Esistono due categorie di persone: quelle che vogliono essere qualcosa e quelle che vogliono fare qualcosa . Queste ultime persone sono le uniche che mi interessano, perché rischiano, si espongono, giocano, affrontano, sono cristalline. Ci vuole passione, adrenalina, originalità, idee, creatività, immaginazione, uscire da linee rette e scegliere persone formose e trasgressive. Nel deserto c’erano molte persone che facevano qualcosa e pochissimi che sembravano fare qualcosa senza farlo.
E Paul Eluard ha detto che ci sono altri mondi, ma sono in questo . Ci sono porte per andare oltre quei mondi. Oltre a cloni, provette e replicanti, esiste solo un modo per nascere, ma molti per morire e ancora di più per vivere. Forse ci sono degli abissi che devono rimanere deliberatamente insormontabili, che devono essere saltati con l’anima e l’immaginazione, ma se fallisce non è mai dovuto alla mancanza di illusione. La mente è come sabbie mobili, ci si immerge con la certezza che è un pozzo abissale; creare labirinti che evitano la coscienza e chiamare ciò che è, semplicemente, non voler vedere ciò che fa male o preoccuparsi. Come se non esistesse. Ma ci sono le porte. Gli altri mondi esistono. E sono in questo.
E WE Henley ha detto in una poesia: Sono il padrone del mio destino: sono il capitano della mia anima . Il destino non può essere messo in gabbia in menti ristrette e ridotte. Non esiste una destinazione predefinita. Ci sono troppe cose invisibili che aspettano di essere viste, molti mondi possibili là fuori. Non ci aspettano, non aspettiamoli. Andiamo Sarebbe un suicidio non rispondere, non indossare gli stivali dell’esploratore e andare là fuori.
Oggi celebro la perdita di fiducia nelle destinazioni incrollabili. Mi sono fermato per un momento, l’alba su una duna, collegato al deserto e sperimentato la spirale della vita. Non era il destino, ma le mie scelte che mi avevano guidato lì. Ora le mie scelte sono nelle mie mani. La libertà consiste nel limitare la forza del destino. Sono, per scelta, e celebro in questo mondo che ora ci sono molti altri mondi.
