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Intervista a Fabrizio Melodia

Post n°380 pubblicato il 21 Marzo 2007 da imp.bianco
 

Ciao Fabrizio, è con grande piacere che inizio quest'intervista ad un Trekker come me ed autore del libro "Seconda Stella a Destra. La via della pace nella serie televisiva Star Trek: The Next Generation" , per prima cosa presentati ai lettori del mio blog, Uncanny X-Men.
Ciao a tutti, il mio nome è Fabrizio Melodia. Classe di ferro del ’76, grande appassionato di fantascienza, fantastico, fumetti, lettore onnivoro,divoratore di film e serie televisive, grande maniaco di giochi da tavolo e di ruolo, vivo a Venezia con mia moglie Sabrina, grande appassionata di Matrix. Ah nel poco tempo libero, io e lei ci affrontiamo in epici scontri al videogame per Playstation 2 “Smackdown”, in cui di solito perdo miseramente.
Quando è nata in te la passione per Star Trek? E come è nata?
La passione per la fantascienza è nata probabilmente ancora prima che ne fossi pienamente cosciente: il fantastico è sempre stato il mondo in cui amavo perdermi nei giochi di bambino. La passione per Star Trek è nata prima di quella della fantascienza, trasmessami da mio padre, grande fan della serie. E’ quindi un mito dell’infanzia, il che la dice molto lunga.
Qual è il tuo personaggio preferito delle serie di Star Trek?

In assoluto, tra tutte le serie, affermo senza dubbio l’androide Data. E’ il personaggio più delicato, toccante e profondamente umano che le serie possono annoverare. Se posso fare una breve classifica:
Data,Jean Luc Picard,Kira Neris.
Qual è la tua serie e il tuo film preferito di Star Trek?
La serie è sicuramente “The Next Generation”, la più matura e profonda, capace di spaziare nei campi più diversi, dall’avventuroso, all’horror, all’introspettivo, alla denuncia sociale. Il mio film preferito resta sempre “Star Trek IV: Rotta verso la Terra”, bellissima favola ecologica giocata su ritmi e situazioni paradossali davvero ben calibrati.

Invece qual è secondo te il film e la serie più brutti?
Senza ombra di dubbio”Enterprise”, la trovo di un americanismo e di un ruffianismo nei confronti della politica di Bush da far schifo. L’unica cosa per cui si salva dagli abissi più profondi della Geenna mediatica è il personaggio del capitano Archer interpretato dal magistrale Scott Bakula. Il film più brutto, paradossalmente è proprio “Star Trek: The motion picture”: l’ho trovato una disgustosa parodia della serie classica, senza quello smalto e inventiva che la contraddistingue. Si cercava di fare il verso a Star Wars con il verbo trekker, ma purtroppo quest’ultimo ha perso di consistenza.
Qual è l'episodio di Star Trek che preferisci?
Sicuramente “Darmok”, il secondo episodio della quinta stagione di “The Next Generation”. Non è solo un capolavoro trekker ma dovrebbe essere inserito nei classici assoluti della fantascienza non solo televisiva. Non a caso ne ho fatto il fulcro del mio libro.
Tra Klingon, Borg , Romulani , Dominio e Cardassia quale nemico ti piace di più e perché?
Sicuramente i Borg. Sono la nemesi più terribile che mai mente umana abbia concepito, a parte la “Cosa da un Altro Mondo”, libro e riduzioni filmiche. Ti racconto un piccolo aneddoto: mi sono laureato su Star Trek a Venezia nel 2005 e poi la mia tesi di laurea è diventata un libro. Durante la discussione, quando ho citato la mitica frase “Noi siamo Borg. La resistenza è inutile”, i miei professori sono sobbalzati sulle sedie per lo spavento. Come si può non amare questo cattivoni! Però il nemico che mi ha terrorizzato di più in assoluto è stato quello che è apparso in un episodio della prima stagione di TNG, gli scarafaggi che controllavano i corpi inserendosi all’interno delle persone. Pauroso, a dir poco.
Ci sono molti rumors che girano su internet riguardo a Star Trek XI , dalla presenza di Matt Damon, Adrien Brody e Gary Sinise nel cast nei ruoli rispettivamente di Kirk, Spock e McCoy, si parla anche di un eventuale cameo , nella parte di Kirk e Spock , di William Shatner e di Leonard Nimoy al fatto che forse ci sarà il Capitano Pike e parte del suo equipaggio, al fatto che forse verrà ambientato durante il primo incontro di Kirk e Spock e la loro prima missione....dalle parole degli stessi sceneggiatori il film dovrebbe essere rivolto oltre che ai fans delle serie anche ad un pubblico assai più ampio, insomma un vero e proprio rilancio in grande stile di Star Trek...tu che ne pensi di tutto ciò?
Mi fido molto della sensibilità e della professionalità di J.J. Abrams. Ha già dato delle ottime prove e penso che il suo tentativo di rilanciare partendo dalle origini poco esplorate della serie, possa essere davvero la strada giusta. D’altronde, l’ interpretazione delle origini dell’uomo pipistrello in “Batman Begins” e la giovinezza di Superman in “Smallville” si sono rivelate davvero azzeccate. Speriamo che gli attori non si facciano influenzare negativamente dal paragone precedente e che i Trekker di tutto il mondo siano di mente sufficientemente elastica per questo tuffo nel passato del futuro. A volte è davvero un atto di fede.
Ma ora veniamo a parlare del tuo libro che come scrivi nel tuo blog è una sorta di dialogo tra te ed il capitano Jean Luc Picard ma di cosa tratta esattamente, di cosa parli con Picard?
Di pace, amore e libertà, come diceva una bellissima sigla di un cartone animato che amo molto, “Starzinger”. E’ un saggio in forma narrativa in cui io e Picard, ovviamente in una simulazione olografica, anche se non detto esplicitamente, ci scambiamo opinioni riguardo alla morte, all’importanza del dialogo e della pace, di linguaggi universali e di morte tecnologica. Gli episodi vengono ricordati da Picard in prima persona e molti appassionati me l’hanno paragonato ad un dialogo platonico ambientato nello spazio. Questo mi lusinga molto, anche se, quando lo stavo scrivendo, avevo in mente il Dan Simmons del “Ciclo di Hyperion”, con questa struttura dialogica che ricordava così tanto Boccaccio e Chaucer. Il paragone con Platone viene spontaneo in quanto è la mia passione da sempre e lo considero un grandissimo scrittore di fantascienza. Nel mio libro c’è un mix esplosivo di tutto questo e altro ancora. Consiglio di leggerlo con in sottofondo “Ci sono anch’io” di Max Pezzali: è la colonna sonora del libro, senza dubbio.
Spiegaci come ti è venuto in mente di scrivere questo libro, in che circostanza particolare hai deciso di iniziare questo dialogo immaginario con il famoso comandante di The Next Generation?

Trovai casualmente, in una libreria veneziana, nel bel libro “L’etica di Star Trek” di Judith Barad. Rimasi colpito dal modo di trattare la serie e decisi di chiedere al mio professore di filosofia politica di poter trattare anch’io l’argomento. Premetto che avevo già proposto svariati titoli riguardo ad altrettanti autori di fantascienza, fantasy, fumetti e quant’altro, ricevendo solo un secco rifiuto. Solo tesi canoniche. Con mia grande sorpresa, il professore di politica accettò. Ripagai la sua fiducia scrivendo come un forsennato, felicissimo di questa possibilità. Dapprima cominciai a scrivere in forma canonica, come prescrive il famoso libretto che danno in dotazione. Ma più scrivevo e più non mi piaceva, una materia come questa meritava di più. Decisi allora per il dialogo, che mi permetteva di esporre il tutto in modo accattivante. Fu un successo. L’ammirazione e il rispetto che nutro per il personaggio Picard, mi hanno portato ad un dialogo forte e serrato.
Quanto tempo ti ci è voluto per scrivere questo libro?
Circa sei mesi, dal luglio 2004 al febbraio 2005. Martoriavo la tastiera del mio Macintosh dalle quattro alle otto ore al giorno, con grande preoccupazione di mia moglie, visto che dopo stavo malissimo. Lei mi ha aiutato in tutto, nella battitura, nella correzione, in alcune idee e nel reperimento del materiale. Senza di lei non ce l’avrei mai fatta in così breve tempo.
Tre motivi per i quali dovremmo comprare il tuo libro.
Agile, chiaro e veloce. Adatto sia allo specialista di filosofia sia al lettore occasionale che si apre per la prima volta al mondo della fantascienza. Si legge come un romanzo e fa riflettere come un saggio.
Star Trek ha anticipato i tempi in molte cose sia tecnologiche , basti pensare al telefonino e al pc portatile e sia culturali come la presenza nella plancia dell'Enterprise di un russo, di un giapponese , di uno scozzese , di vari americani , di una donna d'origine africana e di un alieno che nel tempo in cui andava in onda il telefilm , il periodo della Guerra Fredda , era un bell'esempio di uguaglianza, inoltre il messaggio di Star Trek è ancora di più stretta attualità vista la recente situazione mondiale, che ne pensi di tutto ciò?
Sicuramente è ancora attuale, credo che sia proprio questa filosofia pacifista e di viaggio ad affascinare ancora le menti e i cuori di tanti telespettatori. Lo dico innanzitutto per il fatto che molti giovani sono cresciuti con Deep Space 9 e il Voyager, senza conoscere né The Next Generation né la serie classica. La filosofia Trekker è l’asse portante di tutta la serie, non a caso “Enterprise” è il tradimento di questo spirito antirazzizta e anticolonialista. Purtroppo creare un prequel è sempre e comunque un rischio, soprattutto quando quest’ultimo dovrebbe rappresentare l’antecedente della serie classica di fine anni sessanta: non rende assolutamente quel senso di fantascienza retrò che si respira invece con il bel film “Zathura- Un’avventura Spaziale”. Sarebbe stato lo spirito più giusto, invece non è andata così.
Hai un blog e/o un sito internet?

Da inizio Ottobre 2006, ho creato e gestico il blog:
blog.libero.it/astrofilosofo
Per il sito non penso che lo realizzerò mai, vuoi per il tempo vuoi perché sono senza ADSL. Ma chissà, non metto limiti al futuro.

Perché
è nato il tuo blog e/o sito internet?
Inizialmente nato in seguito all’uscita del mio libro, ha assunto quasi subito vita propria, facendo della mia filosofia la struttura portante e caratterizzante. L’Astrofilosofo vola nel regno della Rete e indaga in quegli aspetti che stridono con la realtà per gettare uno sguardo oltre il velo. A quanto sembra, ha funzionato e continua a crescere grazie ai visitatori affezionati che mi spronano e mi danno suggerimenti. Devo dire che per me è diventato una grossa valvola di sfogo, sono libero di scrivere come meglio credo nel rispetto del prossimo, anche se non sono tenero. Cerco di essere il più possibile obbiettivo e sincero, anche se comunque sono anch’io un essere umano. Quello che più mi gratifica, è il contatto con la gente, i commenti, le discussioni che si creano. E’ come stare al centro della piazza nelle antiche città greche, centro di attività politica e culturale.
Presenta il tuo blog e/o sito.
Il blog si chiama Astrofilosofo: è il mio occhio critico e vagabondo sulla politica, i simboli del reale e sulla realtà trasfigurata nel fantastico. E’ un viaggio dello sguardo mentale ed elettronico che compio nel mare dei bit, per migliorare me stesso nel dialogo con il prossimo. Ho parlato di fumetti, di fantascienza, di serie televisive come il Dottor House, di eutanasia, di clero, di filosofia, di Babbo Natale. Sono arrivato a 98 post e tra breve festeggerò il 100 con un articolo speciale. Su questo però tengo il riserbo.
Sapevi che Star Trek e gli X-Men hanno avuto qualche cross-over (in pratica si sono incontrati in alcuni albi)?
Certo, li ho letti con molta avidità e li ho trovati molto ben fatti e ben disegnati. Il dialogo che Kirk sostiene con Tempesta a proposito dei poteri divini e dei mutanti è davvero ben articolato e Kirk non esce benissimo. Il senso di colpa per aver dovuto uccidere nel primo episodio il suo amico che, a causa di una mutazione, aveva sviluppato dei poteri da superuomo, è fortissimo anche perché cozza duramente con la filosofia Trek. E’ bello anche questo, perché non esiste la perfezione. Consiglio se possibile di leggere anche le serie a fumetti pubblicate dalla Playpress di Star Trek, ne vale la pena. Per non parlare degli omaggi scoperti degli autori di Nathan Never…
Qual è l'Enterprise che ti piace di più? A me personalmente piace molto l'Enterprise E, non a caso ho una sua bella riproduzione con luci e suoni e con la voce del Capitano Jean Luc Picard.
L’unica riproduzione che ho avuto di un’astronave è stata l’Enterprise di Kirk che mi sono costruito da bambino con i Lego, e pensa che ero riuscito con delle luci a fare anche i phaser funzionanti, ehehe! Se devo essere sincero, adoro il Voyager per la forma agile e sinuosa, per la maneggevolezza e per i bellissimi ponti ologrammi, e poi come fare a meno del tuo medico olografico di fiducia?! Ma il mio sogno, lo ammetto, è sempre stata l’astronave di Actarus, il mitico Goldrake…megalomane, vero?!
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ho in cantiere un sacco di libri che sto finendo di scrivere: un romanzo di fantascienza ambientato a Venezia dopo l’olocausto post atomico e due racconti lunghi; un altro racconto breve che partecipa al concorso Subway Letteratura che tratta di spettri e folli assassini, mentre sto ultimando in questi giorni un saggio che tratta del razzismo nella fantascienza, inutile dire che un ampio capitolo è dedicato a Data.
Sogni nel cassetto?
Ho realizzato tanti dei miei sogni: matrimonio con una donna meravigliosa, la mia attività di scrittore…mi piacerebbe poter entrare nel ramo degli sceneggiatori cinematografici e provare anche per le fiction televisive. Sogno più immediato, trovare un quotidiano che mi faccia fare praticantato per avere il patentino di pubblicista. Poi basta perché quando hai troppi sogni nel cassetto, non lo apri più, come canta Gianni Togni.
Grazie per avermi concesso quest'intervista, è stato un grande piacere, ciao!

E’ stato un grandissimo piacere per me e ti ringrazio per la tua gentilezza. Lunga vita e prosperità!!!


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