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Sara
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Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...
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Post n°630 pubblicato il 01 Marzo 2010 da erbavoglio_70
No, no. Mi dispiace, Amélie, ma non sono d'accordo. Sono tre anni che su questo blog ci arrabattiamo per far comprendere ai lettori che nulla di ciò che scriviamo è autobiografico e poi arrivi tu (tra l'altro, scusa se lo dico, ma allora tu saresti una pazza omicida schizofrenica) e vuoi istillare il dubbio? Non fidatevi, o amati utenti di s_carogne! Di autobiografico nelle nostre modeste pagine c'è solo il nostro essere – ciascuna a modo suo – donne di (poco più di) trent'anni.
La razza umana è così fatta che esseri sani di mente sarebbero pronti a sacrificare la loro giovinezza, il loro corpo, i loro amori, i loro amici, la loro felicità e molte altre cose ancora sull'altare di un fantasma chiamato eternità.
Amélie! Ma allora conosci Sara? Voglio dire: la giovinezza, quella è da tempo un lontano ricordo, però poi sì: la mia sodale ha crivellato il suo corpo di discutibili piercing, ha amoreggiato con improbabili avatar, ha dedicato ogni momento libero della sua vita a codesto inquietante blog... Non essendo carino inveire contro gli assenti, taccio.
[…] se sono così famoso, caro signore, è perché nessuno mi legge.
Non so perché, ma temo che possano dire lo stesso la maggior parte dei curatori dei Gold Blog di Libero...
La maggior parte della gente non legge. A questo proposito, c'è una citazione eccellente, di un intellettuale di cui ho dimenticato il nome: “In fondo, la gente non legge; o, se legge, non comprende; o, se comprende, dimentica”. Ecco mirabilmente riassunta la situazione, non trova?
Ecco, cari avventori di s_carogne, si parla di voi! Ad ogni modo, il mio non è un rimprovero. L'importante è che voi compriate il libro. Non occorre leggerlo, né tanto meno capirlo o citarlo: è sufficiente regalarlo ad amici e parenti.
Qui, a dirla tutta, ci accontenteremmo anche di una buona matita. Comunque, se proprio insiste, vada pure avanti.
Molte cose. Prima di tutto ci vogliono i coglioni. E i coglioni di cui parlo non c'entrano col sesso. Ebbene, i coglioni sono la capacità di resistenza di un individuo alla malafede ambientale. Scientifico, eh?
Definizione originale, non c'è dubbio. Anche vagamente condivisibile. Certo, non si può pretendere che su aNobii aggiungano la categoria “coglioni” con tanto di stellette, comunque potremmo tenerne conto prima di consigliare un libro a un amico.
[…] Anche perché ci vogliono altre qualità. Ci vuole un cazzo.
Ehm. Ho qualche difficoltà a seguirla. (L'auditel, intanto, ringrazia.) Sarà che non mi si addice il linguaggio cameratesco. In che senso, prego?
Il cazzo è la capacità di creazione.
Temo di aver letto pochi autori/autrici con coglioni e cazzo. Solitamente, con sollievo delle case editrici, i lettori si accontentano di molto meno. Immagino che manchi ancora qualcosa.
Quello che ci manca sono le labbra. Le labbra hanno due ruoli. In primo luogo fanno della parola un atto sensuale. Ma il secondo ruolo è ancora più importante: le labbra servono a chiudere la bocca su quanto non deve essere detto. Anche la mano ha le sue labbra, che impediscono di scrivere ciò che non si deve.
Sara, hai letto? Passi per l'atto sensuale. Certe cose non si imparano a scuola. Concentrati sul secondo ruolo delle labbra. Sia pur piercing-munite le possiedi anche tu. Usale. E poi? (E poi, e poi, e poi...)
Ci vogliono anche le orecchie e la mano. In realtà l'orecchio è la cassa di risonanza delle labbra. È l'urlatoio interiore. La mano è per godere. È terribilmente importante. Se uno scrittore non gode, allora deve smettere subito. Scrivere senza godere è immorale.
Beh, la cosa della casa di risonanza non è di immediata comprensione. Quale autore aveva un buon orecchio? Devo riflettere su questo, accetto suggerimenti. L'importanza della mano, invece, mi è chiara. Tranquilla, Amélie, di godere godiamo, chi più chi meno. Lungi da noi l'immoralità.
La scrittura fa un gran casino a tutti i livelli: pensi agli alberi che si sono dovuti abbattere per la carta, ai magazzini che si sono dovuti trovare per conservare i libri […] alla tristezza di quegli adorabili imbecilli che li leggeranno senza capirli, e infine soprattutto alla fatuità delle conversazioni che seguiranno alla loro lettura o non-lettura.
Suvvia, non è poi così grave. I libri sono belli, cosa importa se arrecano danni al pianeta? Che ne sarebbe delle nostre esistenze senza questi deliziosi oggetti? Senza l'incanto delle pagine rilegate le nostre case sarebbero vuote, le nostre notti più misere, le nostre conversazioni ancor più meschine. Comprate, gente, comprate!
Non bisognerebbe mai conoscere gli scrittori.
Ok, anche Amélie è uscita con Sara. No che non si dovrebbe. È già abbastanza difficile per i parenti.
Abbia il senso delle sfumature, per favore.
Userò questa frase per il prossimo biglietto di auguri indirizzato a mia suocera. Grazie, signora Nothomb. |
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Cosa ne pensi? Suggerimenti?
Ad oggi sconoscesi se stia veleggiando ad Oriente oppure ha sbagliato strada (o rotta) e sia diretta verso le Americhe.
Devo scappare, torno dopo a leggere il post, eh!
P.S. Malgrado le apparenze, non è una minaccia.
E' solo in giro per il mondo in cerca di un nuovo LAVORO
- La provocazione generica dello stile, UP: non sarà originale, ma almeno non ci annoiamo.
- La minaccia dell'autobiografico, DOWN: sarebbe stato meglio tacere.
- La creatività del cazzo, DOWN: che oscenità! E dove starebbe la creatività? Quello spara a caso, semmai vi fosse del creativo non sarebbe comunque in quel banale terminale. Lasciamo perdere, poi, l'utilità riproduttiva dell'organo.
- L'orecchio dello scrittore, UP: mi piace.
- Il duo Erba-Nothomb, DOWN: antipatiche. Non si maltrattano così apertamente i lettori. E poi chi l'ha detto che non capiscono ciò che leggono? E, ammesso che ciò accada, non è detto che non sia per colpa dello scrittore.
- "Comprate, gente, comprate!", UP: nonostante tutto, l'acquisto de La Creatura è un errore che mi sento di consigliare. Anche in duplice copia.
Un'ultima cosa per Erba, una semplice domanda: il non essere uscito con Sara potrebbe costituire titolo preferenziale (per amore, lavoro, salute)? Perché in tal caso aggiornerei opportunamente il mio curriculum.
Erbuccia...
...e va bene, ti è capitata per le mani questa porcheria
....e va bene, sei [come me] di quelli che pensano che un libro debba essere portato fino in fondo... hai visto mai che le ultime tre righe svelino il segreto per la felicità?
...ma era proprio necessario che tu ci frantumassi i coglioni proponendola in forma di post?
Il Nostro [il vostro... non voglio essere confuso con gente del genere] afferma che per essere scrittori si debbono avere i coglioni e il cazzo... non farlo sapere a Sara se no magari me li chiede in prestito e a me potrebbero ancora servire.
Costui sembra essere stato fiondato nel nuovo millennio nel senso che non sembra esserci arrivato camminando sulla strada del tempo.
Sì, sono di quelli che portano sempre in fondo un libro. Accadde però un giorno che...
...L'Espresso allegava al settimanale I Classici dell'Erotismo. Sacerdote fedele custode di tutto ciò che era stampato su carta li raccolsi con l'intento di leggerli tutti come tutti i libri della mia biblioteca andavano letti [ti ricordo che allora andavo da uno psichiatra]. Comincio a leggere Histoire d'O memore di quanto aveva stimolato la mia fantasia di adolescente [metaforicamente] brufoloso...
Ne lessi un po', non so quante pagine ma un po'... arrivo nel punto in cui si racconta che alle donne veniva infilato nel [omissis] un oggetto falliforme al fine di rendere l'[omissis] di più facile utilizzo per l'uomo...
Mai avrei creduto che sarei stato in grado di fare questo ad un libro... lo ridussi in coriandoli [la sessa sorte subirono tutti i volumi de I Classici dell'Erotismo].
Erbuccia, non è difficile: ne prendi una quindicina di pagine per volte e tiri con forza... gridare all'indirizzo dell'autore vaffanculo aiuta...
che suscita nell'animo commossa compassione
A volte vinco io. La vita è così breve, porca miseria..
Perché non vedo più Anonimo? Xileo, ne sai qualcosa?
che suscita nell'animo commossa compassione
che suscita nell'animo commossa compassione
Gli ho scritto che hanno bannato il blog.
Gli ho scritto che il blog è diventato un archivio di foto e disegni (Rosso porpora)
che suscita nell'animo commossa compassione
Qualche precisazione: sono una persona e non una personcina; non sono perbenino e, temo, neppure perbene. Come si dice dalle mie parti, infine, non sono nemmeno dolce di sale.
Se stavi scherzando, sto scherzando anch'io. Fai tu.
Uuuuuuuu.. sono troppo curioso!
che suscita nell'animo commossa compassione
che suscita nell'animo commossa compassione
che suscita nell'animo commossa compassione
che suscita nell'animo commossa compassione
che suscita nell'animo commossa compassione
che suscita nell'animo commossa compassione
che suscita nell'animo commossa compassione
Sta di fatto che questi vogliono scendere in piazza per protestare. Protestare contro chi? Contro sé stessi, immagino.
Leggete l'ANSA.
che suscita nell'animo commossa compassione
che suscita nell'animo commossa compassione
che suscita nell'animo commossa compassione
Scusa, eh, ma chi mi dice che tu sei proprio tu? E però pure io forse non sono proprio io. Ho capito, mi vado a coricare.
Cancellerei qualche commento ripetitivo.
Ho una grande notizia: la Padrona di Casablog_1971 sta tornando (ok, non è questa la notizia) e dice (per una volta violerò la privacy, Sara perdonami, ma il messaggio è troppo romantico per restare confinato nella memoria del mio cellulare):
Mi siete mancati tutti.
L'ho sempre detto che in fondo è una romantica carogna. Un po' metallica, ma carina.
Adoro i Troll quando costituiscono un intelligente momento di rottura degli equilibri, detesto chi imbratta il monitor.
L'equivoco nel quale molti cadono è di credere che trollare equivalga a sporcare il monitor... un equivoco nel quale è caduto anche il nostro patetico decerebrato dalle inesistenti potenzialità scrittorie.
Deludente il tuo dare del poeta a chi ha messo in fila quattro paroline retoricamente stomachevoli... eri ironico?
... vado a comprare il pane... e pure la birra...