Creato da fading_of_the_day il 17/11/2010

Fading of the day

....as night takes over

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Post n°143 pubblicato il 12 Maggio 2014 da fading_of_the_day
 

Presi io la telefonata e fu un bene. Dall'altro capo, un Tom visibilmente agitato stava farfugliando qualcosa.

-Tom calmati - tentai di rassicurarlo - parla piano che non ti capisco.

A quanto pareva, quando Tom era agitato, trascinava la pronuncia delle parole in pieno stile scozzese. Per un nordamericano non era esattamente facile capirlo. Qualche tentativo più tardi capii che Tom mi voleva parlare dell'incendio giù al pub. Friedman aveva contattato Tom per fornirgli i dettagli sulle indagini:  l'incendio era di matrice dolosa - e fin qui vi erano pochi dubbi - e secondo i rilievi svolti sull'infiammabile usato e sul modus operandi, c'era la mano della criminalità organizzata.

-Probabilmente si tratta di mafia: stanno cercando di estendere il controllo del racket delle estorsioni...
-Però tu mi hai sempre detto di non aver mai ricevuto minacce: che senso avrebbe incendiare un locale senza farne capire il motivo?

Tom confermò che non aveva mai subito atti intimidatori. La parolina "mafia" fece accendere, all'istante, un sentiero luminoso nella mia testa, simile a quello delle cabine degli aerei. Se si fosse trattato della longa manus della mafia russa molte cose sarebbero tornate e l'atto dimostrativo poteva essere addebitabile all'affaire-Elisa. Non accennai la cosa a Tom perchè non mi parve opportuno parlarne per telefono, sul mio personale post-it mentale annotai la necessità di fare un salto a Scotland Yard.

Passai la chiamata ad Elisa e stavo per commettere il grave errore di dirle "tuo padre vuole salutarti". Ma mi corressi in tempo.

Mentre ascoltavo Elisa parlare al telefono, ripensai al mio ultimo incontro con Tom il giorno successivo all'incendio. Ricordai le sue parole e sentii una stretta al cuore. Sarebbe stato bellissimo per Elisa ritrovare suo padre, anche se nel suo immaginario era stato sempre dipinto in modo negativo.

Conoscevo da abbastanza tempo Tom per essere sicuro che sarebbe stato un padre fantastico. In tutti quegli anni aveva dimostrato una pazienza ed una delicatezza che pochi avrebbero mantenuto: lui lo aveva fatto solo ed esclusivamente per Elisa, aveva saputo aspettare ed aveva avuto la saggezza di avvicinarsi a lei per gradi. Ora mancava solo lo scalino finale: dichiararsi come padre naturale.

Era un passo tutt'altro che semplice e non lo invidiavo, ma ero sicuro che, con il tempo, Tom avrebbe trovato le parole giuste per spiegare ad Elisa tutta la verità sulla sua infanzia. Aveva bisogno solo di un po' di coraggio, di trovare piena fiducia in sè stesso: non doveva aver paura di sentirsi rifiutato.

Vidi Elisa sorridere alle parole di Tom in un modo particolare, diverso da come sorrideva a me. Pensai che sarebbe stato meraviglioso se un giorno avessi potuto ammirare quel sorriso con la consapevolezza di regalarlo agli occhi di suo padre.

 
 
 
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LOVING ELISA BROWN 2/2

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