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farfalle

Post n°89 pubblicato il 31 Dicembre 2009 da max_6_66
 
Tag: pat
Foto di max_6_66

Lo sappiamo tutti, fino da quando siamo bambini. Le farfalle hanno una polverina sulle ali. Non si sa come, ma questa polverina che hanno sulle ali gli è indispensabile per volare. Ogni bambino sa che se prendi in mano una farfalla e gli tocchi le ali, ti rimane sulle dita una polverina. E la farfalla non vola più. Se vuoi vedere la meraviglia di una farfalla volare, quella cosa straordinaria che se qualcuno volesse riprodurre una qualcosa di simile di finto, elettronico, non sarebbe possibile, non gli devi toccare le ali con le dita. Una cosa così leggera e delicata che vola senza far rumore. Nemmeno con le infinite possibilità della tecnica, della meccanica di precisione attuali, si può riprodurre qualcosa come una farfalla.

Ancora una cosa, che sappiamo fino da quando siamo bambini sempre riguardo alle farfalle, ma della quale ci sfuggono le implicazioni. E’ una cosa veramente rara, preziosa, veder volare una farfalla. Forse bisogna che mi spieghi meglio, perché tutti vediamo comunemente a primavera delle farfalle. Anche chi vive in città, ha buone possibilità di vederle in qualche giardinetto o addirittura vicino ai fiori del proprio terrazzo. Dunque, la maggior parte delle farfalle diurne che siamo abituati a vedere vive solo un giorno. O meglio, poche ore, dall’alba al tramonto. E’ quindi un grande privilegio veder volare proprio quella farfalla. Il giorno prima non era possibile, il giorno dopo sarà troppo tardi. Tantissime farfalle non vengono viste volare da nessuno.

Ma non è tutto. La cosa che veramente sappiamo tutti fin da quando siamo bambini è che le farfalle non nascono farfalle ma nascono bacherozzi. Un bacherozzo spesso piuttosto bruttarello, che improvvisamente dopo aver mangiato e mangiato, si rinchiude in un bozzolo per alcuni giorni fino ad uscirne un bel giorno vestito a nozze. Si, perché quell’unico giorno  che avrà nella sua forma con le ali sarà dedicato, e questa è un’altra cosa che fin da bambini tutti sappiamo, all’amore che produce nuova vita. Il tempo non conta in termini assoluti. La natura da a ogni essere il suo. In termini relativi, questi meravigliosi esseri dedicano all’amore la totalità della loro esistenza. Avendo poi come conseguenza la generazione di ulteriore vita, diventa addirittura eterna nel proprio rinnovarsi. O, come minimo, fino alla fine della specie o del mondo.

Un’ ultima cosa che io ho sempre saputo fin da bambino è che non tutti i bruchi diventano farfalle. Solo quelli che si innamorano, quelli che dentro di loro una specie di energia misteriosa compie la magia della metamorfosi, la creazione direttamente da parte della natura del vestito nuziale cucito su misura, lo diventano. Si, perché ci si innamora da bruchi, e per quello si diventa farfalle.

E poi, una farfalla che vola sposta pochissima aria, ma milioni e milioni di farfalle, unite, tutte insieme possono creare un vento che porta via molte brutte cose, lasciando dopo il suo passaggio un mondo probabilmente più pulito, pronto a ricominciare da capo. E tutto questo senza che nessuno se ne renda conto, senza che in noi non rimanga che un lieve ricordo, una debole percezione di aver udito, senza esserne poi troppo sicuri, un lieve ed indefinito sfarfallio.

Fin da quando siamo bambini, sappiamo tutto sulle farfalle. E’ diventando grandi che ce lo  dimentichiamo.

Buon Anno

massimopiero

 
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