Fading of the day

13.

Si trattava della situazione più grottesca ed assurda in cui mi fossi mai trovato in vita mia. Mia moglie era la mia fidanzata. E viceversa. E poi, come se non bastasse, sembrava che fossi stato raggirato di nuovo da una donna. Era una congiura o cosa?

-Alt, sorvoliamo un secondo sulle stregonerie e facciamo un passo indietro. La storia che io sono qui, a Kirkwall e che tu "casualmente" hai un chiosco di fiori proprio qui e che sempre "casualmente" ci siamo conosciuti...e che poi ci siamo piaciuti... frequentati... cenato insieme... fatto l'amore... Insomma tutto questo non è una coincidena? Era tutto pianificato fin dall'inizio?

Sinead mi guardò come un cane bastonato.

-Si e no... Vedi... io dovevo aiutare tua moglie: si tratta di una cosa che...
-...che le sorelle fanno perchè hanno stretto un patto eccetera... Questa cantilena già la conosco. Ma oltre al fatto che dovevi aiutare mia moglie, c'è altro?

La guardai e volevo sentire solo una risposta uscire dalle sue labbra.

-Si: Jeremy io mi sono innamorata di te... Io Sinead O'Ryan amo te, Jeremy Saint-Clair...

Ogni volta mi faceva lo stesso effetto. Il suono di quelle parole, del "ti amo" detto da una donna mi faceva tremare le gambe.

-Ma... ma Elisa lo sa? O meglio è anche lei che mi ama attraverso te o no? Insomma: io non ci capisco più niente...
-Jeremy: Elisa lo sa. Lei è al corrente di tutto. Ed è d'accordo. Lei è d'accordo che noi ci amiamo... anche perchè, in questo modo, può amarti anche lei...

Sinead fu di nuovo sul punto di piangere.

-Sentite ragazze...

As usare il pluralis majestatis mi sentivo uno schizzato pazzoide.

-Come volete che io prenda questa cosa? Abbiate pazienza, ma pensate che sia gestibile una situazione del genere?

Ora mi sentivo doppiamente fuori di testa: possibile che quel problema me lo ponevo solo io?

-Insomma io prima con chi ho fatto l'amore? Con te, Sinead? Con te, Elisa? Con entrambe? Se dobbiamo intavolare un ménage a trois, ditemelo che mi preparo...

Risi sarcastico. Sinead, invece, si irrigidì di colpo: aveva negli occhi la freddezza del granito. Si alzò con il viso tra le mani e corse piangendo in salone. Avevo combinato di nuovo un pasticcio. La raggiunsi.

-Credi che io mi diverta? Credi che sia contenta di non poter vivere un'esistenza normale? Di non poterti amare come tutte le persone comuni? Io mi sono caricata questo fardello e, in più, devo sentire anche i tuoi rimproveri, le tue battute da caserma...

Non avevo mai visto Sinead così fuori di sè.

-Sai che c'è? Che ora esco da quella porta e io e te ci salutiamo? Ok? Sei solo uno stronzo egoista... Ecco quello che sei...
-Sin, dai..aspetta. Ti chiedo scusa. Hai ragione: sono un egoista,  non ho riflettuto a fondo sul peso che ti sei assunta e a titolo assolutamente gratuito. Però, vorrei che ti mettessi anche nei miei panni... Mi stai chiedendo di amare contemporaneamente due donne...

Sinead mi guardò stralunata.

-Ma non è esattamente quello che mi  hai sempre detto tu? Che ci sarebbe stato spazio per entrambe? Che nessuna avrebbe mai sottratto spazio all'altra?
-Si, però è una situazione molto diversa questa. Un conto è continuare ad amare Elisa attraverso il suo ricordo. Un altro è pensare che il suo spirito sia dentro di te. Che sente quello che sento io, quello che senti tu. E quello che sentiamo noi...

Ciò che cercavo di far capire a Sinead era che, in quella grottesca situazione, subentravano una serie di variabili impazzite. Prima fra tutte la gelosia. Eravamo in grado di gestire la presenza di un'altra donna all'interno del nostro rapporto? Sinead, alla lunga, avrebbe sofferto della presenza di Elisa, del fatto che fosse testimone di ogni singola carezza, di ogni bacio, di ogni notte in cui facevamo l'amore?

Ero davvero così stupido nel farmi un problema del genere?