttar via...
Rettifico: condivisibile la tua risposta al selvaggio. Ti dichiari atea e leggi il corano, un altro punto a tuo favore, adoro i curiosi.
Ciao, con simpatia... non odiarmi troppo, se puoi.
Insomma, per uscire da questo tunnel nel quale mi sono cacciato, voglio dire: qui non cerchiamo l'esperienza delle mammine felici, qui cerchiamo stimoli creativi. Parla con daniele_la_barbera, e fatti dare qualche dritta per sopravvivere sui blog in generale e su S_CAROGNE in particolare.
La balia ai figli di erba no, ti prego, è una punizione eccessiva!
Tu sei agnostica, io sono ateo, di un ateismo profondo, ho sondato fino all'ultimo neurone del mio cervello e non vi ho trovato Dio. Se ti dico io che Dio non esiste, fai un atto di fede e credici: evolvi il tuo agnosticismo in ateismo, è la via che più di altre ti avvicinerà all'Uomo.
Detesto il femminismo da accatto... ops, pardon... dimenticavo che sei un cardiochirurgo e che parli un sacco di lingue... anche l'italiano? Dicevo che il femminismo da quattro soldi lo detesto, fa pensare a reduci degli anni settanta che ancora non hanno capito che il mondo è andato avanti, ci sono donne permalose come tu dimostri di essere, ed uomini estremamente intelligenti come io dimostro di essere.
La favoletta che solo la madre può amare il proprio figlio tale è: una favoletta. Ci sono madri che li uccidono i loro figli come ci sono padri che li amano più di loro stessi, detesto ripetermi, siamo nel femminismo anni settanta.
Piacere (molto piacere), Panglos... di professione Troll!