Creato da fading_of_the_day il 17/11/2010

Fading of the day

....as night takes over

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Post n°162 pubblicato il 09 Giugno 2014 da fading_of_the_day
 

La prima parte del mio piano era andata a buon fine. Era stato difficile ma ce l'avevo fatta. Mentre mi allontanavo, sbirciai con lo sguardo Elisa: aveva il volto della delusione. Si aspettava che le dicessi che l'amavo ancora ed invece, invece, l'avevo lasciata con un dubbio immenso. Ma era ciò che volevo: era il presupposto per mettere in atto quello che mi era frullato in mente mentre conversavamo.

Era chiaro che anche io non avevo mai smesso di amarla. E gli dei del cielo sanno quante volte avrei voluto telefonarle, incontrarla. Ma la ferita che mi portavo dentro non era leggera ed ero costantemente combattuto. Alcune volte una vocina mi diceva che ero stato ingannato, tradito e che non potevo tornare nelle braccia di una donna che, a tutti gli effetti, si era presa gioco di me e mi aveva usato. Altre ne sentivo una, invece, che mi sussurrava di mandare tutto al diavolo: i rancori, l'orgoglio e di tornare da lei, nella nostra casa a Kirkwall, nelle Orcadi.

La simpatica proprietaria del b&b dove alloggiavo, mi aveva spiegato in uno stentato inglese che era in servizio un tram notturno molto particolare e romantico. Percorreva le vie del centro storico ed era attrezzato da ristorante: si prenotava la cena e si potevano gustare le prelibatezze locali godendo della vista dei più begli angoli della Capitale.

-Se incontra una bella ragazza la inviti: impazzirà. Ma prenoti con molto anticipo perchè trovare posto è molto difficile.

Era molto difficile, ma io c'ero riuscito. Sembrava che la fortuna avesse preso a soffiare nella mia direzione: all'ultimo momento c'era stata una disdetta ed ero stato lesto ad approfittarne. Elisa mi aveva fatto vedere dove abitava e speravo che non sarebbe stato troppo complicato arrivarci da dove stavo io. La proprietaria mi spiegò per sommi capi la strada che dovevo fare. Non era tanta: si trattava di un quarto d'ora di cammino. Indossai il vestito migliore che avevo, comprai dei fiori e mi incamminai.

Roma è tanto bella quanto complessa nella viabilità, almeno quella del centro. E poi, trovare qualcuno che parli inglese è una vera impresa. Più di una volta mi persi nei meandri di quelle viuzze, finchè un simpatico e distinto signore sui settanta, in un impeccabile inglese mi diede indicazioni chiarissime. Aveva lavorato per anni nella Silicon Valley e conservava un ricordo stupendo dell'America. Lo ringrazii e proseguii. Dopo qualche minuto vidi in lontananza l'edificio dove si trovava l'appartamento di Elisa.

Eccomi amore mio...

 
 
 
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LOVING ELISA BROWN 2/2

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