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Post n°426 pubblicato il 23 Novembre 2008 da sara_1971
Devi sapere che se desideri mettere al mondo un figlio avrai per sempre il dovere di educarlo, anche a costo di punirlo. Lo dice la meno convenzionale delle religioni, quella che fa della consapevolezza morale la strada maestra e, al contempo, l'unica via percorribile. Lo dice chiunque abbia in qualche modo a cuore lo sviluppo del creato, oltre che della sua creatura. Ma il padre è presbite: vede meglio il difetto del figlio da lontano. O ancor di più nel figlio altrui. Forse a causa del suo affetto antico, che difficilmente trova il coraggio di portarsi così vicino da incrociare lo sguardo del Caino che ha generato e da cui è stato tradito. Novi Ligure, Castelluccio dei sauri, Perugia: omicidi apparentemente senza movente, che hanno sconvolto l’opinione pubblica solo per aver mostrato al mondo l’inespressiva banalità del male. Capire perché hanno ucciso significherebbe trovare finalmente un movente incarnato nella ferocia patologica che travalica ogni limite. La vittima? Spesso diventa tale per caso, forse solo per la sfortunata coincidenza del momento, o per essere l’obbiettivo (inconsapevole) più facile all’odio ed alla violenza. Tutto intorno (ed è questo che non smette di meravigliarmi) una schiera di padri pronti a diventare rei in quanto complici, pur di dare una parvenza accettabile all’atrocità del proprio figlio: ché un'immoralità nascosta dietro la facciata di una buona reputazione è sempre meglio di un'azione dichiaratamente immorale. Fureria e popolo: noi li odiamo questi figli poco “contenuti” che hanno peccato, e li vogliamo puniti, per un senso della giustizia doloroso e bruciante, ma anche perché il solo pentimento non basterebbe a rimuovere le dannate colpe che hanno commesso. Tutti noi chiediamo ed auspichiamo all’unisono il massimo della pena per i colpevoli e, perplessi, ci interroghiamo sulla famiglia che li ha cresciuti, soffrendo anche noi, evidentemente, di quella perniciosa tendenza a ripetere certi saperi come ritornelli. Perché, si sa, a percorrere sempre la stessa traccia, si suda meno e non si sbaglia mai: se una gioventù bruciata precede allora vox populi vuole che una paternità compiacente stia subito dietro. Se non si desidera che le colpe dei figli ricadano sui padri, allora siano essi stessi a punirli in nome di chi si è trovato (dalla parte diametralmente opposta) a subire una disgrazia assai più grande di quel che credeva possibile poter affrontare, e che adesso sente dentro se stesso un dolore inenarrabile spingere verso qualcosa di ancor più necessario: Giustizia e Verità. In tutte le grandi sofferenze c’è un prima ma soprattutto c’è un dopo che ha il sapore tragico dell’irreparabilità, e che noi tutti dovremmo far diventare frontiera di ciò che era e non sarà più, affinché la pace di un luogo non diventi troppo simile all’indifferenza. *Il post è dedicato alla famiglia Aldrovandi che, con estrema e non comune dignità, è riuscita a portare all’attenzione dell’opinione pubblica la morte di Federico. Domani, credo, l’ennesima udienza. Chi ha sbagliato, adesso, paghi. E stavolta sia il padre stesso (lo Stato) a punire i figli che hanno peccato. |
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Grazie per Aldro.
L'anno sorso sono stato al sit-in, nel parco dove l'hanno ammazzato. Non c'era tanta gente, Qualche gruppo di ultras, qualche amico, qualche associazione. C'erano i suoi genitori, però. Quel giorno si incontravano con Bertinotti, che prometteva verità e giustizia. Di lì a poco sarebbero cominciate le udienze, per il processo. Non riesco a dire tanto molto di più. Ho visto le foto, ho letto delle cose. La rabbia è troppa. Non è nelle mi e corde generalizzare, ma la Diaz, Giuliani Sandri, Emmanuel, il ragazzo picchiato a Parma. Da tanto tempo aspettiamo un segnale di Giustizia. Da troppo tempo questo segnale non arriva. Spero che nessuno se la prenda a male se dico che non credo che questo segnale non arriverà neanche stavolta. Scrivo quello che ho già scritto da un'altra parte. Forse Aldro non avrà mai Giustizia. Speriamo almeno che si sappia la Verità.
Ciao.
Chi sbaglia deve pagare.
Un sentito cordoglio alla famiglia in questione ed a tutte le famiglie di appartenenti alle forze dell'ordine che, per motivi di scorta, sicurezza allo stadio, interventi sul territorio, all'estero ecc, spesso senza avere specifica preparazione e con stipendi da fame, sono deceduti in nome di quel padre sbagliato. -ipo-
Ma nel gruppo che ha pestato e ucciso Federcio c'erano quattro persone. Fra cui una ragazza. Se non sbaglio, inoltre, il padre di uno di questi è un qualche pezzo grosso. Nessuno di loro, a quanto mi risulta, è stato sospeso. Nessuno di loro, temo, andrà mai in galera. La loro punizione, molto presumibilmente, consisterà nell'essere trasferiti, imbucati, lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Tutto questo non fa certamente onore a chi, come giustamente ricordi, ha dato tutto per lo Stato. Uno Stato che, evidentemente, ha più a cuore certi equilibri e certi interssi, che non i valori con cui si riempie la bocca.
Chi sbaglia paga..
Questo per me vale sia se parliamo di un qualsiasi cittadino, delle forze dell'ordine, del Presidente del Consiglio, del Presidente della Repubblica, del Santo. -ipo-
Chiedo scusa a ZioWow per averlo messo così in imbarazzo, perdonami ma ero praticamente drogato dalla stanchezza, avevo dormito solo poche ore... l'ennesima conferma che quando non dormo sono una bestia... più del solito.
Dei TG non guardo la cronaca il che equivale a dire che ne guardi sì e no 5 minuti.
I commenti lascerebbero stupefatti osservatori distratti. Stupisce che ci sia bisogno di chiedere giustizia. Stupisce che si debba affermare il principio che chi sbaglia paga.
Come dicevo non seguo la cronaca, ma mi è arrivata la notizia del ragazzo ucciso da poliziotti mentre tornava a casa, mi pare ne abbia accennato Jodo. La cosa che mi ha fatto pensare sono state le estremizzazioni che venivano da entrambe le parti. La parte a favore dei poliziotti tendeva a negare l'azione violenta da parte della polizia; la parte contro, che si sia trattato di un'aggressione immotivata.
Entrambe le parti non mi convincono.
Dirò subito che non sto giustificando o prendendo le parti di nessuno, ma solo riflettendo.
Trovo incredibile che si dica che il ragazzo è stato aggredito senza motivo. Se l'aggressione fosse avvenuta da parte di un solo poliziotto avremmo potuto pensare ad un accesso di follia, ma i poliziotti erano più di uno... possibile che fossero impazziti tutti?
Molto più credibile è che l'azione dei poliziotti abbia avuto almeno un battibecco come premessa, magari una rispostaccia in seguito ad una richiesta di documenti. Sarei maggiormente disposto a credere alla degenerazione di una lite che a quattro poliziotti impazziti.
Questo nulla toglie alla gravità di quello che è successo, è morto un ragazzo che non doveva morire. Chi ha sbagliato deve pagare. Deve pagare il giusto prezzo, ma deve pagare.
Pasolini non è lontano. Ho ben in mente quelle parole, ed il contesto. Le condivido in pieno, sono uno dei motivi per cui adoro Pasolini, e per cui tremo ogni volta che sento le parole di Moravia ai funerali.
Ma qui credo si stia parlando di due cose diverse.
Non me la sento di entrare nello specifico della questione, perchè non ne ho le competenze, e perchè per motivi di kilometri e di vissuto, mi sento piuttosto coinvolto, e non vorrei che una certa emotività mi prendesse la mano. Sul web, comunque, c'è tutto il materiale con cui chiunque si può fare la propria idea dell'accaduto.
Buonanotte.
Detto questo però devo aggiungere che non mi piace nessun tipo di campagna di criminalizzazione.
La mia formazione politica è avvenuta intorno alla fine degli anni '70, come ho già avuto modo di dire, mi turavo il naso e votavo PCI. Durante quegli anni le forze dell'ordine venivano dipinte come un esercito di persone ottusamente violente al soldo dello Stato. Dove passavano i cortei, ai quali io partecipavo da sinistra, non raramente i muri venivano imbrattati con scritte del tipo poliziotto assassino, ove per poliziotto si intendevano tutte le forze dell'ordine.
Ebbene io uno di quegli assassini lo incontravo ogni volta che tornavo a casa, era mio padre, un carabiniere; lo guardavo e riflettevo, "possibile dentro quest'uomo che ha insegnato a noi figli, col suo esempio, il rispetto per la Legge e per le Istituzioni si nasconda un assassino?".
Mio padre non ha mai raccontato di azioni stupidamente violente; ha raccontato di un mestiere difficile fatto con amore e con senso di giustizia.
Ecco, quell'uomo fondamentalmente mite portava per strada la divisa di un assassino.
Mi piacerebbe vedere qualcuno dei tuoi spasimanti... quando mi conoscerai di persona implorerai!
Stasera avevo voglia di lamentarmi un po', poi vengo qui e ci sei già tu che ti lamenti...
Alle 15.00 mi telefona mia cognata dicendomi che alle 5 verrà a trovarmi con mio nipote... "Vieni pure, sarò a casa"... le ritelefono "Scusa mi ero dimenticato che che alle 6 ho appuntamento dall'Assessore all'urbanistica per un problema con un parcheggio di quartiere. Ti chiamo quando sono libero".
Il pensionato ex sindacalista agguerrito come solo un pensionato ex sindacalista sa esserlo mi chiama per dirmi che prenderemo l'autobus delle 5 "Scusi, ma ci vuole un quarto d'ora per arrivare al Comune, cosa ci andiamo a fare un'ora prima?"... "Sai è meglio avviarsi per tempo"... "E già, hai visto mai dirottano l'autobus" penso.
Alle 5 e 5 prendiamo l'autobus... fino alle 6 il pensionato ex sindacalista mi fa una testa di chiacchiere che non ne posso più.
Vedo l'Assessore come una liberazione... "Vedremo...faremo...sono cose lunghe...".
Ritorno a casa col chiacchiericcio di sottofondo del pensionato ex sindacalista... lui parla io annuisco nella speranza che non si accorga della mia assenza.
Mia cognata arriva, ha bisogno di una mano per un lavoro sul web... chiacciera incessantemente come solo una cognata che ha bisogno di un lavoro sul web sa fare. Centrato il problema comincio ad annuire sperando che non si accorga della mia assenza.
Ci salutiamo, mi fiondo al supermercato per comprare il pane ed una birra... a casa accendo sotto le lenticchie... non sento puzza di bruciato, vado a vedere se sono cotte.
Adesso vi sono due possibilità…
1)- Salutare ed andare a letto;
2)- Ricommentare a tema.
.
la seconda.
.
Se si considera che le forze dell’ordine in Italia, in senso lato, saranno più di 200.000, (stima sicuramente in difetto) mi si deve dar atto che non tutti siedono alla destra del padre, non tutti sono bravi padri e/o madri, non tutti porgono l’altra guancia, qualcuno mena, molti vivacchiano alla meno peggio, qualcuno inciucia con la collega, qualcuno può essere un esaltato e/o maniaco.
Questo eterogeneo gruppo di persone rappresenta tutti noi, con annessi pregi e difetti.
La particolarità di queste persone è “solo” il fatto che mentre ai cittadini, chiamiamoli normali, il fatto violento, penalmente rilevante (sara non andare fuori traccia) lo vive raramente, lo tocca di striscio (tranne i super-sfigati), una buona fetta di cittadini appartenenti a forze dell’ordine lo vive quasi quotidianamente.
Giorno dopo giorno il (poliziotto) assorbe tutto ciò che è aggressività, violenza, modi di fare e proporsi.
Deve adeguarsi ma anche riuscire ad estraniarsi per non diventare bestia con le bestie.
Ecco…qualcuno non ci riesce…
Pochi, per fortuna. –ipo-
E' solo gente che fa un brutto lavoro.
Sono le stesse persone che lavoravano con il governo prodi, lavorano con il berlusca e domani chissà.
Se un medico si vende gli organi di un suo paziente o peggio utilizza organi di bimbi magari "esportati tipo banane" dall'africa diciamo forse che sono collegati al sistema?
E cosa diciamo se una mamma uccide il proprio figlio?
Semplicemente che è pazza per chetare una qualche nostra fobia?
Domande difficili ma se si tratta di forze dell'ordine, stranamente, la risposta ci vien facile..
Appartengono al marcio sistema. -ipo-
Da noi quando una cosa è spesso ripetuta e/o scontata la risposta è:
Seeee.. In nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo.-ipo-
Personalmente mi trovo d'accordo con tutto quello che scrivi. Per ragioni mie intime personali, rifiuto sempre di generalizzare e di fare di tutta l'erba un fascio. Difatti non riesco a capire come possa essere arrivato il segnale di un attacco ad una categoria o un'accusa di politicizzazione delle forze dell'ordine. Se il discorso si sposta su questo piano, credo che difficilmente si possa non essere d'accordo con i principi basilari che tu esponi e difendi. Però non si stava parlando di questo. La polemica è nata attorno al fatto che questa storia è arrivata all'attenzione della cronaca e dell'opinione pubblica attraverso un percorso particolarmente faticoso. E adesso che la gente sa, e che è in atto il procedimento, ci si augura che venga stabilita la Verità e che la Giustizia faccia il suo corso.
Probabilmente ho peccato di leggerezza io inserendo nel mio primo commento i riferimenti ad altre vicende, altrettanto gravi, ma che possono essere accomunate solo per faciloneria.
Il caso ha voluto che proprio la sera prima, una discussione partita da tutt'altro pretesto, mi portasse a ragionare sul fatto che da tanto tempo in questo paese, le persone non avvertono un segnale di giustizia. Avrei potuto continuare con gli esempi sulla malasanità, o sulla malafinaza, invece mi sono limitato ad indicare solo quelli più attinenti. Sono stato superficiale su di un tema in cui, se ci si vuole spiegare in modo chiaro ed inequivocabile, è necessario non esserlo.
Cià!
Clà!
Si sono delineate le solite posizioni da servizi di cronaca, a tratti sembrava di assistere ad una trasmissione televisiva... non è un complimento.
La posizione di Anonimo, il quale sembra trovare a priori una giustificazione ad un atteggiamento scellerato (Anonimo, hai già sentito l'espressione "hai perso un'occasione per stare zitto"?), la posizione di coloro che nutrono per le istituzioni la stessa fiducia che nutrirebbero per un truffatore matricolato. Fra queste due posizioni estreme mi è difficile collocare l'unica posizione che condivido: quella di Ipo.
Le Forze dell'Ordine aggregano le più disparate realtà culturali, c'è chi considera la sua una missione sociale c'è chi si ama l'autoritarismo, c'è chi fa quello perché altro non ha trovato...; il tipo di lavoro stimola l'aggressività, la deformazione professionale di chi è a contatto quotidianamente con quanto di peggio possa esprimere l'animo umano. Date queste due premesse sarebbe stupido non preventivare che a qualcuno possa sfuggire di mano la propria aggressività. Le generalizzazioni, ossia identificare le Forze dell'Ordine con quattro sciagurati fanno un po' pensare alle squallide campagne di certa pessima televisione e di certa pessima stampa...
I fatti sono che un ragazzo disarmato è morto a seguito di un controllo da parte di quattro poliziotti. La domanda alla quale quei quattro poliziotti devono una risposta è come sia stato possibile che quattro persone addestrate per farlo non siano state in grado di immobilizzare un ragazzo. Se non sono in grado di fare questo che cambino lavoro.
Per il resto aspetto la fine del processo... che poi certamente mi sfuggirà.