Creato da fading_of_the_day il 17/11/2010

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Metal Sensation

Post n°13 pubblicato il 28 Gennaio 2011 da fading_of_the_day
 



Non era la prima volta che provava l'emozione del backstage.
Respirare l'aria del dietro le quinte era inebriante ed al tempo stesso permetteva di avere una visione reale di ciò che poi lo showbiz dava in pasto alla massa.

Già, la massa.

In tanti anni di "militanza", avrebbe potuto scrivere un trattato di sociologia sui frequentatori dei concerti metal. Ce n'era per tutti i gusti.

C'era il metallaro "true" fomentato ed abbigliato di tutto punto; il "moderato" sul fighetto andante, dotato di occhialino da intellettuale e magliettina dei Nightwish; quello della "vecchia guardia" cresciuto a pane e Metallica che oramai passati i "40" da un pezzo, tentava di tornare adolescente e, dulcis in fundo, l'adolescente "anagrafico" vero e proprio, a metà tra l'emo-malinconico ed il modaiolo.

Ognuno si muoveva a suo modo, aveva determinati comportamenti, si esponeva con stile proprio innanzi alla platea, quasi stesse recitando un ruolo. Semplicisticamente parlando si potrebbe pensare ad una forzatura, ad un "apparire" anteposto alla passione vera per l'oggetto in questione, ossia la musica. In realtà era la propria e personalissima espressione del vivere l'evento, poter dar libero sfogo alla voglia di vestirsi a proprio gusto, lontano dai canoni che la società dei reality impone o che il lavoro e la scuola richiedono per esigenze di conformazione all'ambiente.

Dall'angusto fossato tra la platea ed il palco Luca osservava tutto questo, cercando di interpretare gesti, parole, atteggiamenti. Era un giochino che lo divertiva e, allo stesso modo, gli permetteva d'ingannare il tempo, mentre i tizi dello staff del locale allestivano il necessario per lo show.

Mentre curiosava, dando di tanto in tanto una lucidata all'obiettivo della sua amata reflex, qualcosa attrasse la sua attenzione. Caschetto biondo, maglietta bianca longuette con teschio sul davanti, pantaloni lucidi di pelle e anfibi.


"Interessante" pensò.


La gradevole visione di sesso femminile si aggirava sul palco alla ricerca di qualcosa di non ben definito. Aveva una carnagione bianchissima, era elegante nell'incedere e decisamente sexy nelle pose. Luca si appoggiò con i gomiti sulla balaustra ad ammirare lo "spettacolo".

"Hai perso qualcosa?" le disse a voce alta cogliendo l'attimo in cui si era avvicinata al fossato. Lei lo guardò come se avesse un immenso punto interrogativo sulla sua testa. Rivolse i palmi delle mani verso l'alto, strinse le spalle in un istintivo moto di discolpa e pronuncio un nitidissimo e suadente "What?".

Era straniera.


"Doppiamente interessante" pensò di nuovo Luca.


Iniziarono a dialogare in inglese.
Lui venne a sapere che lei era la frontwoman del gruppo spalla. Proprio quelli che avevano suscitato le sue grasse risate al solo leggerne il nome. Non poteva pensare che un gruppettino rock australiano un po' trendy potesse fare da opener ai violentissimi norvegesi mascherati.

Ad un certo punto lei tagliò corto la conversazione perchè la reclamavano al soundcheck.
Luca fu lesto nel non farsi sfuggire l'occasione.

"Sono inviato per una rivista musicale, se vuoi qualche foto fammi sapere."

Le diede il suo biglietto da visita. In realtà, era una scusa per allungarle sottobanco il numero di telefono, anche se riponeva scarsissima fiducia sulla possibilità che lei lo ricontattasse. La fonte di maggiore speranza, in verità, era l'e-mail, più impersonale e meno impegnativa. Ad ogni modo, tentar non nuoceva.

La serata scorse piacevolissima, non solo per la bionda presenza sul palco, ma anche perchè i tipetti d'olteoceano, in fondo in fono, non erano poi così male.

Lo show si protrasse fino a tarda ora. Luca si trattenne ancora un po' per dare uno sguardo alle foto ed eliminare quelle nefaste. Approfittò, già che c'era, anche del wi-fi del locale per connettersi.

Come avrebbe scoperto di lì a poco, le sorprese non sarebbero tardate ad arrivare.

 
 
 
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