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Sotto mentite spoglie

Post n°56 pubblicato il 02 Novembre 2009 da max_6_66
 
Foto di max_6_66

“Bella serata…..bella cena” si, bella serata. Saluto gli ultimi che si erano attardati in casa per l’ultima grappa e ripenso alle patate al forno. Per me è una grande passione quella di cucinare il sabato sera per gli amici, quindi il fatto che ci sia stato qualcosa nelle patate al forno che non mi convinceva, mi fa impazzire.  Considerando poi che le patate erano state il motivo principale della cena, la cosa non era assolutamente accettabile. Ogni anno mi spettano venticinque chili di quelle patate, ogni anno appena “il Vile” me le porta effettuo la prenotazione per l’anno successivo. Patate di montagna, a pasta bianca, grande consistenza, eccezionalmente croccanti se le friggi, mantengono in parte la stessa croccantezza anche se fatte al forno, purché siano messe nella casseruola quando l’olio è già un po’ caldo. Una patata coltivata personalmente, con il solo scopo di regalarlo a Settembre agli amici più cari non potrebbe essere altrimenti. Una patata così non la lessi, non puoi.

Me le ha portate il mercoledì, il giovedì si era già sparsa la voce, il sabato  la capienza in casa mia era al massimo: dodici persone, come il numero massimo di posti, ovvero di sedie, di piatti, di bicchieri, di posate a  disposizione.

Non importa se l’arrosto di maiale era buonissimo, se il vino era eccezionale (sul maiale ci sarebbe stato anche il bianco, però con queste patate rischio volentieri anche il rosso, a patto di sceglierne uno con i tannini non troppo aggressivi, come quello che propongo per il cacciucco o genericamente per il pesce “in rosso”, infatti sabato ho scaraffato quattro bottiglie della zona del Garda e sei di Pinot Nero del Trentino), non importa nemmeno se tutti hanno tessuto grandi lodi della cena in generale. Sono dodici anni che il Vile mi regala i venticinque chili e negli undici anni precedenti, finita la cena, si parlava solo di quello. Nessuno nemmeno si ricordava del vino bevuto.

Finisco di riordinare la cucina. Il sale era giusto, la cottura era perfetta, la materia prima non si discute, continuo a non capire. Prendo la casseruola per passarci un po’ di acqua, prima di infilarla nella lavastoviglie. La casseruola vuota non sa odore di patate al forno. Prendo una patata dal sacco, sa odore di terra, la sbuccio. Nemmeno una patata cruda senza buccia ha odore, è l’una di notte, accendo il forno, non posso andare a dormire con questo dubbio, prendo la pirofila piccola, un filo d’olio, spezzo la patata in quattro pezzi grandi (le patate al forno devono essere in pezzi grandi), sale. A terminare un Bartezzaghi ci metto circa un’oretta. Cruciverba finito, patata cotta, la assaggio, buona. Certo, che cotta così, senza rosmarino….

Il rosmarino….! Annuso ancora la casseruola usata prima, non si sente l’odore della patate al forno, ovvero non si sente il rosmarino ! Eppure ne ho usato in quantità, di quello coltivato da me, dentro il vaso. Ha ragione mia madre, il rosmarino non si coltiva in vaso, specialmente quando si hanno a disposizione una marea di angoli di giardino dove crescerebbe benissimo. In vaso non cresce bene, tanto vale comprarlo al supermercato. Ora che ho capito la natura del problema salgo tristemente le scale per andare a dormire. Sono quasi le tre, non riesco a prendere sonno, rosmarino nel vaso, rosmarino nel vaso. Io non l’ho colto da nessun vaso, ricordo bene, la pianta non era nel vaso. Mi alzo, discendo le scale, esco di casa scalzo e in pigiama. Ci sono molte piantine di rosmarino disseminate per il giardino. Cerco il vaso, lo trovo colmo di margherite. Certo, con le piogge di questo mese, le piante nascono anche spontanee, mi succede anche con l’alloro, a fine estate il giardino è pieno di ributti, di pianticelle, la natura quando esplode segue un suo corso, che magari a noi appare disordinato, incomprensibile, ma in realtà ha una sua logica. Il rosmarino però non fa così. E soprattutto, cosa ci fanno le margherite nel vaso. Decido di andare definitivamente a dormire, in attesa che il mattino mi faccia vedere le cose più chiaramente.

Come è logico pensare la nottata non era stata delle più serene, motivo per cui nel primo mattino (che con il fuso orario della domenica corrisponde circa alle nove, nove e mezzo…..) ero pronto per affrontare di nuovo la questione a mente fredda. Senza nemmeno prendere il caffè mi sono precipitato in giardino e….. no, c’era qualcosa che non andava bene,  una cosa così terribile, non poteva essere vero. Sono rientrato in casa, ho fatto un respiro profondo, poi di nuovo ho spalancato la porta e sono uscito. Il rosmarino era nel suo vaso e le margherite disseminate per il prato.

Me l’hanno fatta un’altra volta. Lo scorso anno le fragole e i lamponi mi avevano fatto lo stesso scherzo scambiandosi tra loro. Proprio il giorno che avevo deciso di fare il gelato per l’ennesima cena tra amici. E così il gelato di fragole sapeva di lamponi e quello di lamponi aveva il gusto di  fragola. E nessuno riusciva a capire. Ma guarda se uno deve avere il giardino pieno di piante matte, e deve ritrovarsi con delle patate al forno insaporite con delle margherite che si divertono ad assumere le sembianze del rosmarino. Solo per il gusto dello scherzo.

Rientro in casa per prepararmi un caffè. Un fremito attraversa il prato, anche se non c’è vento. E’ l’erba che ride.

 
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