Gli abitanti di città non hanno idea della pace che madre natura dona, e finché questa pace è infondata lo spirito deve cercare di dissetarsi con novità effimere. E cosa c’è di più naturale di quello che la febbrile ricerca del piacere da parte del cittadino dovrebbe plasmare persone dal carattere instabile e dal cervello lepre, che pensano solo al loro aspetto personale e ai loro vestiti e trovano conforto momentaneo in mode sciocche e altre innovazioni così inutili?
Il contadino invece si incammina nei prati verdeggianti, in un’atmosfera limpida e pura, e mentre la respira nei polmoni una potenza sconosciuta scorre nelle sue membra, rinvigorendo corpo e anima. La pace nella natura riempie la sua mente di calma e allegria, l’erba verde brillante sotto i suoi piedi risveglia un senso di bellezza, quasi di riverenza.
Nella fragranza che è portata così dolcemente alle sue narici, nella quiete che cova così beatamente intorno a lui, c’è conforto e riposo. I pendii, le cascate e le montagne sono tutti amici della sua infanzia e non saranno mai dimenticati.