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il trucco del muretto

Post n°320 pubblicato il 04 Gennaio 2012 da max_6_66
Foto di max_6_66

-La convinzione che le cose succedano da sé- Potevo permettermi di parlare un po' da solo, visto che il camminare sul crinale della collina mi offriva una visuale buona per chilometri, dandomi così la certezza riguardo al fatto che non ci fosse nessuno -E soprattutto che da sole vadano sempre per il meglio- Camminavo alla sinistra di un muretto in pietra, malmesso ma continuo, alto mediamente sui trenta o quaranta centimetri -Che tutto tenda naturalmente e inesorabilmente al bene, addirittura anche nostro malgrado- Non so quando il muretto avesse iniziato ad accompagnare, guidare anzi, la mia passeggiata solitaria, probabilmente appena lasciata la strada del fondovalle e incamminato perpendicolarmente verso la cima, mi ero lasciato proprio guidare da quei sassi soprammessi a secco, cambiando direzione proprio un passo dopo che si intersecavano nella strada, iniziando, o forse terminando esattamente in quel punto la loro funzione di probabile linea di confine tra due proprietà, o chissà cos'altro. In avanti non si intravedeva invece la fine di questa che sembrava la Grande Muraglia di un esercito di Soldatini di piombo, viste le dimensioni molto ridotte rispetto all'originale, di questo serpente che si snodava lungo i crinali delle colline successive. E quel suo procedere verso l'infinito dell'orizzonte iniziava a turbarmi.    

Perché tutto nasceva da una convinzione puerile e priva di ogni logico fondamento, ovvero che il primo giorno dell'anno mi dovessi svegliare, aprire la finestra, e trovarmi davanti, sul cortile davanti casa, qualcosa. Ma non un qualcosa qualsiasi, anche se non so dire o spiegare cosa mi aspettassi in realtà. Il fatto è però che mi ero alzato, avevo aperto la finestra, e non c'era. Anche l'anno appena arrivato sarebbe quindi stato uguale al precedente. Forse peggio, perché il tempo, quando si tratta di una cosa da poco scolorisce fino a cancellarla, ma quando si tratta di una cosa importante acuisce la mancanza, drammatizza. Come se la pelle pian piano si seccasse, si screpolasse, fino ad aprire addirittura ferite dolorose -Non avrei potuto fare semplicemente dei buoni propositi per l'anno nuovo? A quel punto sarebbe stato tutto nelle mie mani- Continuavo a pensare a voce alta.

Il sistema di solito funziona. Si tratta di fare attività fisica in modo abbastanza prolungato, una camminata in collina va benissimo, sia come tempo che come tipo di sforzo. Dopo la prima mezz'ora iniziano a liberarsi endorfine e l'umore magicamente cambia; paranoie, stress, depressione, tutto il veleno che c'è dentro è come se si trasformasse in sudore e se ne uscisse fuori attraverso i pori della pelle. Una doccia bollente appena rientri in casa fa il lavoro finale. Chiudi gli occhi mentre l'acqua ti scorre sulle spalle pensando che sta lavando gli ultimi residui rimasti. Ecco perché subito dopo aver aperto la finestra e guardato in cortile avevo deciso di venire a fare questa camminata. Fino a quel momento però, forse anche a causa di quell'inquietante muretto, gli effetti benefici di questo trucco non riuscivo a sentirli.

Si trattava proprio di un confine. Davanti a me iniziava un campo coltivato. Non so quanto tempo sono rimasto immobile, come se un ostacolo insormontabile mi impedisse di proseguire. Certo, non era mia intenzione pesticciare i solchi con al loro interno il seme addormentato, ma rimanere immobile in quel modo, come alla fine di un vicolo cieco, rappresentava comunque qualcosa di irrazionale. Fatto sta che c'è voluta l'aria fresca del pomeriggio per svegliarmi dal torpore, per ritrovare la capacità di muovere la testa intorno a me e capire che la prigione dove credevo di essere finito non aveva in realtà pareti. Un saltello per superare il muretto e trovarmi dalla parte destra, dove avrei potuto continuare a camminare agevolmente.

Sono molti i trucchi che possiamo usare, e molti sono quelli che la vita usa con noi. Bene e  male. Non è difficile trasformare in esperienza ciò che ci capita di negativo, così come allo stesso tempo si cade nell'errore di non vedere ciò che di positivo c'è, o di darlo per scontato. Il trucco è quello di guidare la prospettiva, invece di subirla. Certo, sono trucchi, non cambiano la sostanza delle cose, e difficilmente quando inciampi e cadi sbattendo la faccia per terra, ti trovi davanti agli occhi quei cinquanta euro che altrimenti non avresti visto.

-Cambiare prospettiva- il mio ultimo pensiero ad alta voce, mentre continuavo la mia passeggiata in direzione del tramonto, con un compagno fedele in pietra alla mia sinistra che di tanto in tanto potevo accarezzare sulla schiena allungando la mano.

 

 

 
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