Creato da fading_of_the_day il 17/11/2010

Fading of the day

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Traces Of Mist

Post n°67 pubblicato il 10 Novembre 2011 da fading_of_the_day
 


-Bene, ora non ti resta che mettere qualche firma e siamo a posto
 
Markus, sguardo basso, giocherellava con il pollice spiegazzando l'angolo della pagina aperta. Tra le sue mani un pacco di carte fruscianti, riempite fitte fitte da sottilissime linee di testo.

Emma calò gli occhi sull'ingombrante fardello e inarcò il sopracciglio.
Parte della sua vita era lì dentro. Parte di quelli che erano stati i suoi sogni sarebbero rimasti per sempre imprigionati tra quelle righe impalpabili, tra quei cavilli incomprensibili da austero tomo giuridico. Prese in mano il pacco ed esitò.
Pesava molto di più del suo valore reale; era ingombrante più delle sue misure ufficiali.


-Non avrei voluto che finisse così - sospirò sommessamente Markus, mentre si avvicinava alla grande finestra in fondo alla stanza.


Da quell'altezza la città appariva sterminata, grigia e fumosa, come una steppa immersa nella foschia.
Nell'angolo destro della visuale si poteva scorgere un drappo di cielo azzurro, tagliato in due da una scia di vapore. E in fondo a quella scia, un puntino argenteo che luccicava, diretto verso ovest. Un piccolo bagliore di libertà che si dileguava, pian piano, malinconicamente fuori dal campo visivo.

 
-Insomma: quantomeno non avrei voluto che tutto ciò che c'è stato tra noi finisse impresso su scartoffie legali. - aggiunse accennando un flebile sospiro.

 
Emma fino a quel momento era rimasta in silenzio osservando prima il plico poi la figura austera del suo quasi marito.
 

-Mi stupisci, Markus. O meglio: mi stupisce che tu ti stupisca. Fosti tu a volere tutto questo.

 
Markus si girò verso di lei dando le spalle alla luce della grande vetrata. Mani in tasca si diresse lentamente verso la quasi moglie, osservandosi la punta delle scarpe.

 
-Vedi Emma, gli esseri umani a volte commettono degli errori. Ma il più delle volte lo fanno in buona fede. Ciò che ho fatto a suo tempo lo feci per il bene di noi due.  Lo feci perchè ti amavo.

 
Emma vibrò la testa come per mettere a fuoco un'immagine mossa.

 
-Andiamo Markus, risparmiami la cantilena del bravo bimbo, ormai ti conosco e so come ragioni. Onestamente, mi riesce difficile capire in che modo stabilire la rendita economica di un'eventuale separazione potesse giovare alla nostra unione.
 

Emma si sedette visibilmente irritata ed iniziò a siglare la sequenza di fogli in calce.

 
-Sai - riprese lui, mentre si avvicinava allo scrittoio in mogano, lento come una nave che entra in porto - io sono dell'idea che non tutto vada gestito sempre allo stesso modo. E mi spiego...


Emma rallentò la mano per prestare attenzione, simulando in volto indifferenza.

 
-Dal momento in cui due persone come tu ed io si mettono in affari e diventano soci di un'impresa che fa utili, è necessario tenere in conto, in caso di rottura, ciò che spetta ad ognuno.
 

La rivelazione ebbe l'effetto di sospendere il suo scribacchiare. Adagiò la penna sulla scrivania ed alzò lo sguardo: quella che vide di fronte a lei sembrava una figura familiare, quasi paterna. Il vestito scuro gli conferiva un'aria seria ma non severa. Le mani erano giunte, quasi in un moto di redenzione. Quella visione la acquietò, guidandola verso toni più pacati.

 
-Io la vedo in modo un po' diverso da te. Credo che avremmo potuto giungere ad un accordo amichevole senza mettere in mezzo avvocati e clausole microscopiche. Avremmo potuto ragionare come due persone mature ed adulte.
-E' vero - riprese lui - avremmo potuto gestire le cose in modo diverso. Come avremmo potuto continuare a stare insieme.

 
Emma senti una puntura al centro dello stomaco. Aveva messo in conto la possibilità che sarebbero tornati ancora sull'argomento. Era inevitabile. E doloroso.
Visse alcuni attimi di agitazione, durante i quali provò ad esplorare il ventaglio delle possibili risposte.

 
-Credo che abbiamo già affrontato la questione più di una volta - farfugliò diplomaticamente.
-Hai ragione, ne abbiamo parlato più volte. Ma in nessuna di queste sei riuscita a fornirmi una spiegazione esauriente.
-Markus ti prego non ho intenzione di ricominciare daccapo...
 

Emma scosse la testa nascondendola tra le mani. Le ciocche bionde fuoriusciavano dalle dita, luccicanti come rigagnoli di un torrente.
 
-Va benissimo: se non vuoi più ritornarci sopra, finisci pure di firmare i tuoi fogli e finiamola qui.
 
Emma rialzò gli occhi spenti e li diresse oltre l'ampia vetrata.
 
La libertà, in fondo, non le sembrava altro che una scia di vapore.
Breve ed illusoria.

 
 
 
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