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gocce

Post n°139 pubblicato il 04 Marzo 2010 da max_6_66
 
Tag: Pa'

Adoro stare in macchina quando piove. Ma non sto parlando di guidare. Mi piace stare fermo ai semafori e guardare le gocce d’acqua che scorrono sui vetri. Anche se fossi di fretta, un rosso che dura due ore non mi sconvolgerebbe più di tanto, anzi, ne sarei quasi felice. Non sono arrivato mentalmente al capolinea, anche se forse non manca troppo, si tratta solo di un gioco.

Martedì sera abbiamo sentito tutti, abbiamo capito. L’aria non era la stessa della settimana scorsa. Qualcuno guarda le previsioni alla televisione, altri i pannelli a led che indicano giorno, data, temperatura nelle piazze delle città, altri ancora osservano le gemme sulle piante. Poi ci sono quelli che “se lo sentono” e basta, senza cercare conferme scientifiche, e camminano sorridenti per la strada. Io invece lo annuso. Molti ridono di questa mia cosa, però che ci posso fare? Posso solo rispondere a tutti di andare fuori e annusare, tanto mi sembra evidente la cosa. Ma lasciando da parte le differenze percettive, sono sicuro che siamo arrivati tutti alla stessa conclusione. Già nel primo pomeriggio vedevo sguardi complici di persone che pur non conoscendosi lanciavano con gli occhi la domanda “Hai sentito anche tu…?” ricevendo in risposta il cenno di assenso dell’altro.

Il gioco consiste in questo. Prima di tutto bisogna essere bambini, poi bisogna essere in casa in un pomeriggio di pioggia. A questo punto manca solo una finestra.

Dunque, quest’anno tutte le festività cadono di sabato e domenica. Il 21 di marzo non fa eccezione. Quindi il giorno che devo prendere di ferie è il venerdì 19. E’ il mio fine settimana lungo che ogni anno dedico al giardino. Potatura delle rose, primo taglio del prato e tutta una serie di varie e eventuali. Spengo il telefono il giovedì sera e lo riaccendo il lunedì mattina. E a questo mi dedico completamente in quei giorni, alzandomi all’alba e andando a dormire al tramonto, spesso dimenticando anche di mangiare. Persone che sono venute a casa mia in quei giorni giurano invece di aver visto il mio giardino deserto, altri di avermi sorpreso immobile sotto la pioggia, con le braccia larghe, il volto al cielo, gli occhi chiusi e la bocca aperta.

E’ un gioco molto emozionante. Appena inizia a piovere la finestra si riempie di gocce d’acqua. Molte rimangono immobili, mentre alcune, perché maggiormente piene di acqua o perché alimentate da una ulteriore goccia che viene dal cielo, iniziano a correre lungo il vetro per un po’, ovvero fino a che la parte di liquido che lasciano lungo il vetro stesso le riconduce a non avere la massa che fornisce loro forza di scendere ancora e rimangono immobili. E’ difficilissimo vederne una che dalla parte alta della finestra riesca a scivolare fino in fondo. Io che ho giocato a questo gioco per ore e ore, un anno dopo l’altro, ricordo di averne vista solo qualcuna che ci arrivava partendo abbondantemente sotto la metà. Ed è questo che ho pensato molte volte in auto, fermo ad un semaforo che sarebbe rimasto rosso per pochi miseri secondi, non permettendomi di vedere niente di interessante.

Martedì sera abbiamo sentito tutti. Io ho anche fatto tardi in ufficio. C’era ancora la luce del giorno, non mi ero accorto. Ma come le sei passate….? Non è possibile che sia quest’ora. Poi sono uscito e ho annusato. Quando sono arrivato a casa erano quasi le otto. E’ quella l’ora giusta per la prova del nove dell’annusata. Se dovessi descriverlo direi che è una via di mezzo tra la muffa e l’erba tagliata. Detto così sembra quasi una cosa puzzolente. E invece no. Certo che oramai è rimasto solo quello. Mio padre mi ha raccontato che quando era bambino lui, se in questi giorni venivano i primi quasi temporali, le prime piogge a gocce grandi e con i tuoni, quelle che durano poco, un’ora al massimo, dopo il loro passaggio il terreno era spesso pieno di formiche con le ali. Le regine che sciamavano ed erano sorprese dalla pioggia improvvisa. Adesso qui non se ne vedono più, ricordo a malapena qualche isolato avvistamento, ma sono passati anni. Tutti dicono che è colpa dell’inquinamento. Secondo me è che abbiamo smesso di meritarcele, oppure è perché siamo troppo distratti a guardare orologi, termometri e calendari per sapere a che punto siamo. Ho fatto la spesa e ho dimenticato di comprare un sacco di cose. La cosa mi preoccupa perché con questa stagione mi distraggo a tutti i livelli, è tutto un meccanismo di natura che esplode, e da li a mettere in serio pericolo la mia situazione di single è un attimo. Per la spesa poco male. I supermercati sono aperti fino alle nove.

Faccio in tempo a salire in macchina che alcune succose gocce di acqua arrivano come fossero piccoli schiaffi sul parabrezza. Notevoli, non c’è che dire. Rinforza. Al primo semaforo l’auto davanti alla mia non parte nonostante il verde. Ancora rosso. Ancora verde e iniziano i colpi di clacson delle auto dietro. Esco sotto la pioggia e mi avvicino, forse un problema all’auto, magari ha bisogno di aiuto. Mi affianco, il tipo abbassa il finestrino e sorridente mi dice che l’ha vista. L’ha vista scivolare per tutto il vetro, dall’inizio fino in fondo. Gli do la mano e mi congratulo, mordendomi le labbra per l’invidia. Torno in macchina e ripartiamo tutti al verde successivo. Si, penso che ci sia ancora speranza. Che ritorneranno le formiche con le ali.

 
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Commenti al Post:
STREGAPORFIDIA
STREGAPORFIDIA il 04/03/10 alle 19:23 via WEB
scrivi molto bene e coinvolgi...un bacio..dolce sera...Sonia
(Rispondi)
 
fraeduardo
fraeduardo il 04/03/10 alle 19:47 via WEB
Piove a Pescara. Dopo una lunga passeggiata sul lungomare sono rientrato in convento. Do un'occhiata ai blog amici. Mi fermo in quest'isola. E di nuovo la pioggia. Scendo pure io dalla macchina virtuale e do la mano all'autista fortunato. Complimenti Massimo!! Mi viene in mente un pensiero di Carlo Bo che è in sintonia con questa bella storia. La letteratura - egli dice - è come la vita, entrambe sono strumenti di ricerca e quindi di verità, mezzi per raggiungere l'assoluta necessità di sapere qualche cosa di noi o meglio a continuare ad attendere con dignità, con coscienza, una notizia che ci superi e ci soddisfi". Una notizia o una "speranza". E la speranza è la stoffa di cui è fatta l'anima. Grazie Massimo. Auguro giornate di pioggia e creatività. Pace e bene.
(Rispondi)
 
olena63
olena63 il 04/03/10 alle 20:13 via WEB
Grazie, Max! Le formiche con le ali mi ricordo dai tempi della mia infanzia. Li ho persi per un periodo di vita, ma adesso stanno ritornando. Hai raggione. Sia ancora speranza! Un sorriso, ti abbraccio, Ole
(Rispondi)
 
daianasara
daianasara il 04/03/10 alle 21:22 via WEB
forse per ascoltare il suono della pioggia dobbiamo fermarci ad osservare il mondo che è di corsa,isolare il brusio dei nostri pensieri...ma c'è ancora la speranza di essere liberi,di sentire il fascino della pioggia quasi ipnotico, che ci incanta...sei riuscito a vedere le cose con uno sguardo particolare...oggi hai respirato la pioggia...Ciao Massimo
(Rispondi)
 
Grace_Kelly1
Grace_Kelly1 il 04/03/10 alle 21:55 via WEB
Mi piace la pioggia. A volte sono riuscita ad ascoltarla in macchina, nel silenzioso acquazzone ... nella tempesta lieve ... e devo dire che ogni volta è un'emozione unica. Il suo suono mi ammalia ... dolcemente l'animo. Un sorriso, Grace
(Rispondi)
 
Jainimiya
Jainimiya il 04/03/10 alle 22:22 via WEB
...ed adesso siamo...mano nella mano col naso puntato verso il cielo a sentir la pioggia scivolare delicatamente giu' lungo il nostro volto in attesa che tornino le formiche con le ali...
(Rispondi)
 
franca53fs
franca53fs il 04/03/10 alle 23:01 via WEB
... più che annusare la pioggia mi piace ascoltarla...ha un suono bellissimo... è uno straordinario concerto da ascoltare in silenzio ed a occhi chiusi! Ciao, Franca
(Rispondi)
 
summit2
summit2 il 05/03/10 alle 09:17 via WEB
...vi è molto superficialità. La mente riesce a cancellare tutto come se non fosse successo niente...anke le gocce di pioggia dovrebbero lasciare tracce profonde...buona giornata Massimopiero.^__*
(Rispondi)
 
g1b9
g1b9 il 06/03/10 alle 22:49 via WEB
Bello questo racconto, bello questo tuo gusto per le cose semplici della vita di tutti i gioni che ci scivola addosso come un fiume in piena portandosi via il nostro piacere di viverla.Hai ragione , dobbiamo imparare a guardarci di nuovo intorno e ,forse,scopriremo che molto di quello che credevamo scomparso....esiste ancora. Un sorriso Giovanna
(Rispondi)
 
turrianna2009
turrianna2009 il 07/03/10 alle 22:14 via WEB
...l'odore cambia di volta in volta come cambia l'origine, se viene dal mare o dai monti, si annusa sempre e si sa da dove proviene e quanta può essere, anche il volo degli uccelli ti fanno esperto, guardi su, annusi, sai bene quando arriva e da dove e quanta potrebbe essere, ma ti diverti quando arriva calda e ti metti con il viso tutto verso al cielo come una doccia tiepida...allora non sono l'unica...
(Rispondi)
 
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